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Family Office: definizione, classificazione e percorso di sviluppo di una nuova categoria di intermediari

Da sempre le banche rivolgono particolare attenzione alle esigenze della clientela più abbiente. La complessità patrimoniale di questo target rende infatti necessaria la creazione di soluzioni dedicate, distinte dall’elevata standardizzazione dei servizi offerti alla clientela retail. E’ così che nasce il settore del private banking, il cui indubbio successo è testimoniato sia dal cospicuo ammontare delle masse gestite, che dal numero di competitors che continuano ad affacciarsi in quest’area di business. Nonostante ciò, i servizi da questo offerti, si sono spesso contraddistinti per la loro scarsa personalizzazione, restituendo un’immagine differente di quella che era la loro originaria funzione.
Il “vuoto” operativo prodotto dalle banche è stato così colmato da altri intermediari che, proponendo alla clientela più facoltosa servizi di Wealth Management, sono stati in grado di evolvere la propria offerta verso una gestione integrata e realmente “tailor made” agli interessi personali e professionali del cliente. Ciò che più contraddistingue un Wealth Manager è difatti, sia la capacità di fornire un valido prodotto, sia il saper costruire un’offerta “ad hoc”.
Anche il Wealth Management non costituisce, tuttavia, l’ultima frontiera nell’attività di gestione dei grandi patrimoni. Oggi la clientela di elevato standing richiede un servizio ancora più professionale, discreto e sofisticato, che solo un team con competenze multidisciplinari è in grado di fornire, risolvendo ogni aspetto inerente l’amministrazione della ricchezza. Queste famiglie, in particolare quelle di stampo imprenditoriale, hanno trovato una valida soluzione nel family office, una struttura altamente professionale in grado di occuparsi, in chiave personalizzata, delle problematiche (finanziarie e non) di tutti  i componenti della famiglia.  Tali strutture non si occupano, infatti, solo delle esigenze di investimento, mobiliari ed immobiliari, ma anche di quelle fiscali, legali, previdenziali, legate alla formazione dei giovani, gli investimenti in preziosi e in opere d’arte, l’attività filantropica e così via. Con il tempo è emerso come tale servizio capillare agevoli persino il colloquio e la coesione delle famiglie, soprattutto quelle più numerose, in cui, essendo coinvolte diverse generazioni, possono emergere rapporti conflittuali.
Estremizzando, non esiste alcuna attività riguardante i membri della famiglia di cui tali strutture non si possano occupare; ne consegue che il mandato fiduciario a queste affidato è estremamente ampio e complesso da gestire.
Il motivo che ne giustifica il ricorso non è solo la consistenza patrimoniale ma anche la complessità dinastica di famiglie “old money”, la cui ricchezza è frutto del lavoro di più generazioni. Tuttavia, negli ultimi anni, si assiste al ricorso a queste strutture anche da parte di famiglie “new money” (spesso titolari di imprese dot.com), forse meno educate a gestire e tramandare ingenti patrimoni, ma comunque molto esigenti e coinvolte nella gestione.
Gli elementi di base che identificano il concetto di family office non sono però identificabili in modo univoco ed assoluto; ogni struttura infatti, differisce dalle altre dovendo soddisfare fabbisogni e peculiarità tipiche di ogni cliente. 
In passato queste famiglie si rivolgevano ad un consulente di fiducia, solitamente scelto tra il banchiere, il commercialista o l’avvocato, tutti professionisti per lo più specializzati in corporate finance ma presenti solo marginalmente nell’asset management. I maggiori bisogni della clientela di elevato standing hanno reso inadeguato questo approccio specialistico, rendendo necessario approdare ad una soluzione globale ed integrata di gestione della ricchezza. 
 Per quanto riguarda la classificazione di queste strutture in letteratura vengono solitamente distinte fra:
Single family office: la soluzione storicamente più datata, che consiste nella creazione di una struttura dedicata esclusivamente ad amministrare il patrimonio e le esigenze di una sola famiglia.
Multi-family office: Strutture organizzative nate, come naturale evoluzione dei single-family office, dalla forte domanda da parte di molte famiglie facoltose che, impossibilitate o non interessate alla costituzione di un proprio family office, hanno spinto i possessori di tali strutture ad aprire le porte anche ad altri nuclei familiari.
Family office esterno: strutture controllate da soggetti diversi da famiglie imprenditoriali quali banche o società indipendenti.
Valeria Ponis


