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Principi e criteri per l'attuazione del Federalismo Fiscale

  • autonomia e responsabilizzazione finanziaria di tutti i livelli di governo
  • attribuzione di risorse autonome alle Regioni e agli enti locali, secondo il principio di territorialità;
  • superamento graduale del criterio della spesa storica a favore:
1) del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali e delle funzioni fondamentali;

2) della perequazione della capacità fiscale per le altre funzioni;
  • rispetto della ripartizione delle competenze legislative fra Stato e Regioni sul coordinamento finanza pubblica e sistema tributario;
  • esclusione doppia imposizione sulla medesima base imponibile, salvo le addizionali previste dalla legge statale;
  • tendenziale correlazione tra prelievo fiscale e beneficio, in modo da favorire corrispondenza tra responsabilità finanziaria e amministrativa; continenza e responsabilità nell’imposizione di tributi propri;
  • previsione che la legge regionale possa, con riguardo alle basi imponibili non assoggettate ad imposizione da parte dello Stato:
1. istituire tributi regionali e locali;
2. determinare le variazioni delle aliquote o le agevolazioni che Comuni, Province e Città metropolitane possono applicare nell’esercizio della propria autonomia;
  • facoltà delle Regioni di istituire a favore degli enti locali compartecipazioni al gettito dei tributi e delle compartecipazioni regionali;
  • esclusione di interventi sulle basi imponibili e sulle aliquote dei tributi che non siano del proprio livello di governo e, in ogni caso, impossibilità di dedurre gli oneri fiscali tra tributi, anche se appartenenti a diverse categorie, i cui proventi non siano devoluti al medesimo livello di governo;
  • previsione di strumenti e meccanismi di accertamento e di riscossione che assicurino modalità di accreditamento diretto del riscosso agli enti titolari del tributo;
  • definizione di modalità che assicurino a ciascun soggetto titolare del tributo l’accesso diretto alle anagrafi e a ogni altra banca dati utile alle attività di gestione tributaria;
  • premialità dei comportamenti virtuosi ed efficienti nell’esercizio della potestà tributaria, nella gestione finanziaria ed economica e previsione di meccanismi sanzionatori per gli enti che non rispettano gli equilibri economico – finanziari o non assicurano i livelli essenziali delle prestazioni;
  • garanzia del mantenimento di un adeguato livello di flessibilità fiscale nella costituzione di un paniere di tributi e compartecipazioni, da attribuire alle Regioni e agli enti locali, la cui composizione sia rappresentata in misura rilevante da tributi manovrabili;
  • flessibilità fiscale articolata su più tributi con una base imponibile stabile e distribuita in modo tendenzialmente uniforme sul territorio nazionale, tale da consentire a tutte le Regioni ed enti locali, comprese quelle a più basso potenziale fiscale, di finanziare, attivando le proprie potenzialità, il livello di spesa non riconducibile ai livelli essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali degli enti locali;
  • semplificazione del sistema tributario, coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali nell’attività di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale;
  • lealtà istituzionale fra tutti i livelli di governo e concorso di tutte le amministrazioni pubbliche al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nazionale in coerenza con i vincoli posti dall’Unione europea e dai trattati internazionali;
  • trasparenza ed efficienza delle decisioni di entrata e di spesa;
  • razionalità e coerenza dei singoli tributi e del sistema tributario nel suo complesso;
  • riduzione della imposizione fiscale statale in misura adeguata alla più ampia autonomia di entrata di Regioni ed enti locali e corrispondente riduzione delle risorse statali umane e strumentali;
  • definizione di una disciplina dei tributi locali in modo da consentire anche una più piena valorizzazione della sussidiarietà orizzontale;
  • territorialità dell’imposta, neutralità dell’imposizione, divieto di esportazione delle imposte;
  • tendenziale corrispondenza tra autonomia impositiva e autonomia di gestione delle proprie risorse umane e strumentali da parte del settore pubblico, anche in relazione ai profili contrattuali di rispettiva competenza.

Che cos'è l'indice RICI?

L’indice RICI (Rogers International Commodities Index) è un paniere di materie prime, ideato da Jim Rogers, socio fondatore, insieme a George Soros, del famoso Quantum Fund. Le motivazioni per la sua creazione si basavano sull’osservazione dell’andamento ciclico delle materie prime. Si può affermare a 12 anni dal lancio dell’indice RICI che Rogers abbia visto bene il nuovo trend rialzista in arrivo, sebbene l’andamento degli ultimi anni sia stato caratterizzato da una volatilità estrema.

