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Top 10 delle imprese più ambite dai neolaureati Italiani

Altro che aziende straniere. I neolaureati del Belpaese sognano di svolgere la loro carriera professionale nelle più prestigioseimprese italiane. E' quanto emerge dai risultati della Recent Graduate Survey (RGS), un'indagine annuale (effettuata fin dal 2002) che analizza gli obiettivi e le aspettative che i giovani freschi di titolo universitario hanno nei confronti del mercato del lavoro.
Secondo la ricerca, commissionata dalla società di consulenza nel settore delle risorse umane Cesop Communication, nove dei dieci luoghi di lavoro più ambiti da chi ha appena concluso gli studi universitari si trovano in Italia e la compagnia che si è aggiudicata la prima posizione nella classifica delle preferenze è Eni, il colosso del settore energetico. La società del cane a sei zampe, che l'anno precedente si era piazzata seconda, ha vinto infatti il premio Best Employer of Choice 2010. Sul secondo gradino del podio è giunta invece la compagnia che nel 2009 aveva ottenuto il titolo di luogo di lavoro preferito: la banca IntesaSanpaolo. A guadagnarsi il terzo posto tra le imprese più desiderate è stata un'altra società a partecipazione pubblica attiva nel comparto dell'energia: Enel.
In quarta posizione, a ridosso del podio tricolore, è arrivata Apple: il gigante dell'informatica guidato da Steve Jobs è la prima società straniera della graduatoria. Un risultato particolarmente brillante è quello di Banca d'Italia: nelle edizioni precedenti l'ente pubblico governato da Mario Draghi non compariva neanche in classifica mentre nel 2010 ha raggiunto il quinto posto, una "prestazione" che è valsa il titolo di Best Performance.
A pari merito al sesto posto troviamo un altro istituto di credito, Bnl, e la casa automobilistica italiana più conosciuta nel mondo, la Ferrari. La posizione numero sette è occupata dalla Ferrero, l'azienda che secondo un'altra recente indagine, realizzata da Reputation Pulse Doxa, gode in assoluto della migliore reputazione in Italia.
L'ottavo posto della hit è condiviso dalle Ferrovie dello Stato e dalla multinazionale del settore farmaceutico Novartis: entrambe le compagnie non comparivano tra le top 10 della classifica nei due anni precedenti. A chiudere il rank dei primi dieci posti in cui vorrebbero andare a lavorare i neolaureati ci sono due imprese attive nel ramo dell'editoria: il gruppo editoriale L'Espresso (nono posto) e Mondadori (decimo).
Per giungere a questi dati, il sondaggio ha preso in esame 153 imprese tra le maggiori realtà imprenditoriali che operano sul territorio nazionale. I settori presi in considerazione sono: manifatturiero, finanziario-assicurativo, media e comunicazione, grande distribuzione, beni di largo consumo, chimico-farmaceutico, consulenza e servizi alle aziende, Ict e da questa edizione anche moda e fashion.
La ricerca, somministrata a un campione di 2.500 neolaureati del 2010 rappresentativo di tutta la situazione nazionale per sesso, area geografica e tipologia di laurea, ha evidenziato anche quali sono le caratteristichepiù richieste delle aziende, quelle cioè che spingono un giovane fresco di titolo universitario a cercare lavoro in un luogo piuttosto che in un altro. Secondo la Recent Graduate Survey, gli elementi di maggiore appeal sui giovani sono la solidità dell'impresa, il livello di stimoli offerti dall'ambiente di lavoro, le opportunità di carriera e le effettive possibilità di ricevere una formazione professionale di qualità. Un fattore che invece interessa meno rispetto al passato è la vicinanza del posto di lavoro alla propria residenza.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/

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- MI SONO LAUREATO! E ADESSO? Marco Bianchi
- INDIRIZZI CHE CONTANO PER TROVARE LAVORO- Mario Bianco
- L'IMPRENDITORE NEL CASSETTO- Silvestro Ugo Bernardi - Mirella Bruna Nani

CALENDARIO STACCO DIVIDENDI 2011

Di seguito l'elenco delle società che hanno annunciato importo e data stacco cedola di dividendo.

