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DRAGHI: evitare il diffondersi di istituti di credito zombie in Europa

Le nazioni europee devono risolvere il problema della "eccessiva dipendenza di alcune banche dalle iniezioni di liquidità" pubbliche pena il diffondersi di "istituti di credito zombie in Europa". E' quanto ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel suo intervento alla conferenza 'Il futuro della politica monetaria'. Secondo il governatore inoltre il basso livello dei tassi di interesse "ha fatto sottostimare il deterioramento della qualità dei crediti in portafoglio". Per questo secondo Draghi le "autorità nazionali devono identificare e risolvere" questi problemi in una maniera coordinata con le misure di uscita (exit strategy) dalle azioni straordinarie messe in campo contro la crisi. Al riguardo inoltre, Draghi ha rimarcato come "dobbiamo evitare di gettare i semi di una futura instabilità del sistema finanziario immettendo troppa liquidità". Questo per evitare una situazione "contraddittoria" poiché la liquidità aggiuntiva immessa va in seguito drenata.

SENZA MISURE BCE -1% PIL ITALIA Le misure non convenzionali della politica monetaria espansiva della Bce hanno evitato, nel corso degli ultimi tre anni di crisi, una caduta del Pil italiano peggiore di quella verificatasi. E' quanto ha affermato il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, secondo il quale, da alcune analisi, l'azione delle banche centrali dell'Eurosistema "ha evitato all'Italia una caduta del Pil dell'1%" in questo periodo.

AVANTI RISOLUTI SU NUOVE REGOLE FINANZA Sulle nuove regole finanziarie bisogna andare avanti con la stessa risolutezza mostrata finora. Questo l'appello del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, intervenuto alla riunione dell'Ecofin informale, dove ha illustrato le proposte che il Financial Stabiluity Board (Fsb) si appresta a presentare al prossimo G20 di Seul. "Abbiamo adesso una regolamentazione finanziaria più uniforme rispetto a prima della crisi", ha detto Draghi secondo quanto riportato da fonti presenti alla riunione. "La risolutezza mostrata dai regolatori per ottenere una serie concordata di regole - ha proseguito il presidente dell'Fsb - ha portato buoni risultati. Ed è con quella risolutezza che bisogna andare avanti". L'invito di Draghi a non rallentare la messa a punto delle nuove regole finanziarie è in sintonia con le parole espresse dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che ultimamente ha più volte messo in guardia da un rischio di rilassamento nell'azione riformatrice, ora che l'apice della crisi sembra alle spalle. "Certo, non si può cambiare tutto in una notte, i cambiamenti non possono essere istantanei", ha affermato il governatore di Bankitalia parlando ai ministri finanziari europei. Quindi ha sottolineato positivamente come si stia realizzando un'ampia convergenza su molti fronti, anche su quello delle nuove regole per le agenzie di rating. E ha confermato come l'Fsb presenterà ad ottobre le sue raccomandazioni "per risolvere il problema degli intermediari finanziari di rilevanza sistemica", vale a dire le banche troppo grandi per poter fallire. In particolare, il presidente dell'Fsb ha spiegato come le banche più grandi dovranno innanzitutto avere una maggiore capacità di assorbire le perdite rispetto a quella prevista dalle norme di Basilea III. Questo lo potranno fare attraverso forme diverse: ogni singola autorità nazionale potrà scegliere la strada da seguire per aumentare il capitale degli istituti finanziari a carattere sistemico, evitando però il ricorso all'aiuto pubblico. Secondo quanto riferito nel corso di una conferenza stampa dal governatore della Bundesbank, Axel Weber, il presidente del Financiale stability board, Mario Draghi, nel suo intervento all'Ecofin avrebbe anche sottolineato la necessità per le banche e gli investitori finanziari di non basarsi per le loro valutazioni solo sui giudizi delle agenzie di rating. "Draghi - ha detto Weber - ha dato un importante contributo alla discussione di oggi e ha sottolineato in particolare come le banche non dovrebbero utilizzare in modo meccanico le valutazioni delle agenzie di rating. Ma - ha spiegato Weber - dovrebbero fare uso dei rating in aggiunta alle loro valutazioni".