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UE accusa agenzie di rating

L'Unione Europea accusa le agenzie europee di fomentare la speculazione assegnando rating con troppa facilità e ingiusti. La  Ue chiede di tenere conto degli sforzi del governo greco e l'intervento congiunto di Ue e Fmi. Gia' sotto tiro nel pieno della crisi finanziaria dei subprime per aver omesso o peggio agevolato i rischi dei prodotti tossici, le agenzie tornano nell'occhio del ciclone per i tagli ai rating di Grecia, Portogallo e oggi anche Spagna, nel delicato momento delle trattative fra Ue-Fmi e governo di Atene

S&P taglia il rating di Grecia e Portogallo

Decisione dell'agenzia di rating S&P di abbassare il giudizio sulla Grecia e sul Portogallo. I titoli del debito pubblico di Atene sono stati declassati a BB+ con outlook (giudizio sulle prospettive future) negativo.
Il rating BB+ significa che i titoli di Stato di Atene sono definiti junk bond, ovvero "titoli spazzatura", e sulla base delle attuali regole la Bce non può accettarli in garanzia a fronte di richieste di finanziamenti. A questo punto l'allarme sulla Grecia è davvero massimo.
Il declassamento di Lisbona ad A- da A+, deciso per le preoccupazioni sul debito, segna un grosso punto a favore della speculazione che da settimane mira a mettere in difficoltà l'euro: è di fatto l'apertura di un secondo fronte dopo quello sulla Grecia, dove le incertezze della Ue, imbrigliata nei tatticismi elettorali di Angela Merkel, hanno fatto schizzare alle stelle il rendimento dei titoli di Stato di Atene. Il bond a due anni questa sera rende il 17%.
L'euro è sceso a 1,325 contro il dollaro, da 1,338 della sera prima.


Analisi di Borsa settimana 19/23 aprile e Previsioni

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Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con l’indice FTSEMIB adagiato sulla parallela inferiore del canale riazista in cui si muoveva da metà marzo (vedi post). Come paventato la parallela non ha retto e l’indice ha raggiunto e perforato il livello a 22.820, in cui si configura un doppio minimo, fino a raggiungere nel durante della giornata di lunedì i 22.692 punti ed in chiusura i 22.785. Pronta la reazione il giorno successivo con un finale sul massimo di 23.271, aiutato dalle aspettative dello spin-off di Fiat.
Ma l’entusiasmo si è presto spento sotto i colpi dell’incertezza sul piano di salvataggio della Grecia (ancora lei) che hanno fatto indietreggiare l’indice fino a 23.045 mercoledì e ancor peggio giovedì a 22.616 finale e un durante che è andato a lambire i 22.500 punti (22.547). Debole reazione tecnica venerdì fino a 22.726 finale.
Fino a quando durerà l’influenza greca? Fino a quando la Merkel continuerà con questo tira e molla “te lo do, non te lo do” (l’aiuto)?. I mercati europei, e quello italiano in particolare, si stanno sgretolando; l’unica eccezione è Francoforte che sembra giovarsi della fermezza della Merkel e viaggia sui massimi da marzo 2009. L’euro intanto è ben lontano dai massimi di novembre 2009 nei confronti del dollaro.
Graficamente l’indice, dopo aver perforato all’insù la trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811), è riprecipitato travolgendo la suddetta trendline, la parallela inferiore del canale rialzista dove si trovava e il supporto a 45° che parte dal minimo a 20.818 punti del 25 febbraio. Ora si trova ad una manciata di punti dalla linea inclinata a 30° che potrebbe incontrare intorno ai 22.500 punti ma non è escluso che si concluda quella figura di testa e spalla ribassista, segnalata nel post dell’11 aprile, con il raggiungimento dei 22.373 punti.
Una tenuta della linea a 30° riproietterebbe l’indice a testare la trendline ribassista intorno ai 23.000 punti. Vedremo nei prossimi giorni i movimenti dell’indice all’interno del triangolo in cui si trova e soprattutto la direzione d’uscita che prenderà e che determinerà il suo futuro.
Dal canto suo il DJ prosegue l’ascesa senza sussulti, tanto che il suo grafico è diventato una retta. Fino a quando?

Forex: Orari di mercato

Il mercato Forex è aperto 24 ore al giorno, 6 giorni a settimana, il grafico qui di seguito ci aiuterà a capire meglio gli orari delle sessioni nelle diverse parti del mondo
Il mercato Forex, a differenza dei mercati borsistici è un mercato over the counter (OTC) ovvero non ha sede in un luogo preciso e non è regolamentato. Nei mercati OTC la quotazione avviene secondo il principio dell’incontro tra la domanda e l’offerta. I prezzi quindi fluttuano continuamente.
Anche se non esiste un orario ufficiale, la settimana delle contrattazioni inizia la Domenica sera alle 23 in Italia con l’apertura della sessione asiatica, e si conclude Venerdì alle 22 con la chiusura della sessione Americana. Qui di seguito gli orari per ciascuna sessione:


Sessione Asiatica : dalle 23 alle 10 ora italiana

Sessione Europea:dalle 9 alle 18

Sessione Americana dalle 14 alle 23

Calendario Forex: quali sono i migliori giorni della settimana e gli orari migliori per tradare sul mercato dei cambi Forex ?

La scelta del momento in cui effettuare trades nel mercato è una scelta cruciale per ottenere risultati apprezzabili nel mercato Forex, quindi qual è l’orario e il giorno migliore?
Gli orari migliori sono quelli in cui il mercato è più attivo e ha il maggior numero di contrattazioni, quindi nelle ore in cui si sovrappongono più sessioni

Londra-New York: dalle 14 alle 17

Sidney – Tokyo: dalle 23 alle 8

Londra – Tokyo: dalle 9 alle 10

(ora italiana)

Forex Trading nella Sessione di Sidney/Tokyo

I volumi delle contrattazioni durante queste due sessioni secondo un sondaggio del 2004 rappresentano il 21% del totale giornaliero globale. Le principali piazze finanziarie sono Wellington (Nuova Zelanda), Sydney (Australia), Tokyo (Giappone) Hong Kong e Singapore.
Questo significa che i dati e i reports da queste nazioni si rifletteranno probabilmente sul mercato durante questa sessione.
La maggior parte degli scambi durante questa sessione è focalizzata sulle coppie (vedi coppie) che includano lo Yen come ad esempio USD/JPY, EUR/JPY

Forex Trading nella Sessione Europea (Londra)

Il volume delle contrattazioni in questa sessione rappresenta circa il 50% del totale giornaliero.
La sessione Europea si sovrappone (dalle 14 alle 17) a quella di New York, ne deriva che in questi orari la liquidità raggiunga spesso il suo picco massimo.
Attenzione! le coppie più scambiate durante questa sezione sono EUR/USD (39% del volume totale) GBP/USD (23%), USD/JPY (17%) USD/CHF (6%) e USD/CAD (5%)

Forex trading nella sessione di New York

In questa sessione il volume delle contrattazioni rappresenta circa il 22% del totale, l’orario più attivo, con una maggiore liquidità e quello in corrispondeza della sessione Europea. Calendaio Economico

Attenzione!

In genere, a partire dal 19 ora Italia il livello di interesse del mercato cala in modo significativo, questo potrebbe portare a situazioni in cui il mercato risulta piuttosto fermo e può essere difficile operare.