18 aprile

ALERION (ARN.MI) 0,011 euro
AUTOSTRADE MERIDIONALI (AUTME.MI) 0,80 euro
FIAT (F.MI) ordinarie 0,09 euro risparmio 0,31 euro privilegiate 0,31 euro
POP.SONDRIO 0,21 euro
PRYSMIAN (PRY.MI) 0,166 euro
RECORDATI (REC.MI) 0,275 euro
TELECOM ITALIA (TIT.MI) ordinarie 0,058 euro risparmio 0,069 euro

26 aprile

CREDITO VALTELLINESE (CVAL.MI) 0,12 euro
DE' LONGHI (DLG.MI) 0,146 euro
POP.EMILIA ROMAGNA (BPE.MI) 0,18 euro
SAES GETTERS (SG.MI) ordinarie 0,20 euro risparmio 0,20 euro

2 maggio

ASTALDI (AST.MI) 0,15 euro
BANCO SARDEGNA (BSRP.MI) ordinarie 0,04 euro risparmio 0,15 euro privilegiate 0,30 euro CREDITO BERGAMASCO (CB.MI) 0,90 euro
DATALOGIC (DAL.MI) 0.15 euro
EXPRIVIA (XPR.MI) 0,04 euro
GRUPPO MUTUIONLINE (MOL.MI) 0,36 euro *ordinario* 0,01 euro *straordinario*
SAVE (SAVE.MI) 0,325 euro
SERVIZI ITALIA (SRI.MI) 0,25 euro

9 maggio

AEROPORTO DI FIRENZE (AFI.MI) 0,08 euro
AMPLIFON (AMP.MI) 0,033 euro
ASCOPIAVE (ASC.MI) 0,10 euro
BANCA IFIS (IF.MI) 0,06 euro e assegnazione una azione ordinaria ogni 37
BANCA PROFILO (PRO.MI) 0,005 euro
B&C SPEAKERS (BEC.MI) assegnazione una azione ordinaria ogni 15
BENI STABILI (BNS.MI) 0,022 euro
BREMBO (BRE.MI) 0,30 euro
CAIRO COMMUNICATION (CAI.MI) 0,25 euro
CATTOLICA ASS (CASS.MI) 0,90 euro
INTERPUMP (IP.MI) 0,11 euro
IRCE (IRC.MI) 0,06 euro
KME GROUP ordinarie 0,011 euro risparmio 0,07241 euro
MARCOLIN (MCL.MI) 0,10 euro
POP.SPOLETO (SPO.MI) 0,12 euro
RCF GROUP (RCF.MI) 0,03 euro
TERNIENERGIA (TER.MI) 0,19 euro
VALSOIA (VLS.MI) 0,180 euro
ZIGNAGO VETRO (ZV.MI) 0,30 euro

16 maggio

BANCA GENERALI (BGN.MI) 0,55 euro
CONAFI PRESTITO' (CNP.MI) 0,08 euro
CREDITO EMILIANO (CE.MI) 0,10 euro
GEFRAN (GE.MI) 0,15 euro e assegnazione una azione ogni 50
PIAGGIO (PIA.MI) 0,07 euro VITTORIA ASSICURAZIONI (VAS.MI) 0,17 euro

