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Psicologia dei mercati: il meccanismo della bolla speculativa secondo la teoria delle Onde di Elliot

Il movimento della borsa riflette la personalità e l’emotività della massa degli investitori e della popolazione in generale. Nell’andamento delle quotazioni possiamo difatti chiaramente riscontrare la rapidità con cui la massa degli investitori passa da uno stato di euforia ad uno di frustrazione. Ralph Nelson Elliott (padre della famosa Teoria delle Onde che assimilava l’andamento dei mercati a quello delle maree, riprendendo una similitudine introdotta da Dow) considerava l’andamento della borsa e dei mercati guidato da meccanismi psicologici dove la valutazione delle aziende quotate più che rispecchiare le reali condizioni patrimoniali (cdd. fondamentali) a volte riflette mere reazioni dell’uomo al manifestarsi di eventi esterni.
Le singole onde di mercato sono caratterizzate da peculiarità che le distinguono e le qualificano. Partendo dello stato d’animo diffuso nella massa dei partecipanti al mercato in un dato momento, si dice che l’onda acquisisca una personalità, ovvero che essa, meglio d’ogni altro indicatore, esprima l’emozione diffusa che scaturisce dall’inconscio collettivo degli operatori attivi in quella fase di contrattazione.
L’esercizio più importante e utile da praticare per applicare bene la teoria di Elliot è forse quello di riuscire a cogliere ed interpretare per tempo l’evolversi degli stati d’animo nel mercato senza peraltro restarne invischiati. L’esempio più eclatante da analizzare a tal proposito è il meccanismo di evoluzione delle bolle speculative.