Interessante: Fiat si dividerà in due società quotate

Lo spin off era la notizia che i mercati e gli investitori aspettavano da mesi. Separare l'auto dal resto delle attività attuali di Fiat, creando due società indipendenti quotate in Borsa, permetterà di ridurre il forte sconto holding che oggi penalizza il titolo. "Ad oggi il mercato applica a Fiat un sconto di circa il 40% sulla somma totale delle attività del gruppo, dopo lo spin off lo sconto potrebbe scendere al 20%", spiega un analista.
Nasceranno due società: nell'attuale Fiat resteranno le attività del settore auto, dunque Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain e Comau ; nella nuova società che verrà costituita, e si chiamerà Fiat Industrial, confluiranno le attività industriali (Cnh e Iveco).
L'amministratore delegato Sergio Marchionne ha affermato che l'operazione, se lo scenario sarà favorevole, sarà completata entro la fine dell'anno. Il concambio prevede che i soci Fiat ricevano un'azione Fiat Industrial per ogni azione Fiat posseduta. Fiat Industrial avrà, come l'attuale Fiat, anche azioni di risparmio e privilegiate e lo stesso rapporto 1 a 1 verrà adottato per questa categoria di azioni.

fonte: Websim

Iscrizione nell'elenco dei conciliatori e nell'elenco degli arbitri della Camera di conciliazione e arbitrato presso la CONSOB

Art. 1

Requisiti per l'iscrizione

1. Sono aperte le iscrizioni nell'elenco dei conciliatori di cui all'art. 5 del Regolamento adottato dalla Consob con delibera n.16763 del 29 dicembre 2008.

2. Ai sensi dell'art. 4, comma 4, lettere a) e b), del decreto del Ministro della Giustizia 23 luglio 2004, n. 222, possono essere iscritti a domanda nell'elenco dei conciliatori i professori universitari in discipline economiche o giuridiche, i professionisti iscritti ad albi professionali nelle medesime materie con anzianita'
di iscrizione di almeno quindici anni, i magistrati in quiescenza,ovvero le persone in possesso di una specifica formazione acquisita tramite la partecipazione a corsi di formazione tenuti da enti pubblici, universita' o enti privati accreditati presso il responsabile del registro degli organismi autorizzati alla gestione dei tentativi di conciliazione di cui all'art. 3 dello stesso decreto ministeriale..

3. Tali soggetti devono, altresi', possedere i seguenti requisiti di onorabilita':

a) non avere riportato condanne definitive per delitti non colposi o a pena detentiva, anche per contravvenzione;

b) non avere riportato condanne a pena detentiva, applicata su richiesta delle parti, non inferiore a sei mesi;

c) non essere incorso nell'interdizione perpetua o temporanea dai pubblici uffici;

d) non essere stato sottoposto a misure di prevenzione o di sicurezza;

e) non avere riportato sanzioni disciplinari diverse dall'avvertimento.

4. I requisiti di cui ai commi precedenti sono attestati allegando le relative certificazioni in originale o in copia conforme all'originale ovvero attraverso dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto di notorieta' rilasciate ai sensi e nei limiti di cui agli arti. 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.



IPO Fideuram entro fine aprile

"Per l’ok della Consob a B.Fideuram si tratta di tempi brevi, entro la fine di aprile". E’ quanto ha dichiarato Gaetano Micciché, direttore generale di Intesa Sanpaolo, a margine del BioInItaly Investment Forum 2010, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sui tempi della quotazione di Fideuram.

Le novità del nuovo Conto Corrente

Il nuovo conto corrente entrerà il vigore il prossimo 26 maggio. Ecco le principali novità:
- le banche saranno tenute a indicare l’Isc (indicatore sintetico del costo) del conto corrente nella documentazione di trasparenza (cioè sul foglio informativo disponibile in ogni filiale). Grazie a questo indicatore i clienti potranno "leggere" il costo annuo, espresso in euro, in un solo numero. Oggi invece devono armarsi di calcolatrice e sommare per ogni proposta sia costi, sia il canone che le spese di consumo variabili, collegate ai servizi utilizzati. Le banche quindi dovranno valutare tutti i conti rispetto ai profili di Bankitalia, in modo da render chiaramente noto per ciascuno il costo annuo. In questa maniera il cliente avrà la possibilità di una maggiore facilità di gestione e di più trasparenza sui diversi servizi legati alla gestione del suo conto corrente: accredito dello stipendio , carta di credito, mutuo per la casa, la gestione del fido e altro ancora..

- Indici dei profili di operatività: con le nuove disposizioni i clienti avranno più chiarezza sul tipo di conto corrente da aprire in base al proprio profilo: Bankitalia ha elaborato una griglia di sette tipi di clienti, distinguendoli per caratteristiche e tipo di operatività (bassa, media, alta) in numero di operazioni per anno.
In particolare: si evidenziano sei profili per chi usa un sistema di tariffazione a pacchetto ovvero a forfait mentre, c’è un solo profilo per i conti correnti a consumo ovvero con una tariffazione ordinaria, adatti a chi ha una bassa operatività con meno di 112 operazioni l’anno.
Mentre per chi muove di più il conto, i profili sono: giovani (circa 164 operazioni l’anno, elevato uso dei canali alternativi, carta prepagata), famiglie con operatività bassa (201 operazioni l’anno con mutuo e finanziamenti), famiglie con operatività media (228 operazioni, mutuo e carta di credito) e famiglie con operatività elevata (253 operazioni, carta di credito, mutuo e investimenti).
Infine, ci sono anche due fasce di pensionati: una a bassa operatività (124 operazioni), l’altra a media operatività (189 operazioni, carta di credito e investimenti).

Vantaggi al cliente

Dal prossimo mese quindi i clienti, al momento dell’apertura di un nuovo conto, avranno indicazione delle nuove diposizioni sia che si rechino in banca o che decidano di aprire un conto corrente on line. Mentre da fine anno il riepilogo verrà spedito direttamente a casa.
Un’innovazione che consentirà quindi al correntista di confrontare il proprio Isc effettivo con quello di un profilo tipo predeterminato dalla banca in base agli standard elaborati dalla Banca d’Italia. Così, in caso di differenza importante tra le due spese, il cliente potrà meglio valutare se cambiare prodotto, scegliendo un conto più adatto e meno costoso.