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Mutui: nuovi aiuti alle famiglie più povere

Buone notizie in arrivo sul fronte mutui: se tutto procederà per il verso giusto il Consiglio dei Ministri il prossimo 6 maggio approverà il decreto sviluppo che stabilisce un nuovo tetto alle rate dei mutui a tasso variabile per le famiglie più povere. Si tratta di una misura per poter aiutare le famiglie che potrebbero vedere nei prossimi mesi un aumento della rata a causa dei probabili rialzi stabiliti dalla Banca Centrale Europea e quindi non riuscire a far fronte alle spese del finanziamento.

LA MANOVRA:

Il decreto prevede che venga facilitato il passaggio da un mutuo a tasso variabile ad un fisso (rinegoziazione) mettendo come clausola il congelamento all’attuale livello di tassi: su richiesta del contraente, viene posto un tetto massimo («cap») al tasso variabile del mutuo, che sarebbe assistito da una forma di garanzia pubblica. Questo significherebbe, per un mutuo di dieci anni, prendere come base di calcolo un Irs cioè un tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso, tra il 3,5% e il 3,6%, maggiorato dello spread (il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso di base quale proprio ricavo) praticato da ciascuna banca in modo differente.

I BENEFICIARI:

A beneficiare del decreto saranno solo le famiglie più deboli, quelle con un «Isee» (indicatore del reddito fornito dall’Inps) non superiore a 30 mila euro, con un mutuo di valore non superiore ai 150 mila euro e non abbia ritardi nei pagamenti. La rinegoziazione potrà essere chiesta fino al 30 aprile dell’anno prossimo.
Va detto però che ultimamente la tendenza è quella di scegliere i mutui a tasso variabile: infatti, secondo i dati riferiti al secondo semestre del 2010, si nota come la scelta dei richiedenti era andata sul tasso variabile nel 47% dei casi, a fronte di un 24% che aveva invece scelto il più sicuro tasso fisso e un 26,5% per il tasso variabile con il cap e un 2,5% per il misto. Se invece andiamo a vedere i dati del gennaio 2010, si nota che la scelta era ricaduta sui mutui a tasso variabile da ben l’80% dei nuovi contraenti.
Con il nuovo decreto si ridefinisce anche il tasso di usura (oggi è al 4%) oltre il quale le banche non possono prestare denaro. Si vuole alzare la soglia del tasso di interesse usurario rispetto al livello attuale con lo scopo consentire alle banche di aumentare i finanziamenti al credito marginale.
fonte: http://www.borsaitaliana.it/

Economia dell'ambiente: test sull'educazione alla domanda e sostenibilità delle risorse idriche

In questo periodo l'acqua è al centro di un ampio dibattito in merito alla sua scarsità, al suo inquinamento ma prima di tutto alla sua privatizzazione, tema del referendum che la vedrà protagonista il prossimo giugno. Ma il problema esiste davvero? E se esiste dove si incentra?
Sono uno studente della Facoltà di Economia - Università degli studi di Roma Tor Vergata e sto raccogliendo delle statistiche in merito a questo argomento per la mia tesi di laurea in Economia dell'Ambiente. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, compilando questo breve questionario totalmente anonimo.
L’opinione di tutti è importante, quindi rispondete numerosi e condividetelo con i vostri amici. Grazie a tutti per la disponibilità! Enrico Ferrini


Grazie alle 700 persone che hanno già compilato questo test !

