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Che cos'è l' Hedging ?

L'hedging e' una pratica che consiste nell'effettuare una o piu' operazioni di copertura per proteggersi dai rischi legati ad un altro investimento. Un soggetto in tal modo ridurra' o annullera' il rischio derivante da una posizione aperta.
L'hedging e' una strategia molto utilizzata in campo finanziario, non solo da chi gestisce un portafoglio di titoli ma anche da investitori privati e dalle imprese.
Tali operazioni chiaramente comportano un costo da pagare. Il soggetto, che decide di diminuire il proprio rischio derivante da una posizione aperta, dovra' accettare la riduzione dei potenziali profitti. L'hedging ha, infatti, l’obiettivo solamente di diminuire le potenziali perdite.
Un'operazione di hedging si realizza solitamente mediante l'acquisto o la cessione di uno o più contratti il cui valore sia legato alla stessa fonte di rischio che condiziona il valore della posizione da coprire. Tali contratti vengono definiti strumenti derivati perche’ sono dei titoli il cui prezzo è basato sul valore di mercato di altri beni. Tra tali strumenti quelli piu’ adoperati per le pratiche di copertura sono i future e le opzioni.

Il future e' un contratto a termine standardizzato con il quale le parti coinvolte si obbligano a scambiarsi alla scadenza un certo quantitativo di determinate attività finanziarie ad un prezzo stabilito. L'opzione, invece, e' quel particolare strumento finanziario che conferisce al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere il titolo sul quale l'opzione stessa è scritta ad un determinato prezzo ed entro una determinata data.


Fonte: Borsa Italiana

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Che cos'è l'ipoteca?

L’ipoteca attribuisce a un creditore il diritto di espropriare dei beni vincolati e posti a garanzia del suo credito. L’ipoteca è dunque una garanzia che tutela i diritti di un creditore nei confronti di un debitore senza privare quest’ultimo del possesso di un bene. Dell’ipoteca nel nostro ordinamento si occupano gli articoli 2.808 e seguenti del Codice Civile che definiscono come oggetto di ipoteca i beni immobili che sono in commercio con le loro pertinenze, l'usufrutto dei beni stessi, il diritto di superficie, il diritto dell'enfiteuta e quello del concedente sul fondo enfiteutico. Sono ipotecabili le rendite dello Stato e navi, aeromobili e autoveicoli secondo le leggi che li riguardano. L’articolo 2.810 del Codice Civile evidenzia inoltre che sono considerati ipoteche i privilegi iscritti sugli autoveicoli a norma della legge speciale.

L’ipoteca può essere di tre tipi principali (articolo 2.808):

  • Ipoteca volontaria

  • Ipoteca giudiziale

  • Ipoteca legale
L’ipoteca volontaria si basa su in contratto tra il debitore (o un terzo datore di ipoteca) e il creditore. La concessione d’ipoteca deve farsi per atto pubblico o per scrittura privata, pena l’annullamento. Non si può concedere ipoteca tramite testamento.
Questo è il caso dell’ipoteca volontaria, ma esistono delle fattispecie che attribuiscono ad alcune persone una ipoteca legale (articolo 2817). In particolare l’alienante gode di ipoteca legale sugli immobili alienati. L’ipoteca legale compete anche a coeredi, soci e a coloro che condividono il pagamento di conguagli su immobili loro assegnati. Dell’ipoteca legale si può avvalere anche lo Stato rifacendosi sui beni dell’imputato o della persona civilmente responsabile in base alle relative disposizioni penali.
Altra cosa è l’ipoteca giudiziale disciplinata dagli articoli 2.818-2.820 del Codice Civile. In particolare l’articolo 2.818 impone che “Ogni sentenza che porta condanna al pagamento di una somma o all'adempimento di altra obbligazione ovvero al risarcimento dei danni da liquidarsi successivamente è titolo per iscrivere ipoteca sui beni del debitore”.
Quasi sempre i mutui sono ipotecari, ossia assistiti da un’ipoteca che attribuisce all’istituto di credito che ha erogato il mutuo il diritto di produrre l’espropriazione dell’immobile ipotecato e di venderlo forzatamente in caso di insolvenza del debitore.