Analisi di Borsa settimana 12/16 aprile e Previsioni

Splendida ottava quella appena trascorsa con finale, purtroppo, da tregenda. L’indice FTSEMib aveva stupendamente riperforato all’insù la trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811), ritestandola come supporto nella giornata di martedì 13. Tutto era andato per il meglio, da quel supporto era schizzato in su di quasi 400 punti, avendo toccato, nel durante di venerdì, i 23.580 punti. Tutto sembrava impostato per il raggiungimento del livello a 23.805 del 14 gennaio quando, improvvisamente, nel pomeriggio di venerdì una scuffia di 570 punti lo ha riportato addirittura al di sotto della ormai famigerata trendline ribassista di cui sopra.
Cosa è successo? Le prime avvisaglie si erano già annusate nella giornata di giovedì quando lo spread con il bund tedesco dei titoli greci era ritornato a 460 bp. A quel punto i più svegli si sono alleggeriti. Ma anche altre circostanze avevano destato perplessità. Le trimestrali di Google, BofA e GE, nonostante fossero ottime, non avevano avuto ripercussione sui corsi dei titoli anzi, paradossalmente, li avevano fatti scendere. Quando accadono queste cose vuol dire che la grande speculazione ha intenzione di uscire dal mercato, forse perché a conoscenza di qualcosa che ancora non è stato divulgato. E questo qualcosa è uscito fuori venerdì, quando i ben informati stavano già caricando l’auto per il weekend: “Goldman Sachs è stata accusata di frode dalla Sec”. Apocalisse. Tutti i mercati hanno voltato al ribasso, quello italiano è sprofondato, per l’ingente presenza di banche nel FTSEMIB.
L’accusa di frode nei confronti di Goldman Sachs riguarda, ancora una volta, i mutui subprime che ritenevamo morti e sepolti e che invece tornano a galla come un cadavere frettolosamente zavorrato.
GS avrebbe strutturato e venduto "collateralized debt obligation", prodotti di debito legati a mutui subprime, costati agli investitori più di un miliardo di dollari.
Non solo. Un grosso fondo hedge, Paulson & Co, aveva assunto posizioni corte contro i Cdo, scommettendo su un calo delle sue valutazioni. Il Sig. John Alfred Paulson però, che passa per guru della finanza, avrebbe pagato Goldman 15 milioni di dollari per stutturare il Cdo a suo comodo (che poi è stato chiuso il 26 aprile 2007). Capito come fanno i grandi guru a guadagnare quando gli altri perdono?
Ancora una volta Wall Street si copre di fango e questa vicenda, che ha tutta l’aria di essere la punta di un iceberg, fa riflettere su quale credibilità possa avere un mercato che, purtroppo, condiziona l’intero pianeta.
Quando potrà una borsa Paneuropea soppiantare il predominio di WS? Londra e Milano si sono già associate, cosa aspettano le altre?

Tornando all’impostazione grafica degli indici, il tonfo di venerdì non ha compromesso nulla. Il FTSEMIB si è fermato sopra i 23.000 punti ma il forte supporto di 22.820 punti è li vicino, se non regge l’indice potrebbe raggiungere la linea inclinata a 30° che parte dal minimo a 20.818 punti del 25 febbraio.

Anche il DJ si trova ancora nel canale rialzista, all’interno del quale si muove da aprile 2009, tuttavia il raggiungimento della parallela inferiore intorno a 10.750 punti è nell’aria e una sua tenuta è cruciale.

Insomma, grosse nubi si addensano e non sono quelle del vulcano islandese che, in confronto a quelle che escono dal vulcano Wall Street, sono appena una boccata di fumo.

Dividendo Servizi Italia a 0,18€

L'Assemblea di Servizi Italia ha deliberato  la distribuzione agli azionisti di un dividendo lordo di 0,18 Euro per azione, in crescita rispetto agli 0,16 Euro per azione dell'anno precedente, e pari ad un pay-out di circa il 40%. La data di stacco cedola indicata(num.3) è il 26 aprile 2010, con pagamento il 29 aprile 2010.

Mercato immobiliare USA al massimo da ottobre 2008

diffuse nel pomeriggio i dati sul mercato immobiliare Usa che sono risultate migliori delle attese.

Le nuove costruzioni abitative nel mese di marzo sono state pari a 626mila unità, meglio delle 610mila stimate dagli analisti. Si tratta del valore massimo dal novembre 2008.
Migliori delle stime anche i dati sui permessi edilizi, saliti a quota 685mila unità, ai massimi da ottobre 2008.

Bank of America: utile tre volte più in alto delle stime

Grazie al contributo delle attività nell'investment banking e alla contrazione degli accantonamenti sui crediti in sofferenza, la banca è tornata in utile dopo due trimestri di perdita: i profitti sono stati pari a 3,18 miliardi di dollari.

Al lordo del dividendo sui titoli privilegio detenuti dallo Stato, l'utile per azione si attesta a 28 centesimi di dollaro per azione, quasi tre volte le attese medie degli analisti (10 centesimi di dollaro).

Interessante: le Telecom risp. rendono il 6,8%

Prosegue il recupero delle quotazioni di Telecom risparmio sostenuta dalla decisione di confermare il dividendo dell'anno scorso a 6,1 centesimi di euro per un rendimento lordo sulle quotazioni di oggi (0,9€) del 6,8%. Analoga decisione per le ordinarie che si sono viste confermare il dividendo di 5 centesimi ma che al valore di oggi (1,135€) rende "solo" il 4,4%.
Oggi Ing ha deciso di alzare il target price delle risparmio del 22% a 1,05 euro. Ieri è stata Equita ad esprimere un parere più favorevole sul gruppo delle telecomunicazioni italiano, alzando il giudizio da "hold" a "buy".

Il cambio euro/dollaro è ancora favorevole, come approfittarne?

Molti prodotti in questo periodo caratterizzato dal dollaro debole, sono meno cari se acquistati in America piuttosto che in Europa. La situazione economica a favore dell’euro spinge molti giovani (e non solo) ad approfittare dell’occasione e a spingersi oltreoceano. Inoltre il dazio doganale nullo e il peso relativamente leggero di alcuni prodotti fa sì che per una spedizione economica con espresso si spendano meno di 160 dollari (circa 110 euro).
Di seguito alcuni esempi di confronto tra i beni in Italia e gli stessi negli Stati Uniti (il prezzo in euro dei prodotti è comprensivo di tasse, dazi e spedizione).

Materiale informatico

Il vero risparmio si ottiene sui prodotti di elettronica e materiale informatico in generale. Nel caso dei pc il risparmio che si ottiene acquistandolo negli Stati Uniti è notevole: ad esempio un computer SonyVaio Vgc-Lm1s in Italia costa 2.199 euro mentre negli stati Uniti costa 1.662, il risparmio è dunque di 537 euro. La fotocamera Eos30D prodotta dalla Canon in Italia costa 959 euro mentre in America 776 euro. La differenza di prezzo è di 183 euro. L’iPod touch di 16 giga in Italia costa 399 euro mentre se acquistato negli Stati Uniti si risparmiano ben 119 euro.
Gli esempi sono molteplici ma abbiamo riportato solo alcuni articoli esemplificativi.

Materiale in generale

Non solo materiale informatico ma negli Stati Uniti conviene anche l’acquisto di altri prodotti come il vestiario e i prodotti non hi-tech. Ad esempio per i jeans i risparmi sfiorano anche i 50 euro per l’acquisto di un paio di jeans Levi’s 501 che in Italia costano 75 euro e in America solo 27 euro. Per quanto riguarda i prodotti non hi-tech, particolarmente convenienti sono gli strumenti musicali, sia per i costi bassi, sia per un dazio limitato al 3,7 %.

Cosa non conviene comprare

Non tutta la merce presente sul mercato è conveniente in questo periodo del dollaro debole. Infatti sia le calzature che le biciclette sono due articoli che è meglio evitare in quanto non assicurano per niente un risparmio. Ciò è dovuto, nel caso delle biciclette, dal peso. Per beni come questi, infatti, il peso fa aggravare decisamente il costo del trasporto. Per quanto riguarda le calzature l’esempio per il confronto è il modello della Nike AirMax 360 II SL da uomo: in Italia costano 187 euro, mentre negli Stati Uniti costano 195 euro ovvero 8 euro in più.

