Proposta la distribuzione di un dividendo di 0,2 euro per azione, che sarà staccato il 10 maggio.
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
Dividendo Olinda Fondo Shops a 27,15€
Il Consiglio ha deliberato la distribuzione di un provento complessivo pari a 14,2 milioni di euro, per un dividendo ordinario di 27,15 euro per quota (pari al 100% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 5,7%, annuo del 7,9%. Il Fondo ha conseguito dal collocamento un rendimento medio annuo del 7,8%, rispetto al target del 5,5%. Le quote di Olinda Fondo Shops negozieranno ex rimborso ed ex cedola a far data dal prossimo 22 febbraio. Il pagamento avverrà il prossimo 25 febbraio.
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
Dividendo Tecla Fondo Uffici a 22,22€
Il Consiglio ha deliberato la distribuzione di un provento complessivo pari a 14,4 milioni di euro, per un dividendo ordinario di 22,22 euro per quota (pari al 100% dei proventi distribuibili), con u rendimento semestrale del 6,2%, annuo del 17,1%. Il Fondo ha conseguito dal collocamento un rendimento medio annuo dell’11,0%, rispetto al target del 5,5%. Le quote di Tecla Fondo Uffici negozieranno ex rimborso ed ex cedola a far data dal prossimo 22 febbraio. Il pagamento avverrà il prossimo 25 febbraio.
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
Dividendo di 0,0425 e 0,0725 € proposto per Edison O. e risp.
Grazie al risultato netto della capogruppo che evidenzia un utile netto di 423 milioni (+14%) Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,0425 euro per azione ordinaria e di 0,0725 euro per azione di risparmio, le cedole dello scorso anno furono rispettivamente di 0,05 euro e di 0,08 euro.
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
Dividendo proposto a 0,20€ per Snam Rete Gas
Grazie ad un utile netto di 732 milioni di euro ,utile netto +38,1% ed utile operativo +25%, Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti, che sarà convocata il 27 e il 28 aprile 2010, in
prima e seconda convocazione, un dividendo di 0,20 euro per azione, di cui 0,06 euro distribuiti nell’ottobre 2009 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di 0,14 euro per azione sarà messo in pagamento a partire dal 27 maggio 2010 con stacco cedola il 24 maggio 2010.
Cos'è la Stagflazione?
Brutta parola, la stagflazione. Brutta dal punto di vista lessicologico. Brutta a pronunciare, un orribile neologismo sorto dal combinato disposto di due mali, la stagnazione e l'inflazione. Ma "eppur si muove", esiste e ce la dobbiamo tenere. É risorta oggi, quando l'impazzimento del prezzo del petrolio configura ormai un "terzo shock petrolifero", dopo quelli deleteri del 1973-75 e del 1979-80. La parola ‘stagflazione' ha bisogno di mettere assieme, come detto, fiammate dei prezzi e debolezza dell'economia. La stagflazione sorge quando l'inflazione proviene dai costi (come nel caso degli shock petroliferi), non dalla domanda. Se provenisse dalla domanda ci sarebbe inflazione ma non stagnazione. E in una situazione di stagnazione le polveri della politica monetaria sono bagnate. Aumentare i tassi di interesse non fa altro che indebolire vieppiù la domanda, senza per questo far abbassare il prezzo del petrolio. E potrebbe essere giustificato solo per evitare i cosidetti effetti di ‘secondo round', cioè il passaggio da prezzi in tensione a salari in tensione, e così via fino a creare una spirale inflazionistica.
fonte: ilSole24ORE
fonte: ilSole24ORE
Cosa sono i Subprime?
subprime sono prestiti immobiliari concessi a soggetti a rischio, principalmente negli Stati Uniti. Quale rischio? Quello di un debitore che è già stato insolvente o che non dà alcuna documentazione circa i suoi redditi o le sue attività. Ebbene, società specializzate gli concedono una ‘seconda chance', assumendosi il rischio di non essere rimborsate, dietro il pagamento di tassi di interesse sensibilmente più alti e di commissioni e di more elevate. I subprime sono usati principalmente in due modalità: mutui o carte di credito.
Per difendersi dal rischio insolvenza, l'industria del credito subprime ha cartolarizzato il debito, emettendo obbligazioni ad alto rendimento che sono state acquistate da molti investitori istituzionali, anche all'estero: il rischio è stato così passato ad altri, ma è rimasto nel sistema. Questo sistema si reggeva solo nell'ipotesi che i prezzi delle case avessero continuato ad aumentare, rendendo così possibile il rifinanziamento del mutuo quando le rate fossero diventate pesanti. O nell'ipotesi che i tassi di interesse fossero rimasti bassi, così che le rate (almeno dei mutui, ma erano la maggioranza, a tasso variabile) non sarebbero diventate più pesanti.
