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Bank of America: utile tre volte più in alto delle stime

Grazie al contributo delle attività nell'investment banking e alla contrazione degli accantonamenti sui crediti in sofferenza, la banca è tornata in utile dopo due trimestri di perdita: i profitti sono stati pari a 3,18 miliardi di dollari.

Al lordo del dividendo sui titoli privilegio detenuti dallo Stato, l'utile per azione si attesta a 28 centesimi di dollaro per azione, quasi tre volte le attese medie degli analisti (10 centesimi di dollaro).

Interessante: le Telecom risp. rendono il 6,8%

Prosegue il recupero delle quotazioni di Telecom risparmio sostenuta dalla decisione di confermare il dividendo dell'anno scorso a 6,1 centesimi di euro per un rendimento lordo sulle quotazioni di oggi (0,9€) del 6,8%. Analoga decisione per le ordinarie che si sono viste confermare il dividendo di 5 centesimi ma che al valore di oggi (1,135€) rende "solo" il 4,4%.
Oggi Ing ha deciso di alzare il target price delle risparmio del 22% a 1,05 euro. Ieri è stata Equita ad esprimere un parere più favorevole sul gruppo delle telecomunicazioni italiano, alzando il giudizio da "hold" a "buy".

Il cambio euro/dollaro è ancora favorevole, come approfittarne?

Molti prodotti in questo periodo caratterizzato dal dollaro debole, sono meno cari se acquistati in America piuttosto che in Europa. La situazione economica a favore dell’euro spinge molti giovani (e non solo) ad approfittare dell’occasione e a spingersi oltreoceano. Inoltre il dazio doganale nullo e il peso relativamente leggero di alcuni prodotti fa sì che per una spedizione economica con espresso si spendano meno di 160 dollari (circa 110 euro).
Di seguito alcuni esempi di confronto tra i beni in Italia e gli stessi negli Stati Uniti (il prezzo in euro dei prodotti è comprensivo di tasse, dazi e spedizione).

Materiale informatico

Il vero risparmio si ottiene sui prodotti di elettronica e materiale informatico in generale. Nel caso dei pc il risparmio che si ottiene acquistandolo negli Stati Uniti è notevole: ad esempio un computer SonyVaio Vgc-Lm1s in Italia costa 2.199 euro mentre negli stati Uniti costa 1.662, il risparmio è dunque di 537 euro. La fotocamera Eos30D prodotta dalla Canon in Italia costa 959 euro mentre in America 776 euro. La differenza di prezzo è di 183 euro. L’iPod touch di 16 giga in Italia costa 399 euro mentre se acquistato negli Stati Uniti si risparmiano ben 119 euro.
Gli esempi sono molteplici ma abbiamo riportato solo alcuni articoli esemplificativi.

Materiale in generale

Non solo materiale informatico ma negli Stati Uniti conviene anche l’acquisto di altri prodotti come il vestiario e i prodotti non hi-tech. Ad esempio per i jeans i risparmi sfiorano anche i 50 euro per l’acquisto di un paio di jeans Levi’s 501 che in Italia costano 75 euro e in America solo 27 euro. Per quanto riguarda i prodotti non hi-tech, particolarmente convenienti sono gli strumenti musicali, sia per i costi bassi, sia per un dazio limitato al 3,7 %.

Cosa non conviene comprare

Non tutta la merce presente sul mercato è conveniente in questo periodo del dollaro debole. Infatti sia le calzature che le biciclette sono due articoli che è meglio evitare in quanto non assicurano per niente un risparmio. Ciò è dovuto, nel caso delle biciclette, dal peso. Per beni come questi, infatti, il peso fa aggravare decisamente il costo del trasporto. Per quanto riguarda le calzature l’esempio per il confronto è il modello della Nike AirMax 360 II SL da uomo: in Italia costano 187 euro, mentre negli Stati Uniti costano 195 euro ovvero 8 euro in più.

Come acquistare

Per comprare i prodotti americani ci sono diverse alternative:
Sul posto: per coloro che hanno tempo e voglia, acquistare direttamente sul posto è la cosa migliore: infatti è possibile ottenere, oltre a buoni prezzi, uno speciale scontrino con il quale si evita di pagare l’Iva locale. Bisognerà però ricordarsi di segnalare l’acquisto alle autorità dell’aeroporto di partenza. Al ritorno, possiamo trasportare il nuovo acquisto in aereo, dopo aver verificato se il prodotto è esente o meno dal pagamento del diritto doganale.

Via web: si può acquistare anche on line. Attenzione però a verificare l’affidabilità del sito.