Come acquistare

Per comprare i prodotti americani ci sono diverse alternative:
Sul posto: per coloro che hanno tempo e voglia, acquistare direttamente sul posto è la cosa migliore: infatti è possibile ottenere, oltre a buoni prezzi, uno speciale scontrino con il quale si evita di pagare l’Iva locale. Bisognerà però ricordarsi di segnalare l’acquisto alle autorità dell’aeroporto di partenza. Al ritorno, possiamo trasportare il nuovo acquisto in aereo, dopo aver verificato se il prodotto è esente o meno dal pagamento del diritto doganale.

Via web: si può acquistare anche on line. Attenzione però a verificare l’affidabilità del sito.

Con il corriere: il viaggio e la rete non sono l’unica soluzione. Si può infatti contattare il negozio negli Stati Uniti e procedere all’acquisto pagando il bene dall'Italia e affidando il servizio di ritiro e spedizione del prodotto a un corriere internazionale.

fonte: Borsa italiana

Istat: export Italia a febbraio +7,3%, massimo da luglio 2008

Nel mese di febbraio 2010 le esportazioni sono aumentate del 7,3 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con andamenti diversi per area di destinazione delle merci: più 11 per cento per i paesi Ue e più 2,3 per cento per quelli extra-Ue. Le importazioni registrano un incremento del 12,9 per cento, derivante da una crescita del 14,9 per cento dei flussi dai paesi Ue e da un aumento del 10,4 per cento di quelli provenienti dai paesi non comunitari. Complessivamente, a febbraio 2010 il saldo commerciale risulta negativo per 2.332 milioni di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 895 milioni di euro dello stesso mese dell’anno precedente.

fonte: Istat

Grecia: l'accordo è un punto di svolta nella crisi

Il membro italiano dell'esecutivo Bce, Lorenzo Bini Smaghi, in viaggio in Giappone, ritiene l'accordo di aiuti alla Grecia un punto di svolta nella crisi e suggerisce che l'uscita del paese ellenico dalla zona euro e il suo default sono assurdi..

. "L'annuncio (dell'accordo) chiarisce ciò che le autorità della zona euro dicono da mesi, ad esempio che uno scenario di default e di uscita dalla zona euro, a cui hanno pensato alcuni attori del mercato e osservatori, è semplicemente assurdo".
Bini Smaghi auspica anche una riduzione delle dimensioni del settore finanziario. "Alla luce di un ovvio impatto negativo di un settore finanziario eccessivamente ampio, crediamo che ci debbano essere dei limiti alla dimensione del comparto stesso."

da lunedì 19 aprile entrerà in negoziazione il contratto futures sull’indice FTSE MIB Dividend

A partire da lunedì 19 aprile 2010 il contratto futures sull’indice FTSE MIB Dividend entrerà in negoziazione sull’IDEM, il mercato dei derivati di Borsa Italiana.
Il FTSE MIB Dividend futures (FDIV) permette agli investitori di prendere posizione sulla base dei dividendi attesi delle azioni componenti l’indice FTSE MIB, senza essere tuttavia esposti al rischio di movimenti avversi dei prezzi delle stesse determinati da altri fattori; inoltre, consente la copertura di posizioni assunte sull’indice FTSE MIB dagli effetti conseguenti la distribuzione dei dividendi da parte degli emittenti.
Il valore del futures riflette le aspettative di distribuzione dei dividendi nel corso dell’anno da parte delle società appartenenti al FTSE MIB. A mano a mano che le società staccano dividendo, le aspettative incorporate nel contratto riflettono solo le distribuzioni afferenti i restanti titoli.
La liquidità del nuovo prodotto sarà garantita da uno schema di market making con obblighi su base continuativa e su tutte le scadenze listate.


La Cina cresce all'11,9% annuo di PIL

Il dato cinese sul Pil del primo trimestre mostra che la crescita è stata dell'11,9% su base annua, poco al di sopra delle stime che indicavano un +11,5%, contro il 10,7% del precedente trimestre. Si tratta del tasso di crescita maggiore in circa tre anni.

I prezzi al consumo e alla produzione di marzo hanno mostrato una variazione rispettivamente a +2,4% e a +5,9%, mentre la produzione industriale è cresciuta del 18,1%.

Dividendo Telecon Italia a 0,05 € ord. e 0,061 risp.

Telecom Italia ha chiuso il 2009 con un utile netto di 1,581 miliardi di euro in calo rispetto a 2,177 miliardi del 2009 e proporrà la distribuzione di un dividendo di 5 centesimi per le azioni ordinarie e di 6,1 centesimi di euro per risparmio.
il CdA ha spiegato di aver accantonato 493 milioni di euro per far fronte agli esiti dell'inchiesta sulla maxi frode fiscale della controllata Sparkle, l'impatto economico sui conti del 2009 è limitato, pari a 10 milioni di euro.
Risultati migliori delle aspettative degli analisti. Deutsche Bank si aspettava per il 2009 un utile di circa 1,2 miliardi. Stamattina Equita Sim ha inserito il titolo nella lista del portafoglio principale.
Il risultato sul 2009 risente della svalutazione dell'avviamento attribuito alle attività broadband in Germania, delle maggiori imposte di competenza e il venire meno di alcuni benefici fiscali.

L'utile prima delle imposte segna quindi una crescita del 15,4% a 3,339 miliardi grazie anche all'andamento positivo della gestione operativa che vede un Ebit a 5,493 miliardi, in progresso dell'1% e un Ebitda in aumento dello 0,2%.
I ricavi ammontano a 27,163 miliardi di euro, con un calo del 6,3% sul 2008.
Il flusso di cassa della gestione operativa è di 6,298 miliardi, migliorato di 662 milioni sul 2008, con un indebitamento finanziario netto in aumento a 34,747 miliardi da 34,039 miliardi di fine 2008. Rispetto a fine settembre l'indebitamento si riduce di 759 milioni.
L'indebitamento finanziario netto rettificato (escludendo gli effetti contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati delle attività/passività finanziaria correlate) è di 33,949 miliardi, in calo da 34, 526 mld di fine 2008.

Bonus gas: domande entro il 30 aprile

Entro il 30 aprile 2010, può essere richiesto il bonus gas retroattivo a tutto il 2009.

Per informare i cittadini, il Ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con l'Autorità per l'energia e il gas ha realizzato uno spot in onda sulle reti RAI a partire dal 28 marzo.
Il bonus è destinato alle famiglie in condizioni di particolare disagio economico o numerose, in particolare famiglie in disagio economico (ISEE, inferiore a € 7.500 o numerose (con oltre tre figli a carico ed ISEE inferiore a € 20.000) o ammalati che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita.
I vantaggi del bonus gas e del bonus elettrico (cumulabile) permetteranno di ottenere una riduzione complessiva delle bollette gas ed elettricità tra 80 e 360 euro circa (l’esatto valore è determinato in ragione della numerosità del nucleo familiare, del dove e del come viene consumato il gas).
Maggiori informazioni possono essere ottenute al numero verde 800166654.