Finanza Islamica: definizione e principi fondamentali

L’attuale instabilità del panorama economico-finanziario internazionale richiede un generale ripensamento della regolamentazione in materia, per assicurare la necessaria fiducia nei mercati finanziari internazionali.
In una prospettiva di lungo periodo può giocare un ruolo chiave l’introduzione dell’Islamic Banking, il settore più redditizio di tutto lo scenario finanziario internazionale che, grazie al suo costante collegamento con l’economia reale, sembra offrire una valida alternativa in termini di stabilità all’eccessiva finanziarizzazione odierna o meglio, allo scollamento creatosi tra attività finanziaria e reale, causa ed effetto della recente crisi.
Il termine islamic banking indica un modo particolare di fare banca che è strettamente connesso con i principi della legge religiosa islamica, la Sharia. L’intera l’attività bancaria è subordinata a norme etico-religiose e questo legame profondo con la religione rappresenta senza dubbio l’elemento che maggiormente differenzia il sistema economico islamico da quello convenzionale.

La sharia in materia di finanza fissa tre principi fondamentali: il divieto di chiedere interessi (Riba), la condivisione dei rischi e dei profitti tra creditore e debitore, e l’obbligo di appoggiare tutte le transazioni finanziare su di un attivo reale. A questi si aggiungono il divieto di incertezza (Gharar) e quello di speculazione (Maysir).
Secondo i precetti del Corano, il denaro non può stare fermo e generare altro denaro. Per crescere deve essere investito in attività concrete e produttive (come ad esempio gli immobili). La proibizione di riba si fonda sul presupposto che non ci può essere guadagno senza l’assunzione di un rischio: il profitto in una visione islamica, è legittimato solo dal rischio.

Le banche islamiche si distinguono quindi in modo sostanziale dalle banche occidentali. Ad esempio, piuttosto che concedere un mutuo a una persona che vuole comprare una casa, riscuotendo in cambio un interesse sul prestito, la banca acquista direttamente la casa e poi la concede in affitto al cliente, che si impegnerà a versare la cifra corrispondente in più rate mensili. Quando avrà pagato tutte le rate, il cliente diventerà il proprietario della casa.Secondo gli economisti islamici, una istituzione finanziaria rispettosa della Sharia dovrebbe astenersi dal praticare interessi e dovrebbe basare la propria attività sul principio del cosiddetto Profit and Loss Sharing (PLS) ovvero sulla partecipazione ai profitti e alle perdite delle iniziative economiche finanziate.
Alessio Napoleoni
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Analisi Tecnica: origini e interpretazione dei grafici Candlestick

L'analisi Candlestick, una delle principali e note branche dell'Analisi Tecnica Chartista,  è la metodologia di studio dei movimenti dei prezzi più antica e, attualmente, una delle più utilizzate al mondo soprattutto per la affidabilità dei segnali che essa è in grado di fornire. Ad oggi è risaputo come quasi la totalità dei trader utilizzi questo tipo di grafici   ottenendo indicazioni operative uniche nel loro genere.

Si ritiene che le origini del candlestick siano collocate tra il XVII° ed il XVIII° secolo in Giappone. Si narra che il suo inventore Munehisa Homma (1716-1803), abbia guadagnato una fortuna utilizzando questo tipo di analisi. I termini usati per la rappresentazione delle formazioni sono infatti vocaboli di guerra usati nelle battaglie (da sempre infatti molte sono consiferate le analogie tra la speculazione e la guerra). La diffusione in occidente di questo metodo si deve a Steve Nison che pubblicò uno studio di queste regole nel 1989. Ad oggi, comunque, la metodologia più usata nell'analisi candlestick è il "Sakata method". Come per la costruzione delle bar chart (metodo occidentale) abbiamo bisogno di quattro elementi per disegnare la candela:
  •    Apertura
  •    Chiusura
  •     Minimo
  •     Massimo

La classificazione è basata essenzialmente su tre fattori:
1. il colore;
2. la dimensione;
3la presenza e allocazione delle shadows.