Fonte: Borsa Italiana



 

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Creare un Fondo Monetario Europeo per prevenire e combattere le crisi

La crisi Greca potrebbe concludersi con il consueto "non tutto il male vien per nuocere". Prende quota infatti l'ipotesi di creare un Fondo monetario europeo (Fme) per assistere i Paesi della zona euro in difficolta'. Doveva accadere ciò che è accaduto per far emergere l'incompletezza del Trattato Europeo che, per far posto ad un Fondo Monetario Europeo, dovrà essere rivisto. Lo ha messo in evidenza la cancelliera tedesca Angela Merkel che tuttavia si è detta disponibile ad una simile ipotesi. Gli aiuti, ovviamente, potranno essere concessi solamente in base a condizioni draconiane di risanamento. La Commissione Ue 'e' pronta ad avanzare la proposta', hanno assicurato sia il vicepresidente Antonio Tajani sia il portavoce del commissario Rehn che, in un'intervista al Financial Times Deutschland, ha lanciato l'idea dell'Fme, nell'ambito di un pacchetto di misure volte a rafforzare sia il coordinamento delle politiche economiche di Eurolandia sia la sorveglianza sui singoli Stati membri. L'obiettivo è di garantire la stabilita' dell'unione monetaria ed evitare che si verifichino nuove emergenze come quella della Grecia, che mettono a rischio l'intera zona euro. L'auspicio di Bruxelles e' di presentare il pacchetto entro l'estate. Francia e Germania stanno trainando il progetto, ora tutto dipende dall'accoglienza che l'ipotesi avra' tra gli altri Stati membri.


Interessante: Finmeccanica, 22 Mld di ordini in arrivo

Il gruppo durante una presentazione a Londra conferma il dossier per la quotazione di Ansaldo Energia e prevede un portafoglio ordini 2010 di 22 miliardi di euro, di cui 3 già acquisiti nei primi mesi del 2010.

Secondo il condirettore generale Alessandro Pansa entro un mese, un mese e mezzo una soluzione per la controllata Ansaldo Energia per la quale deve decidere tra collocamento o un accordo con un partner industriale.
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Dividendo Italcementi ord. e risp. proposto a 0,12€

Il Cda di Italcementi (Milano: IT.MI - notizie) ha approvato venerdì scorso i risultati dell'esercizio 2009, chiuso con ricavi consolidati pari a 5,006 miliardi di euro, in flessione del 13,3% rispetto al 2008.
Sulla base dei risultati conseguiti, il Cda ha deciso di proporre all'assemblea un dividendo per azione di 0,12 euro, in calo rispetto ai 18 centesimi distribuiti per il 2008. Una cedola di analogo ammontare è stata proposta per le azioni di risparmio, ed entrambe, se approvate, saranno poste in pagamento in data 27 maggio con data di stacco cedola il 24 maggio.
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Analisi di Borsa settimana 1/5 marzo e Previsioni

Il contatto con la media mobile a 50 settimane raggiunta 2 volte all’inizio di febbraio e confermata per la terza volta la scorsa settimana ha determinato un impulso rialzista di notevole potenza. In questa settimana l’indice non ha avuto alcun cedimento rompendo al rialzo tre importanti resistenze (vedi post del 28/2). La prima costituita dalla linea discendente che congiunge i massimi in discesa del 2 febbraio (22.413) e del 19 (21.772); la seconda è il livello a 21.772, massimo relativo del 19 febbraio; la terza, a 21.922, è il livello che ho sempre indicato come confine fra rialzo e ribasso di medio termine.


Ora rimangono solo la quarta resistenza a 22.413, massimo relativo del 2 febbraio e la linea discendente che congiunge 2 massimi relativi in discesa (linea rossa) eredità del rally di fine anno/inizio nuovo. Ambedue potrebbe incontrarli intorno ai 22.500 punti. Se oltrepassasse anche queste resistenze avrebbe spazio fino ad incontrare la linea che congiunge i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811), presumibilmente a 23.400 punti (grafico a 6 mesi).

Personalmente non credo che questo avverrà in tempi brevissimi. La forza di questi giorni è frutto di un prolungato ribasso e di ricoperture dei ribassisti ma, a questo punto, c’è lo spazio anche per un loro ritorno. A mio avviso l’indice andrà a formare la gamba di un canale rialzista che sarà: o inclinato a 45° (linea arancione sul grafico a 6 mesi) se il mercato manterrà questa forza propulsiva, oppure, più verosimilmente, inclinata a 30° se avrà impostato un rialzo non effimero e di lungo termine. Comunque, a giudicare anche dagli alberi in fiore, la Primavera è iniziata.

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Cos'è Il Fido?