APPROFONDIMENTO

Video della Campagna

Economia: valutazione del valore dell'impresa (IV)

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Parte quarta: principali indicatori (e termini di confronto) per la valutazione di un impresa

I principali quozienti, funzionali ad esprimere il grado di solidità patrimoniale e il livello di equilibrio finanziario di un impresa, sono suddivisibili in tre gruppi: gli indicatori di equilibrio finanziario di breve periodo, di medio periodo e gli indicatori di redditività. I più utilizzati sono quelli del terzo gruppo cui appartengono il Return On Investiment, il Return On Sales, il Turnover Ratio, il Return On Assets e il Return On Equity. Il ROI è un indicatore di lungo termine dato dal rapporto fra reddito operativo e capitale investito netto. Esso costituisce un’efficace misura della redditività della gestione operativa e del rendimento percentuale annuo del capitale investito. Affinchè l’indice sia significativo e l’interpretazione corretta, occorre però che vengano considerate le sole attività legate alla gestione operativa e le immobilizzazioni al valore netto (per coerenza con il reddito operativo, considerato al netto delle quote di ammortamento). Il ROS (dato dal rapporto fra reddito operativo e fatturato) pone in evidenza la redditività unitaria delle vendite, espressa in termini monetari. Quest’ultima è influenzata dalle politiche di prezzo, dai volumi di vendita, dal costo dei fattori produttivi e dal grado di efficienza con cui questi sono utilizzati. Il Turnover Ratio (dato dal quoziente fatturato/ capitale investito netto) riflette invece il numero di volte che le risorse investite sono state fatte “girare” nel corso dell’esercizio per effetto dell’attività di vendita. Richiama l’attenzione sulla dimensione del capitale investito per ottenere il livello di vendite riscontrate ed informa sull’efficienza nella gestione delle risorse. Il ROA, a differenza del ROI è un indicatore di breve periodo dato dal rapporto fra reddito operativo e totale dell’attivo. Come il ROI è un indicatore di redditività del capitale investito, ma a differenza di questo non tiene conto solo del risultato della gestione operativa, ma anche di quello ottenuto dalla gestione accessoria e finanziaria. Tale risultato viene poi confrontato con l’impiego di capitale complessivo dell’impresa. Infine, il più noto e diffuso è costituito dal ROE, dato dal rapporto fra reddito netto (rendimento percentuale annuo per gli azionisti) e mezzi propri (loro investimento a titolo di capitale di rischio). Quest’ultimo ci offre un’informazione sintetica sul risultato della gestione nel suo complesso. E’ molto sensibile rispetto al settore di appartenenza e alla dimensione societaria.
Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Economia: valutazione del valore dell'impresa (III)

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Parte terza: Modelli teorici di riferimento per l’analisi

La dottrina economico aziendale e la pratica forniscono diversi metodi per la valutazione del valore economico di un’impresa. I più utilizzati sono i metodi diretti ed indiretti. Vengono definiti diretti quei metodi che fanno riferimento, per l'individuazione del valore dell'azienda, agli effettivi prezzi espressi dal mercato per quote di capitale dell'impresa medesima o di aziende similari (ad esempio azioni negoziate sul mercato della Borsa o su altri mercati). Sono indiretti invece quei metodi che, per assenza o insufficienza dei dati di mercato, impostano su basi diverse (reddito, flussi finanziari, patrimonio) il processo di stima del capitale economico. A loro volta questi ultimi sono suddivisibili in metodi basati su grandezze flusso (reddituali), metodi basati su grandezze stock (patrimoniali), metodi finanziari e metodi misti. I primi basano il valore dell’azienda sulla sua capacità di generare reddito, calcolata sulla base del valore attuale dei risultati economici attesi. I secondi invece esprimono il valore dell’azienda in funzione del valore di ricostituzione del patrimonio. I metodi finanziari considerano, quale grandezza base, i flussi finanziari dati, in ogni esercizio, dalla differenza fra entrate ed uscite monetarie. Infine i metodi misti, che risultano da una combinazione degli elementi considerati nei metodi precedenti. Un metodo molto semplice è poi quello del valore reale, in cui il valore dell’impresa è determinato dalle posizioni dell’attivo circolante e degli immobilizzi elencati nel bilancio. Molto utilizzato è quello dei Discounted cash flow volto a stabilire i rendimenti futuri attesi dagli investitori e infine, fra i metodi più sofisticati, quello dell’EBIT, che si basa sul rendimento netto dell’impresa al lordo degli interessi e delle imposte.

Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Valutazione del valore dell'impresa (I):Finalità dell’analisi

Valutazione del valore dell'impresa (II): Principali contenuti ed aree specifiche d’indagine

Valutazione del valore dell'impresa (IV): Principali indicatori (e termini di confronto) per la valutazione di un impresa

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Economia: valutazione del valore dell'impresa (II)

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Parte seconda: Principali contenuti ed aree specifiche d’indagine
Una corretta identificazione e valutazione delle determinanti del valore del capitale economico di un’impresa non può prescindere dalla conoscenza della formula imprenditoriale sottostante la gestione. Con quest’ultima si intende il profilo dell’impresa in termini di prodotti, clienti, tecnologie, nonché di strutture e risorse produttive. L’analisi della formula imprenditoriale costituisce quindi il filo conduttore della valutazione, consentendo di attribuire valore in modo ponderato ad ogni risorsa dell’azienda. Tale processo coinvolge solitamente tre aree specifiche di indagine: la valutazione delle immobilizzazioni materiali, dell’attivo circolante e dei valori immateriali. Nel caso dei beni materiali la valutazione si basa sul costo di sostituzione, ossia il valore corrente del bene, calcolabile sulla base dei prezzi praticati sul mercato al momento della valutazione. In assenza di una quotazione di mercato, viene fatto solitamente ricorso ad una perizia tecnica che stimi il bene sulla base della restante durata di utilizzo. La valutazione dell’attivo circolante invece risulta più articolata data l’eterogeneità degli elementi oggetto di stima. Per quanto concerne le scorte di produzione la valutazione differisce a seconda che si tratti di materie prime, semilavorati o prodotti finiti, mentre i crediti devono essere considerati al loro valore attuale al momento della valutazione, rettificato in funzione della probabilità di recupero. Ad oggi però il valore di un’impresa dipende sempre meno dagli asset tradizionali e sempre più da quelli intangibili: concessioni, brevetti, licenze, marchi, diritti d’autore e know how. Un’impresa può quindi definirsi ricca, vitale, competitiva non solo quando possiede ingenti risorse economiche e finanziarie ma quando dispone di un elevato patrimonio immateriale e intellettuale. Anche in relazione a questi ultimi beni nella valutazione occorre fare riferimento alla durata residua, tenendo conto del loro valore di avviamento e del tasso di ammortamento a questi applicato.
Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Economia: valutazione del valore dell'impresa (I)