Con il corriere: il viaggio e la rete non sono l’unica soluzione. Si può infatti contattare il negozio negli Stati Uniti e procedere all’acquisto pagando il bene dall'Italia e affidando il servizio di ritiro e spedizione del prodotto a un corriere internazionale.

fonte: Borsa italiana

Istat: export Italia a febbraio +7,3%, massimo da luglio 2008

Nel mese di febbraio 2010 le esportazioni sono aumentate del 7,3 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con andamenti diversi per area di destinazione delle merci: più 11 per cento per i paesi Ue e più 2,3 per cento per quelli extra-Ue. Le importazioni registrano un incremento del 12,9 per cento, derivante da una crescita del 14,9 per cento dei flussi dai paesi Ue e da un aumento del 10,4 per cento di quelli provenienti dai paesi non comunitari. Complessivamente, a febbraio 2010 il saldo commerciale risulta negativo per 2.332 milioni di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 895 milioni di euro dello stesso mese dell’anno precedente.

fonte: Istat

Grecia: l'accordo è un punto di svolta nella crisi

Il membro italiano dell'esecutivo Bce, Lorenzo Bini Smaghi, in viaggio in Giappone, ritiene l'accordo di aiuti alla Grecia un punto di svolta nella crisi e suggerisce che l'uscita del paese ellenico dalla zona euro e il suo default sono assurdi..

. "L'annuncio (dell'accordo) chiarisce ciò che le autorità della zona euro dicono da mesi, ad esempio che uno scenario di default e di uscita dalla zona euro, a cui hanno pensato alcuni attori del mercato e osservatori, è semplicemente assurdo".
Bini Smaghi auspica anche una riduzione delle dimensioni del settore finanziario. "Alla luce di un ovvio impatto negativo di un settore finanziario eccessivamente ampio, crediamo che ci debbano essere dei limiti alla dimensione del comparto stesso."

da lunedì 19 aprile entrerà in negoziazione il contratto futures sull’indice FTSE MIB Dividend

A partire da lunedì 19 aprile 2010 il contratto futures sull’indice FTSE MIB Dividend entrerà in negoziazione sull’IDEM, il mercato dei derivati di Borsa Italiana.
Il FTSE MIB Dividend futures (FDIV) permette agli investitori di prendere posizione sulla base dei dividendi attesi delle azioni componenti l’indice FTSE MIB, senza essere tuttavia esposti al rischio di movimenti avversi dei prezzi delle stesse determinati da altri fattori; inoltre, consente la copertura di posizioni assunte sull’indice FTSE MIB dagli effetti conseguenti la distribuzione dei dividendi da parte degli emittenti.
Il valore del futures riflette le aspettative di distribuzione dei dividendi nel corso dell’anno da parte delle società appartenenti al FTSE MIB. A mano a mano che le società staccano dividendo, le aspettative incorporate nel contratto riflettono solo le distribuzioni afferenti i restanti titoli.
La liquidità del nuovo prodotto sarà garantita da uno schema di market making con obblighi su base continuativa e su tutte le scadenze listate.


La Cina cresce all'11,9% annuo di PIL

Il dato cinese sul Pil del primo trimestre mostra che la crescita è stata dell'11,9% su base annua, poco al di sopra delle stime che indicavano un +11,5%, contro il 10,7% del precedente trimestre. Si tratta del tasso di crescita maggiore in circa tre anni.

I prezzi al consumo e alla produzione di marzo hanno mostrato una variazione rispettivamente a +2,4% e a +5,9%, mentre la produzione industriale è cresciuta del 18,1%.

Dividendo Telecon Italia a 0,05 € ord. e 0,061 risp.

Telecom Italia ha chiuso il 2009 con un utile netto di 1,581 miliardi di euro in calo rispetto a 2,177 miliardi del 2009 e proporrà la distribuzione di un dividendo di 5 centesimi per le azioni ordinarie e di 6,1 centesimi di euro per risparmio.
il CdA ha spiegato di aver accantonato 493 milioni di euro per far fronte agli esiti dell'inchiesta sulla maxi frode fiscale della controllata Sparkle, l'impatto economico sui conti del 2009 è limitato, pari a 10 milioni di euro.
Risultati migliori delle aspettative degli analisti. Deutsche Bank si aspettava per il 2009 un utile di circa 1,2 miliardi. Stamattina Equita Sim ha inserito il titolo nella lista del portafoglio principale.
Il risultato sul 2009 risente della svalutazione dell'avviamento attribuito alle attività broadband in Germania, delle maggiori imposte di competenza e il venire meno di alcuni benefici fiscali.

L'utile prima delle imposte segna quindi una crescita del 15,4% a 3,339 miliardi grazie anche all'andamento positivo della gestione operativa che vede un Ebit a 5,493 miliardi, in progresso dell'1% e un Ebitda in aumento dello 0,2%.
I ricavi ammontano a 27,163 miliardi di euro, con un calo del 6,3% sul 2008.
Il flusso di cassa della gestione operativa è di 6,298 miliardi, migliorato di 662 milioni sul 2008, con un indebitamento finanziario netto in aumento a 34,747 miliardi da 34,039 miliardi di fine 2008. Rispetto a fine settembre l'indebitamento si riduce di 759 milioni.
L'indebitamento finanziario netto rettificato (escludendo gli effetti contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati delle attività/passività finanziaria correlate) è di 33,949 miliardi, in calo da 34, 526 mld di fine 2008.