23 maggio

ACEA (ACE.MI) 0,281 euro *ordinario* 0,169 euro *addizionale*
ANSALDO STS (STS.MI) 0,28 euro
ATLANTIA (ATL.MI) 0,391 euro *a saldo*
AUTOGRILL (AGL.MI) 0,24 euro
AZIMUT HOLDING (AZM.MI) 0,25 euro così ripartiti: 0,10 euro *ordinario* 0,15 euro *straordinario*
BANCA FINNAT EURAMERICA (BFE.MI) 0,010 euro
BANCO POPOLARE (BP.MI) 0,03 euro
BEGHELLI (BE.MI) 0,020 euro
BENETTON (BEN.MI) 0,25 euro
BONIFICHE FERRARESI (BF.MI) 0, 12 euro
BULGARI (BUL.MI) 0,12 euro
BUZZI UNICEM (BZU.MI) risparmio 0,03 euro
CALEFFI (CLF.MI) assegnazione una azione ogni 25 possedute
CALTAGIRONE (CALT.MI) 0,08 euro
CALTAGIRONE EDITORE (CED.MI) 0,05 euro
CAMPARI (CPR.MI) 0,06 euro
CEMENTIR (CEM.MI) 0,06 euro
CIR (CIR.MI) 0,025 euro
ELICA (ELC.MI) 0,0251 euro
ENEL GREEN POWER 0,0272 euro
ENERVIT (ENV.MI) 0,035 euro
ENI (ENI.MI) 0,50 euro *a saldo*
ERG (ERG.MI) 0,40 euro
EXOR (EXO.MI): ordinarie 0,31 euro privilegiate 0,3617 euro risparmio 0,3881 euro
FALCK RENEWABLES (FKR.MI) 0,012 euro
FINMECCANICA (FNC.MI) 0,41 euro
GENERALI (G.MI) 0,45 euro
GEOX (GEO.MI) 0,18 euro
IGD (IGD.MI) 0,075 euro
IMA (IMA.MI) 0,90 euro
IMMSI (IMS.MI) 0,03 euro
INDESIT (IND.MI) ordinarie 0,30 euro risparmio 0,318 euro
INTESA SANPAOLO (ISP.MI) ordinarie 0,08 euro risparmio 0,091 euro
IREN 0,085 euro
ITALCEMENTI (IT.MI) ordinarie 0,12 euro risparmio 0,12 euro
LANDI RENZO (LR.MI) 0,055 euro
LOTTOMATICA (LTO.MI) assegnazione 1 azione ogni 50
LUXOTTICA (LUX.MI) 0,44 euro
MARR (MARR.MI) 0,50 euro
MEDIASET (MS.MI) 0,35 euro
MEDIOLANUM (MED.MI) 0,07 euro *a saldo*
MONTEPASCHI (BMPS.MI) ordinarie 0,0245 euro risparmio 0,0335 euro privilegiate 0,0335euro
NICE (NICE.MI) 0,0736 euro
PIRELLI & C. (PC.MI) ordinarie 0,165 euro risparmio 0,229 euro
POLIGRAFICI PRINTING 0,0165 euro
POP.MILANO (PMI.MI) 0,10 euro
SAIPEM (SPM.MI) ordinarie 0,63 euro risparmio 0,66 euro
SAT (SAT.MI) 0,13 euro
SNAM RETE GAS (SRG.MI) 0,14 euro *a saldo* SOL 0,095 euro
TESMEC 0,028 euro
TOD'S (TOD.MI) 2,00 euro
UBI BANCA (UBI.MI) 0,15 euro
UNICREDIT (UCG.MI) ordinarie 0,03 euro risparmio 0,045 euro
VIANINI INDUSTRIA {91} 0,02 euro
VIANINI LAVORI {92} 0,10 euro

30 maggio

REPLY {93} 0,45 euro

6 giugno

HERA (HER.MI) 0,09 euro SADI (SSI.MI) 0,01 euro

13 giugno

BASIC NET (BAN.MI) 0,05 euro DIASORIN (DIA.MI) 0,40 euro

20 giugno

ENEL (ENEL.MI) 0,18 euro *a saldo*

4 luglio

ACSM-AGAM (ACS.MI) 0,06 euro
11 luglio

ACEGAS-APS (AEG.MI) 0,18 euro
TREVI (TFI.MI) 0,13 euro

18 luglio

IMPREGILO (IPG.MI) ordinarie 0,06 euro risparmio 0,26 euro

25 luglio

CDC (CDC.MI) 0,12 euro




Le nuove obbligazioni Barclays Scudo: Australia 6,25%, Turchia 8,5%, Messico 6,7%

Di seguito le condizioni di sottoscrizione, le rendite e le condizioni di rimborso delle nuove obbligazioni Barclays Scudo (clicca per visualizzarle):
fonte: Barclays




Mediaset: per Mediobanca, a questi livelli, è un'occasione unica

Gli analisti di Mediobanca puntano i riflettori su Mediaset confermando la raccomandazione outperform sul titolo del gruppo di Cologno Monzese, limando il target price a 6,24 euro da 6,27 euro.
“In questo momento vediamo un trend flat per i canali italiani core in scia alle indicazioni fornite dal management, ma ci aspettiamo un secondo trimestre positivo. Inoltre, confermiamo le nostre stime per i canali appena lanciati (+88% l’incremento della raccolta pubblicitaria) e quelle di un utile operativo 2011 di 9 milioni di euro per la pay tv”.
Secondo gli esperti di piazzetta Cuccia, “i livelli attuali (4,55 €) rappresentano una chance unica per entrare a prezzi veramente convenienti”.