Il corpo è costituito dalla distanza tra l'apertura e la chiusura e cambia in relazione al rapporto fra le stesse. Nella prassi occidentale viene utilizzato un body bianco nel caso in cui la chiusura risulti maggiore dell'apertura, altrimenti, in caso di chiusura minore dell'apertura, il colore assunto dal body è comunemente il nero. La prassi orientale invece (più diffusa fra i mercati) tende ad utilizzare il verde ed il rosso per indicare l'andamento della seduta. Il corpo riflette il rapporto tra le forze in campo e la sua rappresentazione grafica indica l’ampiezza dello squilibrio esistente tra i venditori e compratori nel mercato.
L'apparire di una candela bianca è tipicamente un segnale di superiore forza della domanda e quindi di  sentiment rialzista del mercato, una nera invece è indice di superiore forza dell'offerta (sentiment ribassista). .
Un'altra, importante distinzione riguarda la dimensione del real body e la lunghezza delle shadows (dette anche baffi, o code della candela). L' upper-shadow rappresenta la distanza tra il massimo di seduta ed il real body, mentre la lower-shadow può essere definita come la linea che unisce il minimo della candela con il  body.Il corpo è costituito dalla distanza tra l'apertura e la chiusura. Il colore del corpo cambia a seconda del rapporto tra l'apertura e la chiusura: tradizionalmente viene utilizzato un body bianco nel caso in cui la chiusura risulti maggiore dell'apertura, altrimenti, in caso di chiusura minore dell'apertura, il colore assunto dal body è comunemente il nero. Il corpo riflette il rapporto tra le forze in campo e la sua rappresentazione grafica indica l’ampiezza dello squilibrio esistente tra i venditori e compratori ossia la prevalenza degli uni sugli altri che fa progredire il mercato.
La prima distinzione da fare è tra candele bianche, nelle quali la chiusura è maggiore dell'apertura (superiore forza della domanda e sentiment rialzista), e nere (superiore forza dell'offerta e sentiment ribassista), nelle quali il prezzo di chiusura è inferiore a quello di apertura.
La successiva distinzione avviene per dimensione del real body. Nonostante una forte attenzione venga attribuita al real body, anche le shadows sono estremamente importanti. La upper-shadow rappresenta la distanza tra il massimo di seduta ed il real body, mentre la lower-shadow può essere definita come la linea che unisce il minimo ed il body. 
La tecnica della candele giapponesi rappresenta in definitiva un validissimo strumento di Analisi Tecnica, ma proprio come qualsiasi altro strumento di questa disciplina, necessita di essere coadiuvato da numerosi altri elementi (prime fra tutte Trendlines, supporti e resistenze, ma anche oscillatori come lo Stocastico e l'RSI che rappresentano un ottimo filtro per individuare le fasi di ipercomprato o di ipervenduto in vista dei quali i segnali forniti dalle formazioni Candlestick funzionano al meglio) per agevolare il processo decisionale dell'analista.

Alessio Napoleoni e Valeria Ponis

Libri Consigliati (clicca sui titoli per acquistarli, spedizione gratuita)
- CANDLESTICK GIAPPONESI- Alberto Cavanna
- L'ANALISI TECNICA-Valerio Peracchi
- ANALISI TECNICA CANDLESTICK-Antonio Bomberini
- MANUALE DI ANALISI CANDLESTICK-Gregort Morris

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Top 10 delle imprese più ambite dai neolaureati Italiani