1° Fase: La massa ha paura di entrare nel mercato perchè colpita dalle ingenti perdite del periodo precedente, altri spinti dai prezzi "scontati" prendono posizione. E' convinzione generale che il trend negativo non sia ancora finito ma i volumi iniziamo a crescere. L’onda 1 è una nuova formazione impulsiva (es. al rialzo) anche se si estende poco perchè investitori non hanno ancora fiducia nel mercato. Normalmente quest’onda viene scambiata dalla maggior parte degli operatori come una normale correzione al trend principale che la precede (anche se di solito ha dimensioni maggiori rispetto alle precedenti ondate correttive). Può anche avere caratteristiche di dinamicità tali da insospettire un’eventuale inversione, ma lo stato d’animo della massa nel mercato è ancora troppo impregnato di pessimismo, affinché un tale sospetto possa prendere corpo e diffondersi ai più.
2° Fase: Chi è entrato corto alla prima onda esce intascando un piccolo ma sicuro guadagno. Altri già in perdita da molto tempo aspettavano solo un piccolo rimbalzo per alleggerire le perdite, contribuendo a far credere che il mercato orso non era ancora finito. Nella seconda onda il rintracciamento della prima può essere molto alto ma i volumi non sono eccessivi. Chi voleva uscire ne ha avuto l'occasione mentre molti altri sono solo in attesa di un segnale di conferma dell' inversione di trend per entrare decisi. Con l’onda 2 prende l’avvio la prima vera correzione della formazione impulsiva. La sua conclusione offre una valida opportunità operativa. Normalmente quest’onda ristabilisce tra gli operatori la convinzione che l’onda 1 fosse semplicemente una correzione del trend in atto e che il mercato abbia ripreso la tendenza principale. Molto spesso l’onda 2 ha caratteristiche di acutezza ed incisività nel ritraccire l’onda 1 e anche questo è un elemento che rincuora i trend followers ancora ribassisti; lo stacco con l’onda 1, analogamente, è spesso deciso e chiaro; raramente l’onda 2 ritraccia l’onda 1 con formazioni triangolari o sideways, ossia con ritracciamenti "dolci" e distribuiti nel tempo. Rintraccia parzialmente la correzione dell’onda 1 e psicologicamente tale correzione accresce la convinzione di coloro che non hanno partecipato al movimento precedente 1. Le caratteristiche di onda 2, fanno sì che nella maggioranza dei casi la percentuale ritracciata sia la quasi totalità dell’onda 1, quindi tra il 61.8% (numeri della serie di Fibonacci) ed il 100%, formando quanto nell’analisi classica viene identificato come doppio minimo/massimo, ovvero le elementari formazioni di inversione del trend.
3° Fase: La terza onda e' la piu' potente. I volumi aumentano di molto e spesso si formano dei gap nella curvatura dei prezzi. Questa e normalmente l'onda i cui si realizzano i guadagni maggiori: è l’onda dell’ingresso in massa nel mercato. Raggiunto il limite di estensione di onda 2, il mercato improvvisamente stravolge le attese di continuità del movimento, invertendo nuovamente la propria direzione di marcia in modo veloce, provocando una condizione di disagio a quanti pensavano di essersi già accodati alla ripresa del trend. Questa novità produce allarme e una prima serie di chiusure di posizioni per cautela o per l’attivazione di stop loss, alimentando una considerevole corrente di acquisti. La successiva violazione del massimo di onda 1 decreta l’inizio di un nuovo trend. Dopo aver preso alla sprovvista quanti si erano inseriti come ultimi nel movimento di onda 2, dopo aver sorpreso molti con "l’inaspettata" e veloce rottura dei massimi segnati dall’onda 1, a questo punto l’onda 3 decreta l’inversione del trend, alimentando una notevole quantità di ordini dovuti ancora all’attivazione degli stop, situati poco sopra i massimi di onda 1, e ad acquisti di nuove posizioni in trend. questo momento di euforia viene accompagnato da una forte risonanza pubblicitaria realizzata dai mass madia, che, in modo occulto, sollecitano le masse a partecipare al nuovo trend. Quanti si uniranno al trend da questo momento, hanno, purtroppo, le caratteristiche dell’operatore marginale che si ricorda del mercato solo quando esso è oramai già salito di molto. L’ingresso della massa si concretizza con una eccezionale accelerazione che, da lì a poco, incontrerà le prime prese di beneficio, creando le premesse per lo sviluppo di onda 4.
4° Fase: La quarta onda interrompe i guadagni con la delusione dei ritardatari che credevano che i prezzi non finissero mai di salire. Le mani forti escono dal mercato. è la fase dell’incertezza operativa. Dopo l’euforia estrema dell’onda 3, il mercato va incontro alla seconda vera correzione di tutto il ciclo, prodotta a seguito delle prese di beneficio di quegli operatori che si trovano in ampio margine di guadagno. Affinché si possa continuare contare onda 4, quest’ultima non deve MAI violare il massimo di onda 1. La logica che sottende questa caratteristica di lateralizzazione di onda 4 è da ricercare nella spinta all’acquisto che ancora domina la massa dei nuovi arrivati che, in buona misura, riesce ancora a soddisfare l’offerta presente come prese di beneficio e apertura di nuove posizioni.
5° Fase: La massa entra in gioco e spinge il mercato in ipercomprato, i titoli vengono sopravvalutati. L’onda 5 sancisce la fine del movimento impulsivo e nel contempo prepara l’inversione del trend. Gli stessi mass media riprendono a fare da cassa di risonanza al "nuovo" trend, facendo accorrere quanti erano rimasti esclusi dai movimenti precedenti e che ora non vogliono perdere di nuovo il trend che riparte. Questa volta però il movimento non è subito impetuoso come lo è stato in onda 3, si muove piuttosto con la laboriosità dell’incertezza che, solo nel finale, normalmente lascerà spazio all’euforia della bolla speculativa. Da lì a poco il rinnovato entusiasmo lascerà anch’esso il posto allo smarrimento prodotto dagli effetti del grande movimento ABC che, questa volta, correggerà tutto il ciclo.
Valeria Ponis

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