Mediobanca spiega quindi i motivi di questa chance.
“Mediaset  sta sovraperformando il mercato italiano della raccolta pubblicitaria e la tv sta mostrando un incremento complessivo in termini di audience (+4% nel 2010 e +5% nei primi due mesi del 2011); inoltre, il passaggio al digitale terrestre entro il 2012 potrebbe rappresentare un fattore positivo” per la società della famiglia Berlusconi. Riguardo alla pay tv (Mediaset Premium), il broker mantiene invariata la previsione di un utile operativo 2011 di 9 milioni di euro, che si colloca sopra il range (0/-30 milioni) suggerito dal management.
 Infine, l’azione sta offrendo un dividend yeld dell’8% (0,35 € pagabile il 23 maggio) e per Mediobanca “è un livello sostenibile anche nel corso dei prossimi anni”.

fonte: finanza.com




Mediobanca: nuovo portafoglio raccomandato

Nella propria nota mensile sull'azionario gli analisti di Mediobanca hanno aggiornato il portafoglio raccomandato.
Gli esperti hanno escluso Bulgari Spa e Ubi B. dal portafoglio blue chip, aggiungendo Eni e Mediaset.
Nel portafoglio mid-small cap "rimuoviamo Brembo e B.Generali, aggiungendo Azimut H.", mentre tra i "selected underperformer" Mediobanca ha tolto Fonsai e Landi R.
Di conseguenza, Mediobanca assegna ora l'indicazione long ad Autogrill, Campari, Enel, Eni, Fiat, Mediaset, Mediolanum, Pirelli & C., Prysmian, Tenaris, Amplifon, Azimut H., Buongiorno, Credem, Diasorin, Interpump, Safilo G., Sorin, Trevi Fin.
I "selected underperformer" sono B.P.Milano, Finmeccanica, Intesa Sanpaolo, Italcementi, L'Espresso, Recordati.




TEST DI USABILITA' DI UN SITO WEB

Questo sondaggio è organizzato dagli studenti del corso di E-Marketing del Prof. Cherubini della facoltà di Economia - Università degli studi di Roma Tor Vergata. Obiettivo della ricerca è quello di analizzare la qualità dell'esperienza di navigazione di un utente nell'interazione con un sito web, valutandone l'efficacia comunicativa attraverso la misurazione del tempo impiegato per reperire un' informazione.
I siti scelti per il sondaggio sono: Facoltà di Economia Università di Roma Tor Vergata (http://www.economia.uniroma2.it/), ebay (http://www.ebay.it/) e Barilla (http://www.barilla.com/).
  
Ogni studente sottoporrà al test 6 persone così ripartite:  
  • Un maschio laureato, almeno di 1° livello, di età compresa tra i 25 e i 30 anni 
  • Una femmina laureata, almeno di 1° livello, di età compresa tra i 25 e i 30 anni 
  • Un maschio studente universitario di età compresa tra i 20 e i 24 anni 
  • Una femmina studente universitario di età compresa tra i 20 e i 24 anni 
  • Un maschio diplomato, di età compresa tra i 31 e i 50 anni 
  • Una femmina diplomata, di età compresa tra i 31 e i 50 anni

    Istruzioni per la somministrazione:
    - Per ciascuna persona “testata”: prendere i tempi necessari al partecipante per rispondere ad ogni  domanda (massimo tempo a disposizione per ogni domanda: 3 minuti).
    - Sottoporre una domanda di ricerca alla volta.
    - Osservare il comportamento del partecipante mentre visita il sito.
    - Fare domande finali di tipo più qualitativo (ad esempio, impressioni sulla veste grafica del sito, gradevolezza della navigazione, etc.) al termine del test.



    Ricerca di mercato: gli stivali Ugg - Australia

    C'è un brand di stivali in pelle che ha "invaso" mezzo mondo e di cui le top model e le attrici di Hollywood non riescono più a fare a meno: Ugg. Ne possiedi anche tu un paio? Facci sapere il tuo livello di soddisfazione compilando e condividendo con i tuoi amici questo piccolo questionario (totalmente anonimo). Sarà utile per una ricerca di mercato condotta da un gruppo di studenti dell’ Università di Economia di Roma Tor Vergata per il corso di E-Marketing. Grazie!!
    Valeria Ponis e Claudia Adami

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    Analisi multivariata di serie storiche: Currency Futures e tasso di cambio Euro-Dollaro