Altro che aziende straniere. I neolaureati del Belpaese sognano di svolgere la loro carriera professionale nelle più prestigioseimprese italiane. E' quanto emerge dai risultati della Recent Graduate Survey (RGS), un'indagine annuale (effettuata fin dal 2002) che analizza gli obiettivi e le aspettative che i giovani freschi di titolo universitario hanno nei confronti del mercato del lavoro.
Secondo la ricerca, commissionata dalla società di consulenza nel settore delle risorse umane Cesop Communication, nove dei dieci luoghi di lavoro più ambiti da chi ha appena concluso gli studi universitari si trovano in Italia e la compagnia che si è aggiudicata la prima posizione nella classifica delle preferenze è Eni, il colosso del settore energetico. La società del cane a sei zampe, che l'anno precedente si era piazzata seconda, ha vinto infatti il premio Best Employer of Choice 2010. Sul secondo gradino del podio è giunta invece la compagnia che nel 2009 aveva ottenuto il titolo di luogo di lavoro preferito: la banca IntesaSanpaolo. A guadagnarsi il terzo posto tra le imprese più desiderate è stata un'altra società a partecipazione pubblica attiva nel comparto dell'energia: Enel.
In quarta posizione, a ridosso del podio tricolore, è arrivata Apple: il gigante dell'informatica guidato da Steve Jobs è la prima società straniera della graduatoria. Un risultato particolarmente brillante è quello di Banca d'Italia: nelle edizioni precedenti l'ente pubblico governato da Mario Draghi non compariva neanche in classifica mentre nel 2010 ha raggiunto il quinto posto, una "prestazione" che è valsa il titolo di Best Performance.
A pari merito al sesto posto troviamo un altro istituto di credito, Bnl, e la casa automobilistica italiana più conosciuta nel mondo, la Ferrari. La posizione numero sette è occupata dalla Ferrero, l'azienda che secondo un'altra recente indagine, realizzata da Reputation Pulse Doxa, gode in assoluto della migliore reputazione in Italia.
L'ottavo posto della hit è condiviso dalle Ferrovie dello Stato e dalla multinazionale del settore farmaceutico Novartis: entrambe le compagnie non comparivano tra le top 10 della classifica nei due anni precedenti. A chiudere il rank dei primi dieci posti in cui vorrebbero andare a lavorare i neolaureati ci sono due imprese attive nel ramo dell'editoria: il gruppo editoriale L'Espresso (nono posto) e Mondadori (decimo).
Per giungere a questi dati, il sondaggio ha preso in esame 153 imprese tra le maggiori realtà imprenditoriali che operano sul territorio nazionale. I settori presi in considerazione sono: manifatturiero, finanziario-assicurativo, media e comunicazione, grande distribuzione, beni di largo consumo, chimico-farmaceutico, consulenza e servizi alle aziende, Ict e da questa edizione anche moda e fashion.
La ricerca, somministrata a un campione di 2.500 neolaureati del 2010 rappresentativo di tutta la situazione nazionale per sesso, area geografica e tipologia di laurea, ha evidenziato anche quali sono le caratteristichepiù richieste delle aziende, quelle cioè che spingono un giovane fresco di titolo universitario a cercare lavoro in un luogo piuttosto che in un altro. Secondo la Recent Graduate Survey, gli elementi di maggiore appeal sui giovani sono la solidità dell'impresa, il livello di stimoli offerti dall'ambiente di lavoro, le opportunità di carriera e le effettive possibilità di ricevere una formazione professionale di qualità. Un fattore che invece interessa meno rispetto al passato è la vicinanza del posto di lavoro alla propria residenza.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/

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- MI SONO LAUREATO! E ADESSO? Marco Bianchi
- INDIRIZZI CHE CONTANO PER TROVARE LAVORO- Mario Bianco
- L'IMPRENDITORE NEL CASSETTO- Silvestro Ugo Bernardi - Mirella Bruna Nani

CALENDARIO STACCO DIVIDENDI 2011

Di seguito l'elenco delle società che hanno annunciato importo e data stacco cedola di dividendo.