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Parte prima: Finalità dell’analisi
Stimare il valore di un’impresa è un procedimento assai complesso. La sua necessità può emergere in diverse occasioni e per diversi scopi nel corso della sua esistenza. In alcuni casi è la legge ad imporlo, in altri è l’azienda stessa che decide di affidarsi ad un esperto indipendente che attribuisca un valore al suo capitale economico, al fine di porre in atto sia operazioni di finanza ordinaria: redazione del bilancio d’esercizio, quotazione in Borsa, trasformazione della tipologia societaria o recesso di un socio; sia, più spesso, straordinaria: la fusione, l’acquisizione o la liquidazione dell’impresa. La stima, a differenza della determinazione del prezzo, esprime un giudizio di valore che muove da certe premesse e, attraverso appropriati studi di tipo qualitativo e quantitativo, giunge a determinate conclusioni sulla qualità dell’impresa. Il primo passo in questo processo consiste nella determinazione del suo valore contabile (basato sull’analisi dei bilanci di esercizio), seguito da un’analisi del valore corrente (tramutando eventuali valori contabili poco attendibili in valori di mercato più precisi), per poi passare ad una valutazione “globale” dell’impresa, che tenga simultaneamente conto del valore patrimoniale dei suoi beni materiali e del valore di avviamento di quelli immateriali. Solo in ultima istanza si passa alla stima del suo prezzo. Le analisi quantitative costituiscono quindi un quadro informativo di carattere storico-statistico sulla condizione dell’impresa, analizzata in tutti i suoi molteplici profili: manageriale, gestionale, tecnico produttivo, commerciale e finanziario. Ad un’analisi quantitativa deve seguirne una di tipo qualitativo, che tenga conto dello scenario competitivo in cui l’impresa opera, della sua configurazione organizzativa, delle caratteristiche della sua clientela e approfondendo le ragioni di eventuali scostamenti nel raffronto fra uno o più periodi amministrativi. Naturalmente, in caso di operazioni di finanza straordinaria, le divergenze fra valore di stima e valore effettivo di scambio dipendono fortemente anche dalla forza contrattuale dei contraenti e dalla loro abilità di negoziazione. Il principale scopo di tale valutazione è quindi quello di fornire alle parti interessate un valore da utilizzare come base di riferimento per la negoziazione del prezzo dell’impresa o nella decisione di dar vita ad una partnership finanziaria (ad es. da parte di una Merchant Bank).
Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Corsi di Trading e Finanza

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Di seguito l'elenco dei corsi offerti da istituzioni e associazioni di categoria su temi riguardanti economia e finanza.

13 aprile "Corso su ETF e ETC" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

13-14 aprile "Tecniche di ottimizzazione di portafoglio" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

14-15 aprile "Equity derivatives: le strategie di utilizzo dei derivati nel rating e nella protezione di portafoglio" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

14-15 aprile "La gestione integrata dei rischi nel periodo post-crisi" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

21 aprile "Corso sulla Gestione del Rischio di Liquidità e Contingency Funding Paln" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

21-22 aprile " Fixed Income e Commodities trading: modelli macro e risk management" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

21-22 aprile "Il contratto EFET per il trading dell'energia - funzionamento, punti di osservazione" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

21-22-23 aprile "Valutazione delle aziende: metodologie e applicazioni" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

23 aprile "Indicatori macroeconomici e congiuntura: lettura e analisi delle dinamiche economicho-finanziarie" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

26-30 aprile "1° modulo ACI dealing certificate" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

27-28 aprile "Volatilità e correlazione: strategie di trading e di hedging" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

27-28 aprile "Organizzazione e gestione del back office e middle office nelle SGR" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

28 aprile "La gestione dei portafogli corporate bond" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

29 aprile "Hedge fund: strategie operative" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

29 aprile "Convertible bond: profili tecnico-finanziari e di trading" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

30 aprile "Basilea 2: misurazione dei rischi nell'attività bancaria e loro influenza sul bilancio" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

4 maggio "Politiche di Funding - Bank Capital: Subordinati ed Ibridi nel Patrimonio delle Banche" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

4-5 maggio "Controllo ed analisi dei rischi di una compagnia vita" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

6-7 maggio "La gestione della documentazione e della contrattualistica ISDA - base" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

10-11 maggio "Corso sulla normativa finanziaria internazionale e domestica" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

10-11 maggio "Asset & Liability Management nelle aziende" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

11 maggio "Corso Basilea 2" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

11-12 maggio "Corso sulla normativa finanziaria internazionale e domestica" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

Analisi di Borsa settimana 6/9 aprile e Previsioni

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Settimana corta anche quella trascorsa, di soli 4 giorni, con ottima partenza martedì 6 che ha permesso la sospirata perforazione all’insù della trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811). Ma l’entusiasmo non è durato molto. Mercoledì 7 e ancor più giovedì 8, con un ribasso complessivo di 526 punti l’indice è tornato al di sotto della suddetta trendline e si prepara, se all’apertura della prossima ottava non proseguirà con un vigoroso recupero, a disegnare una brutta figura testa e spalla ribassista che potrebbe portarlo a raggiungere la linea inclinata a 30° che parte dal minimo a 20.818 punti del 25 febbraio. Speriamo nella tenuta del doppio minimo formatosi a 22.820.
Tutto dipenderà dalle notizie, riguardanti la situazione greca, che arriverranno. Finora: i giorni dispari la Grecia è spacciata, i giorni pari la Grecia è salva e così non si può andare avanti.
Le notizie pervenute venerdì 9 aprile parlerebbero di prestiti erogati ad un tasso euribor a 3 mesi +275 punti base, quindi molto più convenienti di quelli che oggi la Grecia dovrebbe pagare al mercato con un premio-rischio di quasi 400 punti base rispetto al titolo di stato tedesco (obbligazione di riferimento per valutare il rischio associato ad un paese).
Sarà vero? Fino ad oggi non c’è nulla di ufficiale e la speculazione gode di un clima così incerto e manovrabile. Un po’ meno gli investitori che vorrebbero un clima più tranquillo e sicuro per impostare obiettivi di lungo respiro. La posta in gioco non è da poco, una crisi greca superata metterebbe le ali ai titoli bancari e, conseguentemente, alla nostra Borsa, la più penalizzata finora, rispetto alla francese e alla tedesca (vedi post), proprio perché ricca di titoli bancari.
Orecchio quindi alle notizie sulla Grecia e occhio puntato sui titoli bancari, una convinta spinta rialzista proietterebbe l’indice verso i livelli di 23.805 prima e 24.425 poi, superati i quali avrebbe spazio aperto fin sotto i 30.000 punti.

Dal canto suo il DJ continua a salire lentamente e costantemente, senza grandi sussulti, nel canale rialzista all’interno del quale si muove da aprile 2009. E a noi sta bene così.


Banca del Mezzogiorno: una banca per il piccolo e medio credito

Il mezzogiorno d'Italia è l'unica grande regione d'Europa che attualmente non ha una banca propria. Ci sono banche attive nel sud ma non sono banche a vocazione territoriale. C'è raccolta, c'è risparmio ma non ci sono impieghi indirizzati al sud. E' da questo presupposto che nasce l'idea di creare una Banca del Mezzogiorno, come ha spiegato il ministro dell'Economia Tremonti in una conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato un disegno di legge che prevede l'istituzione di una banca del Mezzogiorno.

Il provvedimento è finalizzato a creare le condizioni finanziarie per uno sviluppo del credito nel Mezzogiorno, per un riequilibrio economico dell’intero territorio nazionale, per acquisire un rapporto più bilanciato fra impieghi e depositi nelle diverse aree del Paese, nonché per fare fronte ai problemi strutturali che tuttora incidono sul credito nel Mezzogiorno.

La filosofia di questo intervento si basa su tre direttrici fondamentali:

- incrementare la capacità di offerta del sistema bancario e finanziario del Mezzogiorno,

- sostenere le iniziative imprenditoriali più meritevoli,

- canalizzare il risparmio verso iniziative economiche che creino occupazione nelle Regioni meridionali.