A livello di macro-allocazione tra i vari settori di commodity è giusto notare che, almeno rispetto al 2005, non ci sia stato alcun cambiamento tra le seguenti allocazioni: energia 44%, agricoltura 34,9% e metalli 21,1%. Il numero di materie prime è stato aumentato leggermente nel corso degli anni, all’inizio 35, oggi 37, un segno della ricerca continua degli ideatori dell’indice, tra cui Rogers in prima persona, nel cercare di renderlo più rappresentativo possibile dell’importanza di ciascuna commodity nell’economia mondiale; va rilevato, infatti, che l’indice RICI è attualmente il riferimento più diversificato disponibile. Questa stabilità nei componenti dell’indice è importante in quanto fornisce certezza agli investitori nel corso degli anni; altri indici di commodity cambiano frequentemente i pesi dedicati ai loro componenti, il che rende meno efficiente l’esposizione alle commodity come categoria d’investimento.

Nel lungo termine, un indice diversificato come il RICI può svolgere due importanti funzioni all’interno di un portafoglio d’investimento: una correlazione inversa rispetto ad altre categorie d’investimento, malgrado questa correlazione inversa sia mancata recentemente, e una protezione rispetto all’inflazione. È soprattutto quest’ultimo pericolo a minacciare gli investitori in questo periodo di forte espansione monetaria a livello mondiale e la storia indica chiaramente che il modo migliore per proteggersi dall’inflazione è proprio tramite un investimento in materie prime.



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ITALIA-RUSSIA: VERSO ABOLIZIONE DOPPIA IMPOSIZIONE FISCALE SU BANCHE

Riunito il gruppo di lavoro dei due paesi. Si e' deciso di creare anche un centro di design a Mosca.
Roma, 20 maggio 2010,
Si è svolta al Ministero dello Sviluppo Economico la XI Sessione del Gruppo di Lavoro italo-russo per la cooperazione economica, dove si è deciso di porre le basi per la creazione, a Mosca, di un Centro italo - russo sul design.
Durante la stessa riunione da parte italiana è stata reiterata la richiesta di giungere alla soluzione della nota vicenda della withholding tax - la ritenuta alla fonte sugli interessi del 10%, prevista dall’articolo 11 della Convenzione per evitare le doppie imposizioni sul reddito ed il patrimonio vigente tra Italia e Federazione Russa - che continua a penalizzare, dal 2004, l’operatività delle banche italiane a vantaggio degli altri partner europei non gravati da tale tassa. A tal riguardo la Russia ha finalmente reso noto la disponibilità del proprio Ministero delle Finanze a riaprire le consultazioni relative all’eventuale eliminazione della withholding tax.
Tali consultazioni tra i competenti Ministeri delle Finanze potrebbero svolgersi già nel prossimo mese di settembre. "E' un passo in avanti di grande importanza - ha spiegato il Vice Ministro Adolfo Urso – perché l'abolizione di questa tassa permetterebbe di avere un giusto vantaggio competitivo per il nostro sistema bancario nel mercato russo. Un paese sempre più strategico per il Made in Italy quello della Federazione Russa dove l'Italia è già secondo partner commerciale europeo dopo la Germania"


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Attività alberghiera: rilevazione Pasqua 2010

Sulla base della rilevazione campionaria sull’attività alberghiera  l’Istituto nazionale di statistica comunica che nel periodo di Pasqua 2010, e precisamente dal 2 all’11 aprile, gli alberghi italiani hanno registrato, rispetto al periodo pasquale 2009 (dal 10 al 19 aprile), un aumento del 10,5 per cento degli arrivi e del 6,3 per cento delle giornate di presenza.

Guarda la rilevazione in pdf

fonte: ISTAT

Rapporto annuale sulla situazione del Paese

Il Rapporto annuale sulla situazione del Paese, giunto alla sua diciottesima edizione, è organizzato quest’anno in quattro capitoli, arricchiti come sempre da tavole statistiche e approfondimenti.


La pubblicazione si concentra in particolare sull'analisi della congiuntura economica e sul dispiegarsi della recessione, approfondendo i temi delle dinamiche e delle caratteristiche del sistema produttivo italiano e dell'impatto della crisi sul lavoro, sugli individui e sulle famiglie. Infine, prende in esame vari aspetti della sostenibilità: economica, sociale e ambientale.