18 aprile

ALERION (ARN.MI) 0,011 euro
AUTOSTRADE MERIDIONALI (AUTME.MI) 0,80 euro
FIAT (F.MI) ordinarie 0,09 euro risparmio 0,31 euro privilegiate 0,31 euro
POP.SONDRIO 0,21 euro
PRYSMIAN (PRY.MI) 0,166 euro
RECORDATI (REC.MI) 0,275 euro
TELECOM ITALIA (TIT.MI) ordinarie 0,058 euro risparmio 0,069 euro

26 aprile

CREDITO VALTELLINESE (CVAL.MI) 0,12 euro
DE' LONGHI (DLG.MI) 0,146 euro
POP.EMILIA ROMAGNA (BPE.MI) 0,18 euro
SAES GETTERS (SG.MI) ordinarie 0,20 euro risparmio 0,20 euro

2 maggio

ASTALDI (AST.MI) 0,15 euro
BANCO SARDEGNA (BSRP.MI) ordinarie 0,04 euro risparmio 0,15 euro privilegiate 0,30 euro CREDITO BERGAMASCO (CB.MI) 0,90 euro
DATALOGIC (DAL.MI) 0.15 euro
EXPRIVIA (XPR.MI) 0,04 euro
GRUPPO MUTUIONLINE (MOL.MI) 0,36 euro *ordinario* 0,01 euro *straordinario*
SAVE (SAVE.MI) 0,325 euro
SERVIZI ITALIA (SRI.MI) 0,25 euro

9 maggio

AEROPORTO DI FIRENZE (AFI.MI) 0,08 euro
AMPLIFON (AMP.MI) 0,033 euro
ASCOPIAVE (ASC.MI) 0,10 euro
BANCA IFIS (IF.MI) 0,06 euro e assegnazione una azione ordinaria ogni 37
BANCA PROFILO (PRO.MI) 0,005 euro
B&C SPEAKERS (BEC.MI) assegnazione una azione ordinaria ogni 15
BENI STABILI (BNS.MI) 0,022 euro
BREMBO (BRE.MI) 0,30 euro
CAIRO COMMUNICATION (CAI.MI) 0,25 euro
CATTOLICA ASS (CASS.MI) 0,90 euro
INTERPUMP (IP.MI) 0,11 euro
IRCE (IRC.MI) 0,06 euro
KME GROUP ordinarie 0,011 euro risparmio 0,07241 euro
MARCOLIN (MCL.MI) 0,10 euro
POP.SPOLETO (SPO.MI) 0,12 euro
RCF GROUP (RCF.MI) 0,03 euro
TERNIENERGIA (TER.MI) 0,19 euro
VALSOIA (VLS.MI) 0,180 euro
ZIGNAGO VETRO (ZV.MI) 0,30 euro

16 maggio

BANCA GENERALI (BGN.MI) 0,55 euro
CONAFI PRESTITO' (CNP.MI) 0,08 euro
CREDITO EMILIANO (CE.MI) 0,10 euro
GEFRAN (GE.MI) 0,15 euro e assegnazione una azione ogni 50
PIAGGIO (PIA.MI) 0,07 euro VITTORIA ASSICURAZIONI (VAS.MI) 0,17 euro