Guarda il Documento di sintesi del Progetto

Proprietà industriale: in vigore il decreto che semplifica le procedure

E’ entrato in vigore il 10 marzo 2010 il decreto del ministero dello Sviluppo Economico contenente il Regolamento di attuazione del Codice della proprietà industriale (G.U. n.56 del 9 marzo 2010).
Obiettivo, offrire agli utenti procedure agevolate nell'ottenimento e nella gestione dei titoli della proprietà industriale, garantendo maggiore tutela e semplificazione delle procedure, nel rispetto della normativa comunitaria e internazionale.
Il Codice della proprietà industriale è stato introdotto nell'ordinamento giuridico italiano dal decreto legislativo n. 30 del 10 febbraio 2005. Riguarda brevetti per invenzione, marchi e altri segni distintivi, regolando l'oggetto del diritto di proprietà industriale, i requisiti per ottenerlo, gli effetti della tutela, la durata, i diritti e gli oneri ad essa connessi. Favorisce, pertanto, il contrasto del fenomeno della contraffazione a tutela dei cittadini e potenzia la competitività del sistema.
Il Regolamento recepisce le esigenze di disciplina del deposito delle domande, delle istanze, delle modalità di applicazione delle norme sul procedimento di opposizione, nonché dell'attività svolta dai consulenti in proprietà industriale.


Elettricità: Smart Grids, incentivi per promuovere le reti intelligenti

Modernizzare e rendere più flessibili e intelligenti le reti di distribuzione dell'energia elettrica, favorendo la diffusione della produzione da fonti rinnovabili e l'uso efficiente delle risorse. E' l'obiettivo del provvedimento dell'Autorità per l'energia (delibera Arg/elt 39/10) a sostegno di alcuni progetti pilota per incentivare lo sviluppo delle cosiddette smart grids, le reti intelligenti in grado di far interagire efficacemente produttori e consumatori, di prevedere in anticipo le richieste di consumo e di bilanciare con flessibilità, la produzione e la domanda di energia elettrica anche localmente.

La diffusione e sviluppo delle smart grids e di contatori intelligenti (smart metering), sono temi al centro del dibattito in tutta Europa, anche alla luce della recente Direttiva 2009/72/CE sul mercato interno dell'energia elettrica.

Guarda il Provvedimento sulle Smart Grids


Grecia: nuovo piano di aiuti

Nuovo piano di emergenza a sostegno della Grecia da parte dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale. Nulla di ufficiale ma voci ben informate hanno diffuso la notizia nel pomeriggio tonificando le Borse dopo una settimana sull'ottovolante proprio a causa dei timori di una situazione greca incontrollabile.
I viceministri finanziari e i rappresentati delle banche centrali dei sedici paesi euro avrebbero raggiunto un'intesa sui termini di un eventuale sostegno finanziario da concedere alla Grecia. Lo schema prevederebbe che Atene possa accedere a una linea di credito a tasso agevolato, si parla di prestiti erogati ad un tasso euribor a 3 mesi +275 punti base, quindi molto più conveniente di quello che oggi dovrebbe pagare al mercato con un premio-rischio di quasi 400 punti base rispetto al titolo di stato della Germania, l'obbligazione di riferimento più sicura dell'area euro usata per valutare il rischio sovrano associato ad un paese.

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 20 settembre 2010

MONTI ASCENSORI = 0,010 euro


Dividendi: Società che staccano il dividendo il 19 luglio 2010

IMPREGILO  risparmio = 0,26 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 12 luglio 2010

TREVI = 0,12 euro


Dividendi: Società che staccano il dividendo il 5 luglio 2010

ACEGAS-APS = 0,09 euro


ACSM-AGAM = 0,02 euro

BIANCAMANO = 0,035 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 21 giugno 2010

A2A = 0,07 euro

DIASORIN = 0,20 euro

ENEL = 0,15 euro (a saldo9

IRIDE = 0,085 euro

TENARIS = 0,21 dollari (a saldo)

TERNA = 0,12 euro (a saldo)

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 14 giugno 2010

BASIC NET = 0,165 euro

ENGINEERING = 0,565 euro

IRCE = 0,02 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 7 giugno 2010

CSP = 0,05 euro
EMAK = 0,150 euro
ENIA = 0,357 euro
HERA = 0,08 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 1 giugno 2010

ENERVIT = 0,035 euro.

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 31 maggio 2010

REPLY = 0,35 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 24 maggio 2010

ANSALDO STS = 0,31 euro


ATLANTIA = 0,391 euro (a saldo)

AZIMUT HOLDING =0,20 euro (0,10 euro in contanti + 0,10 euro con assegnazione gratuita di un'azione ogni 60 possedute)

BANCA FINNAT EURAMERICA = 0,010 euro

BANCO POPOLARE = 0,08 euro

BEGHELLI = 0,020 euro

BULGARI = 0,05 euro

BUZZI UNICEM  ordinarie = 0 0,180 euro
BUZZI UNICEM risparmio = 0,204 euro

CALTAGIRONE = 0,08 euro

CALTAGIRONE EDITORE = 0,05 euro

CAMPARI = 0,06 euro

CEMENTIR = 0,06 euro

ENI = 0,50 euro (a saldo)

EXOR  ordinarie = 0,27 euro
EXOR privilegiate = 0,3217 euro
EXOR risparmio = 0,3481 euro

FINMECCANICA = 0,41 euro

FONDIARIA-SAI = ordinarie 0,40 euro
FONDIARIA-SAI = risparmio 0,452 euro

GAS PLUS = 0,15 euro

GENERALI = 0,35 euro

GEOX = 0,20 euro

GRANITIFIANDRE = 0,035 euro

IGD = 0,05 euro

IMA = 0,90 euro

IMMSI = 0,03 euro

INTESA SANPAOLO  ordinarie = 0,08 euro
INTESA SANPAOLO risparmio 0,091 euro

ITALCEMENTI  ordinarie = 0,12 euro
ITALCEMENTI risparmio 0,12 euro

ITALMOBILIARE  ordinarie = 0,856 euro
ITALMOBILIARE risparmio = 0,934 euro

KERSELF= 0,01 euro

LOTTOMATICA = 0,74 euro

LUXOTTICA = 0,35 euro

MARR = 0,46 euro

MEDIASET = 0,22 euro

MEDIOLANUM = 0,065 euro (a saldo9

MONTEPASCHI = risparmio 0,01 euro

NICE = 0,0677 euro

PIRELLI & C.  ordinarie = 0,0145 euro
PIRELLI & C. risparmio = 0,0406 euro

POP.MILANO = 0,10 euro

SABAF (SABF.MI: Quotazione) 0,50 euro

SAIPEM  ordinarie = 0,55 euro
SAIPEM risparmio = 0,58 euro

SAT = 0,11 euro

SNAM RETE GAS = 0,14 euro (a saldo)

TOD'S = 1,50 euro

UBI BANCA = 0,30 euro

UNICREDIT  ordinarie = 0,03 euro
UNICREDIT risparmio = 0,045 euro

UNIPOL  ordinarie = 0,0400 euro
UNIPOL privilegiate 0,0452 euro

VIANINI INDUSTRIA = 0,02 euro

VIANINI LAVORI = 0,10 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 17 maggio 2010