GUARDA IL RAPPORTO in pdf

fonte: ISTAT

Indice prezzi alla produzione +1% ad aprile 2010 e +3,1 su aprile 2009

Sulla base degli elementi finora disponibili, nel mese di aprile 2010 , l’indice totale dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali con base 2005=100 è aumentato dell’1,0 per cento rispetto al mese precedente e del 3,1 per cento rispetto al mese di aprile 2009. Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (periodo febbraio-aprile) e quella dei tre mesi precedenti l’indice è aumentato dell’1,3 per cento.
L’indice relativo ai prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno ha registrato un incremento congiunturale dell’1,2 per cento e un incremento tendenziale del 3,2 per cento. Nella media degli ultimi tre mesi l’indice è aumentato dell’1,4 per cento rispetto alla media dei tre mesi precedenti.
Per i beni venduti sul mercato estero l’indice ha segnato un aumento dello 0,6 per cento in termini congiunturali e del 2,6 per cento in termini tendenziali. Nella media degli ultimi tre mesi l’indice è cresciuto dell’1,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti.

fonte: ISTAT

Gli indirizzi web della Pubblica Amministrazione

MINISTERI


PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

MINISTERO DELL'INTERNO

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

MINISTERO DELLA DIFESA

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

MINISTERO DELL' ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

MINISTRO PER L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO

MINISTRO PER I RAPPORTI CON LE REGIONI

MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE

MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITÀ

MINISTRO PER I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

MINISTRO PER LE RIFORME PER IL FEDERALISMO

MINISTRO PER LE POLITICHE COMUNITARIE

MINISTRO DELLA GIOVENTU'

AUTORITA' INDIPENDENTI

AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

AUTORITA' PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE

AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

AUTORITA' PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

COMMISSIONE DI GARANZIA DELL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO NEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI

CONSOB COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA' E LA BORSA

COVIP - COMMISSIONE DI VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI PRIVATE E DI INTERESSE COLLETTIVO

ORGANI COSTITUZIONALI

PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

SENATO DELLA REPUBBLICA

CAMERA DEI DEPUTATI

ORGANISMI PARLAMENTARI BICAMERALI

CORTE COSTITUZIONALE

CNEL - CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO

CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

CORTE DEI CONTI

ORGANISMI INDIPENDENTI

AGENZIA DEL DEMANIO

AGENZIA DEL TERRITORIO

AGENZIA DELLE ENTRATE

AGENZIA DELLE DOGANE

ARAN - AGENZIA PER LA RAPPRESENTANZA NEGOZIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

AVVOCATURA DELLO STATO

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

CRUI - CONFERENZA DEI RETTORI DELLE UNIVERSITA' ITALIANE

DIGITPA

ENEA - AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE

ISAE - ISTITUTO DI STUDI E ANALISI ECONOMICA

ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA

UNIONE ITALIANA DELLE CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA

ORGANI DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

CONSIGLIO DI STATO

Analisi di Borsa settimana 24/28 maggio e Previsioni

Ottava più che soddisfacente quella appena conclusa, al di la di un’impercettibile perdita dello 0,3% dell’indice che non racconta affatto gli avvenimenti che ha vissuto. Già, perché nella giornata di martedì 25 maggio il FTSE MIB ha passato momenti (e noi con lui) di vero e proprio panico, quando ha rotto il supporto a 18.846 (minimo relativo del 7 maggio), la trendline inferiore del canale ribassista in cui si trova e sembrava in procinto di perforare anche il livello psicologico dei 18.000 punti. A quel punto, fortunatamente, un sussulto d’orgoglio, aiutato dalle buone intenzioni cinesi che hanno rassicurato i mercati circa la loro volontà di continuare ad acquistare titoli europei, lo ha fatto risalire violentemente. 1250 punti recuperati in 2 giorni, grazie allo stellone venuto da oriente, sono stati una mano santa per un indice che ha letteralmente sfiorato il baratro.

Tutto a posto ora? Non sia mai! Questa volta (ancora una volta un’agenzia di rating) ci ha pensato Fitch a raffreddare l’ottimismo declassando il debito sovrano della Spagna da AAA ad AA+. L’incubo ritorna e gli stessi governi mondiali si interrogano se sia lecito dare alle agenzie di rating il diritto di emettere sentenze così importanti e con riflessi così profondi sulle economie degli stati. Il dibattito è aperto tra chi ne vuole limitare l’intervento e chi le ritiene delle sane vedette delle economie a cui non si deve mettere il bavaglio e c’è da scommettere che il confronto durerà per molto.

Intanto, graficamente, la situazione si complica. L’indice che dopo il rimbalzo intorno a 18.000 punti sembrava proiettato al veloce raggiungimento dei 20.000, avvalorato dall’irrisoria flessione di venerdì, ora viene visto sotto una nuova e più cupa luce. C’è una trendline (linea verde) che collega i massimi relativi succeduti da metà aprile ad oggi, toccata dall’indice proprio giovedì 27, che non mi piace affatto. E’ molto probabile che l’indice si andrà a ficcare all’angolo formato dalla suddetta linea verde e la pseudo parallela inferiore del canale ribassista in cui si muove da ottobre 09. L’uscita da questo angolo, in su o in giù, determinerà il futuro della Borsa e…molto di più.