L’ammontare massimo del credito messo a disposizione del cliente da un intermediario

Il fido bancario o affidamento rappresenta l’ammontare massimo del credito messo a disposizione del cliente da un intermediario (in genere una banca o una società finanziaria). Il fido consiste dunque nell’apertura di una linea di credito in favore di un privato o di una impresa. Bisogna, però, evidenziare che il fido è diverso dal prestito per vari motivi.
L’affidamento non deve essere necessariamente utilizzato per intero: normalmente la somma messa a disposizione del cliente è utilizzata solo in parte (non per intero come per il prestito) e gli interessi richiesti dall’intermediario sono calcolati solo sul credito effettivamente erogato. Per questo motivo si parla di fido utilizzato per indicare la somma realmente prestata al cliente e di grado di utilizzo di un fido per indicare la percentuale della linea di credito utilizzata.

Un’altra differenza sostanziale tra il fido e il prestito deriva dalle diverse finalità dei due strumenti. Usualmente il fido è utilizzato per la gestione ordinaria e quindi si inquadra in un lasso temporale di breve termine, mentre il prestito tende per sua natura a supportare investimenti e attività di medio e lungo periodo.
Prima della concessione di un fido l’intermediario finanziario si accerta, con una serie di controlli dell’affidabilità del cliente, sia esso un’azienda o un privato. Si tratta di una procedura che serve a verificare la effettiva capacità del debitore di risarcire l’intermediario del credito che ha erogato. Con il ricorso a diversi organi di controllo come la Centrale dei rischi e la Camera di Commercio, ma anche con altre diverse indagini l’intermediario si accerta dell’affidabilità di un’impresa. Nel caso di una persona fisica usualmente la banca valuta fattori come il reddito della persona, la stabilità del suo lavoro e altri aspetti ancora. I risultati di queste indagini spingono la banca a determinare in maniera autonoma l’importo massimo e la durata del fido stesso.

Fra i diversi tipi di fidi, quello più noto è probabilmente il fido diretto quando il richiedente del fido è lo stesso che ne beneficerà. Tipici esempi di fidi di questo tipo sono lo scoperto di conto corrente, l’anticipazione bancaria o l’apertura di credito.
Il fido indiretto prende invece questo nome dal fatto che il cliente pone a garanzia del fido stesso un credito vantato presso terzi, che la banca potrà riscuotere in seguito.
Il fido di firma prevede una garanzia dell’intermediario sotto forma, per esempio, di avallo o di fideiussione, cioè quando la banca presta la propria firma di garanzia.

Un altro tipo particolare di affidamento è il fido per cassa con il quale il cliente può ottenere una determinata somma di denaro in prestito, quindi andare in rosso sul conto corrente fino a un certo livello (plafond) prefissato dalla banca.
Se, infine, un cliente fornisce delle garanzie reali per ottenere il proprio fido (come mutui fondiari o anticipazioni su merci) si parla di fido garantito al quale si contrappone il fido in bianco nel quale non sono fornite garanzie reali dirette per i prestiti erogati.
Una ulteriore differenziazione è quella tra fido generale e fido particolare. Nel primo caso l’affidamento bancario indica soltanto l’ammontare massimo delle erogazioni per tutte le operazioni. Il fido particolare specifica invece l’importo messo a disposizione dall’intermediario per ogni tipo di operazione.
Se più intermediari concedono credito a un cliente si parla di fido multiplo. Nel caso in cui, invece, un affidamento bancario sia concesso a diversi soggetti esso prende il nome di fido plurimo. Un particolare tipo di fido diffusosi nel corso degli ultimi anni è il fido per derivati. Si ricorre a questo genere di fido ogni volta che le linee di credito sono aperte da un cliente per sostenere l’operatività in derivati come future, swap e opzioni.

Per le aziende che sostengono delle filiali all’estero è stato creato il fido estero, che supporta le attività di società consentendo operazioni come i finanziamenti alle importazioni, le fatture all’esportazione e le lettere di credito.

fonte: Borsa Italiana
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Dividendo Fondo Investietico a 164 € per quota

Il Cda di Aedes Bpm Real Estate ha approvato il rendiconto al 31 dicembre 2009 del fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso quotato Investietico e ha deliberato la distribuzione di un provento pari a di 164 euro per quota (stacco il 22 marzo). Il NAV del fondo al 31 dicembre 2009 ammonta ad 179,2 milioni (182,8 milioni al 31 dicembre 2008) mentre il valore della quota è pari a 2.913,479 euro (2.971,630 euro al 31 dicembre 2008). Il patrimonio immobiliare del Fondo si attesta al 31 dicembre 2009 a 235,00 milioni (pari al 94,04% dell'attivo), in diminuzione rispetto ai 240,1 milioni al 31 dicembre 2008.

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