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Riforma del settore finanziario americano, linee guida

Di seguito le linee guida della riforma del sistema finanziario americano approvato in extremis al Senato il 20 maggio con 59 voti a favore e 39 contrari, dopo avere superato la durissima resistenza delle principali forze lobbistiche del Paese.
Prima di essere firmato dal presidente Obama, il testo dovrà essere riconciliato con quello approvato dalla Camera lo scorso dicembre. Il lavoro sarà portato a termine da un comitato congiunto Camera-Senato, e in quella sede potranno nascere nuove modifiche alle regole.
Nuova agenzia per la protezione dei consumatori.
 La nuova agenzia nascerà all'interno della Fed con poteri di regolamentazione e controllo su banche e società di servizi finanziari nei rapporti con i loro clienti. Il "bureau", fortemente voluto dallo stesso Obama, sarà guidato da un direttore indipendente nominato dal presidente degli Stati Uniti e confermato dal Senato. Avrà il potere di emanare nuove regole sui rapporti fra il mondo della finanza e i consumatori.
Ad esempio, il "bureau" potrà intervenire sui tassi e le commissioni connesse all'utilizzo delle carte di credito, potrà emanare regole che impongono più trasparenza nei contratti per i mutui immobiliari e per il credito al consumo. Sprezzante il commento di Jamie Dimon, il Ceo di JP Morgan: "Nient'altro che nuova burocrazia".
Carte di credito e di debito.
La Fed avrà il potere di limitare le commissioni che i commercianti sono tenuti a pagare alle società che emettono carte di credito e di debito. Fra i principali soggetti di questo business figurano Bank of America, Wells Fargo, JP Morgan, oltre naturalmente a Visa e MasterCard. Attualmente la commissione media è del 2% per le carte di credito e dell'1% per le carte di debito, per un valore complessivo negli Usa di 40 miliardi di dollari all'anno. La Fed dovrà vigilare perché le commissioni siano "ragionevoli e proporzionali".
Nasce il SuperControllore.
Il Senato ha votato la costituzione del Financial Stability Oversight Council, un nuovo organismo di controllo già soprannominato "super-regulator" che monitorerà le principali banche e società di Wall Street.
Guidato dal segretario al Tesoro Usa, il Council sarà composto da nove membri provenienti da altri organismi di controllo, e cioè dalla Fed, dalla Sec, dalla Federal Housing Finance Agency (mercato immobiliare), dalla Cftc (mercato delle materie prime) e da altre agenzie.
Fra i poteri del Council ci sarà quello di imporre a questa o quella banca più alti requisiti patrimoniali, di ordinare a broker, dealer e hedge fund di sottoporsi ai controlli della Fed, o di obbligare società finanziarie o banche a liberarsi di attività o rami di azienda ritenuti "una grave minaccia" per la "stabilità finanziaria" degli Stati Uniti.
Guinzaglio alle banche.
E' stata chiamata "Volcker rule", la regola per cui può essere vietato alle banche di fare trading proprietario. Voluta da Paul Volcker, l'ex presidente della Fed oggi consigliere economico di Obama, prevede che alle banche e alle loro società controllate possa venire vietato anche di investire in hedge fund e in fondi di private equity.
Non è un divieto assoluto: secondo il testo approvato alla Camera, lo potrà stabilire la Fed nel momento in cui rileva che l'attività costituisce una minaccia per la società interessata o per il sistema finanziario nel suo complesso.
Se adottato nei confronti di Goldman Sachs, il divieto taglierebbe l'utile della banca di 2,3 miliardi di dollari e ridurrebbe di 3,2 miliardi quello (pretasse) di JP Morgan.
Il testo approvato al Senato aggiunge anche un limite alla crescita delle banche tramite acquisizioni o fusioni, che vengono vietate se la banca che risulterà dall'operazione di M&A avrà passività superiori al 10% del totale del sistema bancario americano. Attualmente le tre principali banche americane, Bank of America, JP Morgan e Wells Fargo sono già sopra questa soglia e per loro, quindi, è preclusa la possibilità di crescita mediante acquisizioni.
Agenzie di rating.
Moody's e Standard & Poor's sono fra i grandi sconfitti della riforma finanziaria. Il loro ruolo nella crisi del credito del 2007-2008 è stato aspramente criticato e la riforma prevede un meccanismo forte per arginare il loro potere. Viene istituito un Rating board che sotto la supervisione della Sec assegnerà ogni anno l'autorizzazione ad operare come società di rating. Oggi negli Stati sono circa una decina le società di rating autorizzate dalla Sec.
Quando un soggetto che emette un nuovo strumento finanziario che abbia come sottostante mutui, prestiti per l'acquisto di auto o finanziamenti per carta di credito, chiede il rating, dovrà rivolgersi al Board che indicheràquale società di rating gli darà il voto, eventualmente fissando anche il compenso. La riforma mira a eliminare il conflitto di interesse che si viene a creare quando le banche che emettono bond pagano Moody's e S&P per assegnare i rating.
Negli anni del boom immobiliare Usa, quando a Wall Street si piazzavano a ritmo incalzante bondrappresentativi di mutui immobiliari garantiti dalla tripla A, Moody's e S&P hanno fatto affari d'oro: fra il 2000 e il 2007 i loro ricavi sono quadruplicati.
Hedge Fund.
I famosi fondi di investimento privati, accessibili solo da chi vi investe come minimo 1 milione di dollari, vengono sottoposti all'obbligo della registrazione presso la Sec. La Sec compirà periodiche ispezioni e i fondi saranno tenuti a comunicare all'autorità di controllo la composizione dei loro portafogli. I dati, rigidamente riservati, serviranno per verificare che non si creino "rischi di sistema" e potranno essere comunicati al Financial Satbility Oversight Council, il nuovo organismo di controllo introdotto dalla riforma.

fonte: websim.it