Pubblicazione di 200 pagine con la panoramica della BCE dalla sua costituzione nel giugno 1998 fino ai giorni nostri. L'autore è stato un senior manager dell'Istituto Monetario Europeo e prima del suo pensionamento membro della BCE
Guarda la pubblicazione in pdf
Trading Fineco. Apri subito un conto, avrai 100€ per investire e conto gratis.
Inflazione: perché è importante la stabilità dei prezzi
Pubblicazione della BCE dedicata alla storia della moneta comune e all'importanza della stabilità dei prezzi
Capitolo 1:
- Introduzione
Capitolo 2:
- Una breve storia della moneta
- Le funzioni della moneta
- Le forme della moneta
Capitolo 3
- L’importanza della stabilità dei prezzi 23
- Che cos’è la stabilità dei prezzi
- Misurare l’inflazione
- I vantaggi della stabilità dei prezzi
Capitolo 4
- I fattori che determinano l’evoluzione dei prezzi
- Le possibilità e i limiti della politica monetaria: uno sguardo d’insieme
- La moneta e i tassi di interesse: come può la politica monetaria influenzare i tassi di interesse?
- L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse sulle decisioni di spesa dei consumatori e delle imprese
- I fattori alla base dell’evoluzione dei prezzi in un orizzonte di più breve periodo
- I fattori alla base dell’evoluzione dei prezzi in un orizzonte di più lungo periodo
Capitolo 5
- La politica monetaria della BCE
- Cenni storici
- Il quadro istituzionale
- La strategia di politica monetaria della BCE
- L’assetto operativo dell’Eurosistema
RIQUADRI
- Misurare l’inflazione: un esempio semplice
- La relazione esistente tra l’inflazione attesa e i tassi di interesse: l’“effetto Fisher”
- L’iperinflazione
- La domanda di contante
- Perché le banche centrali sono in grado di influenzare i tassi di interesse reali (ex ante): la “vischiosità” dei prezzi
- L’incidenza delle variazioni della domanda aggregata sull’attività economica e sull’evoluzione dei prezzi
- La teoria quantitativa della moneta
- Le tappe che hanno condotto all’introduzione dell’euro
- I criteri di convergenza
- La costruzione e le caratteristiche dello IAPC
- Un margine di sicurezza contro la deflazione
- L’orientamento a medio termine della politica monetaria della BCE
- Gli indicatori finanziari e dell’economia reale
- Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro
- Gli aggregati monetari
- Il valore di riferimento della BCE per la crescita della moneta
Guarda la pubblicazione in pdf
Conto Arancio è un conto di deposito che ti permette di ottenere il massimo dai tuoi risparmi
Capitolo 1:
- Introduzione
Capitolo 2:
- Una breve storia della moneta
- Le funzioni della moneta
- Le forme della moneta
Capitolo 3
- L’importanza della stabilità dei prezzi 23
- Che cos’è la stabilità dei prezzi
- Misurare l’inflazione
- I vantaggi della stabilità dei prezzi
Capitolo 4
- I fattori che determinano l’evoluzione dei prezzi
- Le possibilità e i limiti della politica monetaria: uno sguardo d’insieme
- La moneta e i tassi di interesse: come può la politica monetaria influenzare i tassi di interesse?
- L’impatto delle variazioni dei tassi di interesse sulle decisioni di spesa dei consumatori e delle imprese
- I fattori alla base dell’evoluzione dei prezzi in un orizzonte di più breve periodo
- I fattori alla base dell’evoluzione dei prezzi in un orizzonte di più lungo periodo
Capitolo 5
- La politica monetaria della BCE
- Cenni storici
- Il quadro istituzionale
- La strategia di politica monetaria della BCE
- L’assetto operativo dell’Eurosistema
RIQUADRI
- Misurare l’inflazione: un esempio semplice
- La relazione esistente tra l’inflazione attesa e i tassi di interesse: l’“effetto Fisher”
- L’iperinflazione
- La domanda di contante
- Perché le banche centrali sono in grado di influenzare i tassi di interesse reali (ex ante): la “vischiosità” dei prezzi
- L’incidenza delle variazioni della domanda aggregata sull’attività economica e sull’evoluzione dei prezzi
- La teoria quantitativa della moneta
- Le tappe che hanno condotto all’introduzione dell’euro
- I criteri di convergenza
- La costruzione e le caratteristiche dello IAPC
- Un margine di sicurezza contro la deflazione
- L’orientamento a medio termine della politica monetaria della BCE
- Gli indicatori finanziari e dell’economia reale
- Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro
- Gli aggregati monetari
- Il valore di riferimento della BCE per la crescita della moneta
Guarda la pubblicazione in pdf
Conto Arancio è un conto di deposito che ti permette di ottenere il massimo dai tuoi risparmi
La Commissione europea propone una "tassa banche fallite"
La Commissione propone una tassa bancaria per coprire le spese di liquidazione delle banche fallite
La proposta rappresenta la prima iniziativa concreta per definire una strategia comune in materia di tasse bancarie, uno strumento utilizzato sempre di più dai governi europei a seguito della crisi finanziaria. La mancanza di una normativa europea potrebbe infatti creare squilibri competitivi tra i mercati bancari nazionali e ostacolare la cooperazione transfrontaliera in caso di ulteriore crisi.