23 maggio

ACEA (ACE.MI) 0,281 euro *ordinario* 0,169 euro *addizionale*
ANSALDO STS (STS.MI) 0,28 euro
ATLANTIA (ATL.MI) 0,391 euro *a saldo*
AUTOGRILL (AGL.MI) 0,24 euro
AZIMUT HOLDING (AZM.MI) 0,25 euro così ripartiti: 0,10 euro *ordinario* 0,15 euro *straordinario*
BANCA FINNAT EURAMERICA (BFE.MI) 0,010 euro
BANCO POPOLARE (BP.MI) 0,03 euro
BEGHELLI (BE.MI) 0,020 euro
BENETTON (BEN.MI) 0,25 euro
BONIFICHE FERRARESI (BF.MI) 0, 12 euro
BULGARI (BUL.MI) 0,12 euro
BUZZI UNICEM (BZU.MI) risparmio 0,03 euro
CALEFFI (CLF.MI) assegnazione una azione ogni 25 possedute
CALTAGIRONE (CALT.MI) 0,08 euro
CALTAGIRONE EDITORE (CED.MI) 0,05 euro
CAMPARI (CPR.MI) 0,06 euro
CEMENTIR (CEM.MI) 0,06 euro
CIR (CIR.MI) 0,025 euro
ELICA (ELC.MI) 0,0251 euro
ENEL GREEN POWER 0,0272 euro
ENERVIT (ENV.MI) 0,035 euro
ENI (ENI.MI) 0,50 euro *a saldo*
ERG (ERG.MI) 0,40 euro
EXOR (EXO.MI): ordinarie 0,31 euro privilegiate 0,3617 euro risparmio 0,3881 euro
FALCK RENEWABLES (FKR.MI) 0,012 euro
FINMECCANICA (FNC.MI) 0,41 euro
GENERALI (G.MI) 0,45 euro
GEOX (GEO.MI) 0,18 euro
IGD (IGD.MI) 0,075 euro
IMA (IMA.MI) 0,90 euro
IMMSI (IMS.MI) 0,03 euro
INDESIT (IND.MI) ordinarie 0,30 euro risparmio 0,318 euro
INTESA SANPAOLO (ISP.MI) ordinarie 0,08 euro risparmio 0,091 euro
IREN 0,085 euro
ITALCEMENTI (IT.MI) ordinarie 0,12 euro risparmio 0,12 euro
LANDI RENZO (LR.MI) 0,055 euro
LOTTOMATICA (LTO.MI) assegnazione 1 azione ogni 50
LUXOTTICA (LUX.MI) 0,44 euro
MARR (MARR.MI) 0,50 euro
MEDIASET (MS.MI) 0,35 euro
MEDIOLANUM (MED.MI) 0,07 euro *a saldo*
MONTEPASCHI (BMPS.MI) ordinarie 0,0245 euro risparmio 0,0335 euro privilegiate 0,0335euro
NICE (NICE.MI) 0,0736 euro
PIRELLI & C. (PC.MI) ordinarie 0,165 euro risparmio 0,229 euro
POLIGRAFICI PRINTING 0,0165 euro
POP.MILANO (PMI.MI) 0,10 euro
SAIPEM (SPM.MI) ordinarie 0,63 euro risparmio 0,66 euro
SAT (SAT.MI) 0,13 euro
SNAM RETE GAS (SRG.MI) 0,14 euro *a saldo* SOL 0,095 euro
TESMEC 0,028 euro
TOD'S (TOD.MI) 2,00 euro
UBI BANCA (UBI.MI) 0,15 euro
UNICREDIT (UCG.MI) ordinarie 0,03 euro risparmio 0,045 euro
VIANINI INDUSTRIA {91} 0,02 euro
VIANINI LAVORI {92} 0,10 euro

30 maggio

REPLY {93} 0,45 euro

6 giugno

HERA (HER.MI) 0,09 euro SADI (SSI.MI) 0,01 euro

13 giugno

BASIC NET (BAN.MI) 0,05 euro DIASORIN (DIA.MI) 0,40 euro

20 giugno

ENEL (ENEL.MI) 0,18 euro *a saldo*

4 luglio

ACSM-AGAM (ACS.MI) 0,06 euro
11 luglio

ACEGAS-APS (AEG.MI) 0,18 euro
TREVI (TFI.MI) 0,13 euro

18 luglio

IMPREGILO (IPG.MI) ordinarie 0,06 euro risparmio 0,26 euro

25 luglio

CDC (CDC.MI) 0,12 euro




Le nuove obbligazioni Barclays Scudo: Australia 6,25%, Turchia 8,5%, Messico 6,7%

Di seguito le condizioni di sottoscrizione, le rendite e le condizioni di rimborso delle nuove obbligazioni Barclays Scudo (clicca per visualizzarle):
fonte: Barclays