Ambedue queste condizioni sono venute meno, e così nella seconda parte del 2007 è scoppiata la crisi dei subprime che ha sconvolto i mercati finanziari, specie a causa del fatto che quei prestiti immobiliari in sofferenza erano stati redistributi nel mondo attraverso la cartolarizzazione, e l'incertezza circa la loro collocazione (chi li aveva in portafoglio e per quali ammontari) ha paralizzato i mercati del credito, forzando perdite e minusvalenze nei bilanci di molto banche e società finanziarie, fino al fallimento o alla forzata nazionalizzazione di alcune di queste.
fonte: ilSole24ORE
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
Per difendersi dal rischio insolvenza, l'industria del credito subprime ha cartolarizzato il debito, emettendo obbligazioni ad alto rendimento che sono state acquistate da molti investitori istituzionali, anche all'estero: il rischio è stato così passato ad altri, ma è rimasto nel sistema. Questo sistema si reggeva solo nell'ipotesi che i prezzi delle case avessero continuato ad aumentare, rendendo così possibile il rifinanziamento del mutuo quando le rate fossero diventate pesanti. O nell'ipotesi che i tassi di interesse fossero rimasti bassi, così che le rate (almeno dei mutui, ma erano la maggioranza, a tasso variabile) non sarebbero diventate più pesanti.
Ambedue queste condizioni sono venute meno, e così nella seconda parte del 2007 è scoppiata la crisi dei subprime che ha sconvolto i mercati finanziari, specie a causa del fatto che quei prestiti immobiliari in sofferenza erano stati redistributi nel mondo attraverso la cartolarizzazione, e l'incertezza circa la loro collocazione (chi li aveva in portafoglio e per quali ammontari) ha paralizzato i mercati del credito, forzando perdite e minusvalenze nei bilanci di molto banche e società finanziarie, fino al fallimento o alla forzata nazionalizzazione di alcune di queste.
fonte: ilSole24ORE
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Cos'è il Tasso interbancario?
Anche le banche, come i comuni mortali, talvolta hanno bisogno di soldi. Per sopperire a momentanei scompensi di cassa, anche dalla sera alla mattina, c'è il mercato interbancario, in cui le banche che hanno un surplus di fondi li prestono a quelle che ne hanno bisogno. Entro le 10,45 di ogni mattina, dal lunedì al venerdì, le 50 principali banche europee devono comunicare al sistema TARGET (un sistema di pagamenti transeuropeo automatizzato) i tassi di interesse che intendono praticare alle operazioni di debito/credito con le altre banche (tasso interbancario). Entro le ore 11 la società Reuters provvede al calcolo della loro media ponderata e diffonde la notizia dei tassi che ne risultano (Euribor).
I diversi tassi Euribor si distinguono a seconda della durata: vanno da 1 settimana a 12 mesi ed hanno una grande influenza sulla vita pratica delle famiglie perché vengono utilizzati come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile. Normalmente il mercato interbancario funziona senza problemi. Ma nel corso della crisi dei mutui (2007-2008) molti granelli di sabbia sono entrati in quel meccanismo ben oliato. Dato che le banche non sapevano quanti titoli ‘tossici' fossero nei portafogli delle altre banche, c'era molta reticenza a prestare i soldi, anche per poco tempo, e i tassi interbancari, anche quelli di pochi mesi, sono lievitati sensibilmente al di sopra dei tassi-guida delle Banche centrali.
fonte: ilSole24ORE
Conto Arancio+CCArancio=2,75%
I diversi tassi Euribor si distinguono a seconda della durata: vanno da 1 settimana a 12 mesi ed hanno una grande influenza sulla vita pratica delle famiglie perché vengono utilizzati come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile. Normalmente il mercato interbancario funziona senza problemi. Ma nel corso della crisi dei mutui (2007-2008) molti granelli di sabbia sono entrati in quel meccanismo ben oliato. Dato che le banche non sapevano quanti titoli ‘tossici' fossero nei portafogli delle altre banche, c'era molta reticenza a prestare i soldi, anche per poco tempo, e i tassi interbancari, anche quelli di pochi mesi, sono lievitati sensibilmente al di sopra dei tassi-guida delle Banche centrali.
fonte: ilSole24ORE
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