Il piano prevede che i governi utilizzino i proventi delle tasse bancarie per istituire fondi gestiti con norme comuni. Tali fondi verrebbero impiegati per far fronte in modo ordinato alle insolvenze bancarie.
Queste risorse servirebbero inoltre a coprire i costi per spese legali, operazioni temporanee, acquisto e gestione degli attivi inesigibili, ecc. I fondi per le misure di risoluzione delle insolvenze bancarie sono una fonte di liquidità di pronto impiego che consente di contenere le crisi ed evitare le vendite precipitose degli attivi.
Diversi paesi, tra cui Germania e Svezia, hanno introdotto tasse bancarie o stanno valutando l'ipotesi di farlo. Manca tuttavia ancora un consenso sull'entità della tassa e sull'impiego dei fondi. Alcuni paesi vorrebbero utilizzarli per scongiurare future crisi bancarie o per recuperare le perdite subite con la crisi attuale. Altri invece puntano su questo strumento per ridurre il loro disavanzi.
Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno, ha dichiarato che i fondi non sarebbero una polizza assicurativa per le banche in difficoltà. L'obiettivo è piuttosto quello di evitare i salvataggi a spese del contribuente, riducendo l'impatto che il fallimento di una banca può avere sul resto del comparto.
"Io credo nel principio "chi inquina paga" e quindi dobbiamo costruire un sistema che garantisca che in futuro sia il settore finanziario a pagare il costo delle crisi bancarie", ha dichiarato Barnier.
Durante la crisi finanziaria i governi d'Europa e del resto del mondo hanno speso ingenti somme per salvare le banche e sostenere l'economia nazionale.
Per il momento la tassa sarebbe limitata alle banche. Non si applicherebbe, ad esempio, ai fondi d'investimento o alle compagnie assicurative. I contributi bancari potrebbero basarsi su parametri quali gli attivi e passivi o gli utili: il metodo specifico deve ancora essere deciso. Lo stesso vale per le dimensioni dei fondi, che il FMI collocherebbe tra il 2 e il 4% del PIL.
La proposta integra il piano dell'UE per la gestione delle future crisi finanziarie, che impone più vigilanza, un migliore governo societario e norme più rigorose.
L'UE potrebbe presentare la propria proposta al Gruppo dei 20 come strategia globale per le banche in crisi. I leader dell'UE dovrebbero discuterla a giugno in vista del vertice G20 che si terrà a Toronto alla fine del mese.
fonte: Commissione europea
fonte: Commissione europea
Agenzie di Rating: necessità di nuove norme a livello europeo
Nuove norme sulle agenzie di rating del credito erano già previste nel quadro del nuovo sistema di vigilanza del settore finanziario approvato dai leader dell'UE l'anno scorso. Oggi però si levano nuove richieste di una vigilanza più rigorosa su queste agenzie, che sono società private.
Gli investitori fanno riferimento alle agenzie di rating per valutare il rischio insito negli strumenti finanziari. Le agenzie svolgono un ruolo importante per la stabilità dei mercati finanziari e la loro valutazione ha un'enorme incidenza sulla disponibilità e il costo del credito. Esse sono state criticate per aver creato i presupposti per la crisi finanziaria sottovalutando i rischi e, ultimamente, per essersi comportate in modo da far precipitare la situazione del debito greco.
Finora, la vigilanza è stata esercitata soprattutto a livello nazionale. Nel nuovo sistema, le agenzie di rating registrate nell'UE, comprese le filiali europee di agenzie basate fuori dell'UE, sarebbero soggette al controllo diretto ed esclusivo di un'autorità di vigilanza europea . Tre delle agenzie più conosciute - Fitch, Moody's e Standard & Poor's - hanno la loro sede principale a New York.
Secondo le norme proposte oggi, l'autorità per gli strumenti finanziari, che dovrebbe essere istituita e funzionare entro il 2011, avrebbe il potere di svolgere indagini e ispezioni e proporre penali e multe. Gli istituti finanziari, le banche e le imprese d'investimento dovrebbero fornire informazioni anche alle agenzie da loro non utilizzate in modo che queste possano esprimere una valutazione indipendente.