    La relazione fra il livello dei Currency Futures e la variabilità dei tassi di cambio sottostanti è stata da sempre una questione a lungo dibattuta nella teoria economica e nella finanza, specialmente nell’ultima decade in cui l’importanza dei Currency Futures è divenuta sempre maggiore. Tale accresciuto interesse verso questi importanti strumenti derivati sembra però aver coinciso con una fase di maggior volatilità delle valute internazionali [1]. Inoltre, i due trend apparentemente coincidenti hanno sollevato una importante questione sulla possibile relazione fra i futures e il comportamento dei tassi di cambio: può parte della maggior volatilità di questi ultimi essere attribuita al trading dei futures, o sono i futures traders che reagiscono meramente alla maggior volatilità dei tassi?
    Le passate evidenze empiriche sul generale impatto del trading dei futures sono varie e contrastanti. Alcuni studi indicano un effetto destabilizzante, ma altri hanno riscontrato un generale effetto di stabilizzazione sui mercati monetari su cui gli strumenti derivati sono negoziati.

    Ad approfondire tali tematiche sono Karpoff nel 1987 e Bessembinder e Seguin nel ’92 ma la definitiva soluzione del ruolo dei futures sulla asset volatility (e sui mercati su cui queste vengono negoziate) rimane ancora in parte oscuro. Nonostante le dimensioni del mercato delle valute, ed il fatto che i futures sono solo uno dei tre principali strumenti con cui gli speculatori e gli hedgers possono assumere posizioni sui futuri tassi di cambio (gli altri due sono i currency forwards e le options), vi sono importanti segnali che la negoziazione dei futures può impattare sulla volatilità dei prezzi delle valute. Per esempio Clifton nel 1985 ha riscontrato che il volume delle attività di trading nel mercato dei Currency Futures era significativamente correlato con le fluttuazioni dei tassi di cambio nel mercato interbancario durante i primi anni ’80. Altri, come Grammatikos e Saunders nel 1986 trovano una fortissima relazione fra volume dei futures negoziati e futuri prezzi delle valute. Tuttavia, tutti questi studi falliscono considerando una distribuzione non normale dei tassi di cambio nel misurarne la volatilità. A sopperire tali carenze interviene uno studio condotto da tre ricercatori dell’università dell’Ohio del 1996: Chatrath, Ramchander e Song. I tre studiosi hanno investigato il rapporto fra i Currency Futures e il tasso Spot delle valute in due fasi; nella prima cercano un riscontro a tale evidenza empirica nella volatilità spot dei tassi giornalieri nella Sterlina Britannica, nel Dollaro Canadese, nello Yen Giapponese, nel Franco Svizzero e nel Marco Tedesco; poi forniscono una  misura consistentedella volatilità analizzando la distribuzione dei ritardi delle valute sottostanti investigate. In tal modo riescono così a dimostrare come la varianza condizionale del modello (ottenuta con tecnica GARCH) sia una appropriata proxy della volatilità delle serie storiche dei tassi di cambio, considerando anche le fasi di volatilità più estrema. Il risultato della stima di un vettore autoregressivo indica infine che il trading di futures sulle valute ha un significativo e positivo impatto sulla volatilità delle variazioni dei tassi di cambio; al contrario è stata riscontrata una relazione più debole fra l’impatto della volatilità dei tassi di cambio sul trading dei futures.

    Il percorso che emerge è quindi sintomatico della maggior reazione delle variazioni dei tassi di cambio agli shock dei futures. Tale impatto sembra inoltre persistere in molti periodi successivi.

    Al contrario l’andamento dei futures declina il giorno successivo l’incremento della volatilità nei tassi spot. Tale relazione non è riscontrata nella stessa misura fra i futures e le altre commodities facendo sembrare che potrebbe sussistere qualche iniquità nell’impatto dei Currency Futures suggerendo così l’esistenza di possibili inefficienze nel mercato delle valute. Tale indicazione non ci sorprende (molti studi dimostrano andamenti dei tassi di cambio non coerenti con l’andamento mercati efficienti) in ogni modo, studiare il ruolo specifico di speculatori, hedgers, piccoli e grandi traders nel rapporto fra la negoziazione dei futures e la volatilità spot apporterebbe sicuramente ulteriori elementi interessanti all’analisi.
    Valeria Ponis


    [1] ad esempio, la variazione media giornaliera della sterlina britannica nel 1980 era dello 0,70%, il livello nel 1992 era invece dell’1%.

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