ACTELIOS = 0,085 euro


CALEFFI = 0,01 euro + un'azione ogni 25 possedute

CEMBRE = 0,12 euro

CREDITO EMILIANO = 0,08 euro

ENERVIT = 0,03 euro

GEWISS = 0,10 euro

INDESIT ordinarie = 0,15 euro
INDESIT risparmio = 0,168 euro

MAIRE TECHNIMONT = 0,07 euro

PIAGGIO = 0,07 euro

SOL = 0,084 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 10 maggio 2010

AMPLIFON = 0.033 euro

ASCOPIAVE = 0,09 euro

AUTOSTRADA TO-MI = 0,18 euro (a saldo)

BANCA GENERALI = 0,45 euro

CAD IT = 0,25 euro

CAIRO COMMUNICATION = 0,20 euro

CATTOLICA ASS = 0,85 euro

CLASS EDITORI = 0,01 euro

CONAFI PRESTITO' = 0,08 euro

INTEK  risparmio = 0,07241 euro

KME GROUP  risparmio = 0,07241 euro

LA DORIA = 0,12 euro

POP.SPOLETO = 0,13 euro

PREMUDA ordinarie = 0,02 euro
PREMUDA risparmio = 0,03 euro

RCF GROUP = 0,04 euro

VITTORIA ASSICURAZIONI = 0,17 euro

ZIGNAGO VETRO = 0,243 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 3 maggio 2010

ALERION = 0,01 euro


ASTALDI = 0,13 euro

BANCA CARIGE = ordinarie 0,080 euro
BANCA CARIGE = risparmio 0,100 euro

BANCA IFIS = 0,12 euro + una azione ordinaria ogni 30

BANCO DESIO = ordinarie 0,105 euro
BANCO DESIO = risparmio 0,126 euro

BANCO SARDEGNA ordinarie = 0,37 euro
BANCO SARDEGNA risparmio = 0,43 euro
BANCO SARDEGNA privilegiate = 0,40 euro

B&C SPEAKERS = 0,13 euro

BENETTON = 0,23 euro

BREMBO = 0,225 euro

CREDITO BERGAMASCO = 1,00 euro

DE' LONGHI = 0,08 euro

GRUPPO MUTUIONLINE = 0,34 euro (ordinario) + 0,02 euro (straordinario)

LANDI RENZO = 0,062 euro

MEDITERRANEA DELLE ACQUE = 0,06 euro

SAVE = 0,29635 euro

SIAS = 0,12 euro (a saldo)

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 26 aprile 2010

BOERO BARTOLOMEO  ordinarie = 0,40 euro

CREDITO ARTIGIANO = 0,058 euro

CREDITO VALTELLINESE = 0,12 euro

EXPRIVIA = 0,04 euro

MILANO ASSICURAZIONI  ordinarie = 0,10 euro
MILANO ASSICURAZIONI risparmio = 0,1156 euro

POP.EMILIA ROMAGNA = 0,15 euro

RECORDATI = 0,275 euro

SERVIZI ITALIA = 0,18 euro


Dividendi: Società che staccano il dividendo il 19 aprile 2010

FIAT  ordinarie = 0,17 euro
FIAT risparmio = 0,325 euro
FIAT privilegiate = 0,31 euro


IWBANK = 0,046 euro

PARMALAT = 0,063 euro (a saldo)

PRYSMIAN = 0,417 euro

Dividendi: Società che staccano il dividendo il 12 aprile 2010

AUTOSTRADE MERIDIONALI = 0,80 euro

EDISON  ordinarie = 0,0425 euro
EDISON  risparmio = 0,0725 euro


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Dividendi: Società che staccano il dividendo il 6 aprile 2010

BENI STABILI = 0,015 euro


POP.SONDRIO = 0,33 euro



Trattato che istituisce la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM) 1957

Testo integrale del Trattato che istituisce la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM) firmato nel 1957

Guarda il Trattato (pdf)

Allegati (in francese)


Allegato I - Campo delle ricerche concernenti l'energia nucleare in relazione all'articolo 4 del Trattato (pdf)

Allegato II - Settori industriali di cui all'articolo 41 del Trattato (pdf )

Allegato III - Vantaggi che possono essere accordati alle imprese comuni a norma dell'articolo 48 del Trattato (pdf )

Allegato IV - Elenchi dei beni e prodotti di cui alle disposizioni del capo IX relativo al mercato comune nucleare (pdf )

Allegato V - Programma iniziale di ricerche e d'insegnamento di cui all'articolo 215 del Trattato (pdf)

Protocolli

Protocollo relativo all'applicazione del Trattato che istituisce la Comunità Europea dell'Energia Atomica alle parti non europee del Regno del Paesi Bassi (pdf )

Protocollo sui Privilegi e sulle Immunità della Comunità Europea dell'Energia Atomica (pdf)

Protocollo sullo Statuto della Corte di Giustizia della Comunità Europea dell'Energia Atomica (pdf) 


Trattato sull'Unione Europea, firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992

Gazzetta ufficiale del 29 luglio 1992 della Comunità Europea con il testo integrale del Trattato firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992.

Guarda il Testo (pdf)

Guarda il Testo (html) 


Analisi di Borsa settimana 29 marzo 1 aprile e Previsioni

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Settimana corta quella trascorsa prima delle vacanze pasquali ma non priva di spunti molto interessanti. Mercoledì 31 marzo l’indice ha finalmente incontrato la trendline a 45° che parte  dal punto di rimbalzo a 20.843 punti del 25 febbraio e che già da 4 settimane propongo graficamente . Appena toccata l’indice è schizzato violentemente in alto, nella giornata di giovedì 1 aprile, dell’1,57%. Ora si trova praticamente incollato, complice anche la giornata chiusa di venerdì 2, alla trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811). Inutile dire che la prossima ottava sarà cruciale. L’indice si trova costretto in un angolo e dovrà decidere se rompere la trendline a 45° e proiettarsi in giù verso quella inclinata a 30°, anch’essa originata dal rimbalzo del 25 febbraio, o perforare al rialzo quella benedetta trendline al ribasso di cui sopra, la cui presenza incombe da parecchie settimane. Per rispondere a questo dilemma consiglio di leggere il post “FTSEMib: bilancio dei primi 3 mesi 2010 e confronto con DAX30 e CAC40” fatto il 4 aprile su questo forum e che analizza dettagliatamente la situazione del nostro indice e quello dei due maggiori europei, il DAX tedesco e il CAC francese. Ebbene, da quel post emerge il ritardo che il FTSEMIB ha rispetto agli altri, per cui, ipotizzare una prosecuzione al rialzo dell’impulso appena iniziato non è certo azzardato. Anche perché gli altri suddetti indici  sono proiettati verso mete, a portata di mano, ben più elevate, 6.400 punti per il DAX e 4.300 per il CAC. Ipotizzare, per il nostro indice, un rialzo in settimana verso i 23.500 punti è il minimo che si possa fare e penso che dovrebbero accadere dei fatti veramente straordinari perché questo non avvenga.
La situazione sul DJ prosegue tranquillamente al rialzo, senza quello scatto di reni che si auspicava nello scorso post ma forse è meglio così, c’è ancora spazio prima del raggiungimento della parallela superiore del canale rialzista all’interno del quale si muove da aprile 2009. E anche questo aiuta.