Si ritiene che una vigilanza centralizzata delle agenzie promuoverà una maggiore trasparenza delle operazioni, una più efficace protezione degli investitori e una più forte concorrenza nel settore della valutazione del credito.
La Commissione ha inoltre lanciato una consultazione pubblica sulle regole di governo societario nel settore finanziario, comprese le banche e le imprese di assicurazione. Tra i temi trattati sono la supervisione degli alti dirigenti e il coinvolgimento delle autorità di vigilanza nel governo societario.
Si chiede anche come evitare che la struttura delle retribuzioni degli operatori bancari li incentivi ad assumere rischi eccessivi. La Commissione ha già pubblicato raccomandazioni sulle politiche retributive ma, da due relazioni dell'UE pubblicate oggi, risulta che molti paesi non vi hanno ancora dato seguito.
fonte: Commissione europea
fonte: Commissione europea
Liberalizzazione delle autorizzazioni per le pmi, la ricerca e le attivita' artigiane
Il presidente della Piccola Industria di Confindustria Vincenzo Boccia ha commentato positivamente l’iniziativa del Governo volta alla liberalizzazione delle attivita' economiche :
"L'iniziativa del Governo per la liberta' d'impresa, che punta ad una drastica semplificazione delle norme per le pmi e per la ricerca, e' di grande interesse e potrebbe essere un forte aiuto per far ripartire la crescita nel nostro Paese". commenta con queste parole l'intenzione del Governo di modificare l'articolo 41 della Costituzione. Ieri il comunicato di Palazzo Chigi sul lavoro congiunto del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del ministro dell'Economia Giulio Tremonti gia' preannunciava un "grande progetto di liberalizzazione delle attivita' economiche".
Oggi e' stato lo stesso Tremonti, in occasione del G20 in Corea, a precisare ulteriormente di che cosa si tratta: una misura che, attraverso la modifica dell'articolo 41 della Costituzione, relativo alla liberta' dell'impresa economica, porti a una sospensione di 2-3 anni delle autorizzazioni per le pmi, la ricerca e le attivita' artigiane.
Avviare un'impresa con pochi capitali
Interessante articolo sulle opportunità di business ancora da sfruttare o ancora in una fase di sviluppo iniziale.
Avviare una nuova impresa con pochi capitali e rischi contenuti significa:
a) capire quali attività offrono opportunità di successo nel proprio territorio;
b) scegliere attività d'impresa di piccola dimensione;
c) sfruttare opportunità di finanziamento agevolato;
d) farsi supportare da tutor (consulenti d'azienda) che possiedano un know how specifico in relazione alle fasi di creazione e start-up d'impresa.
VEDI l'articolo
Avviare una nuova impresa con pochi capitali e rischi contenuti significa:
a) capire quali attività offrono opportunità di successo nel proprio territorio;
b) scegliere attività d'impresa di piccola dimensione;
c) sfruttare opportunità di finanziamento agevolato;
d) farsi supportare da tutor (consulenti d'azienda) che possiedano un know how specifico in relazione alle fasi di creazione e start-up d'impresa.
VEDI l'articolo
Interessante: Kinexia ha ultimato a Bari un impianto fotovoltaico da 1 MW
Nella zona industriale di Bari, con contestuale rimozione e smaltimento della copertura precedente in eternit e attraverso la controllata Stea, Kinexia ha ultimato un impianto fotovoltaico da 1 MW. L'impianto, che ha una superficie di 11mila mq e una potenza di 988,68 KWP, è composto da 4708 pannelli fotovoltaici e beneficera' della tariffa massima del Conto Energia aumentata di un ulteriore 5% per il contestuale smaltimento di eternit. Grazie all'impianto appena messo in rete, l'emissione di CO2 si riduce di 660.000 Kg/anno.
ISTAT: nel 2009 è crollato del 6,1% il PIL del Nord-Ovest
Secondo un’indagine dell’Isat nel 2009, il Pil, è diminuito a livello nazionale del 5%, scendendo di piu' al Nord e meno al Sud. A livello territoriale l'Istat ha rilevato una contrazione del 6,1% nel Nord-Ovest, del 5,6% nel Nord-Est, del 3,9% al Centro e del 4,1% nel Mezzogiorno. Nel Nord-Ovest, alla flessione del Pil contribuiscono in egual misura quelle delle unita' di lavoro (-3,1%) e della produttivita' del lavoro (-3,1%). A livello settoriale la caduta del Pil e' da attribuire in larga parte alla marcata discesa del valore aggiunto del comparto industriale (-15%), non compensata dalla performance del settore terziario e di quello agricolo, anch'essi in calo (rispettivamente del 2,8 e dello 0,6%).
Iscriviti a:
Post (Atom)