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Procedura per scaricare e separare dati finanziari .csv su excel

1) Andare sul sito yahoo finance, scegliere un indice o un titolo;

2) Cliccare nella colonna di sinistra su “dati storici”;

3) selezionare l’arco temporale e l’intervallo di dati desiderato (ex: dati giornalieri, mensili o settimanali);

4) Cliccare su “scarica in foglio di calcolo” (in fondo alla pagina). Tale procedura salverà sul computer un file excel come documento .csv i cui dati sono confusamente compattati ed intervallati da punteggiatura;

5) Aprire il file;

6) Evidenziare la prima colonna con CTRL-SHIFT-Giù;

7) Cliccare su “Trova”: trova , (virgola) sostituisci con ; (punto e virgola) sostituisci tutto - OK;

8) Di nuovo cliccare su “Trova”: trova . (punto) sostituisci con , (virgola) sostituisci tutto - OK;

9) Seguire la procedura: Dati -  Testo in colonne - Delimitato - Avanti deselezionare tabulazione selezionare punto e virgola Avanti - Fine. In tal modo le celle dovrebbero essere separate fra loro;

10) i dati però partono dal meno recente al più recente per convertirli dal più recente al meno recente selezionare tutte le colonne cliccando in sequenza (e lasciando premuto) i tasti CTRL-SHIFT–DESTRA-GIU’;

11) Ordina - ordina per - Date - dalla più recente alla meno recente;

12) A questo punto è possibile effettuare qualsiasi operazione sui dati come creare il grafico dell’andamento con il comando: inserisci grafico a linee (selezionando una colonna alla volta, solitamente i prezzi di chiusura) oppure effettuando semplici operazioni algebriche come la media o la varianza della distribuzione;

13) Salvare il tutto come file .xls ’97-2003. A questo punto è possibile creare grafici su excel o importare il file su programmi quali Metastock per la costruzione di un proprio Trading System.

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Principali Indicatori Macroeconomici Europei e Statunitensi: il miglior termometro dell'andamento dell'economia

Principali Indicatori Macroeconomici Statunitensi:

Jobless Claims (Richieste Iniziali di Sussidi alla Disoccupazione): E' un report emesso dal dipartimento del lavoro Americano su base settimanale. Indica quante persone si sono iscritte per la prima volta per ricevere i sussidi di disoccupazione durante la settimana precedente e rappresenta una buona misura dello stato del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Viene pubblicato ogni giovedì alle 8.30 di NY dal Bureau of Labor Statistics.

Non-Farm Payrolls (Salariati, escluse aziende non agricole): Il dato mensile nazionale misura il numero di persone che ricevono un salario come impiegati da aziende non operanti nel settore agricolo, ed unità governative. Le sue variazioni mensili riflettono il numero di nuovi posti di lavoro creati o persi. Negli USA il dato viene reso pubblico il primo venerdì del mese alle 8.30 ora di NY Bureau of Labor Statistics.

ISM, ex NAPM (National Purchasing Managers Index): E’ un indice basato su un’indagine tra i direttori degli acquisti del settore manifatturiero di tutti gli Usa esclusa la zona di Chicago, ad alta industrializzazione. L’ISM è costruito in modo tale che una figure sopra 50 indichi che le condizioni sono in miglioramento, mentre viceversa un dato inferiore allo spartiacque 50 mostri deterioramento. Viene calcolato come media ponderata di 5 sottoindici: Nuovi ordini (30%), Produzione (25%), Occupazione(20%), Spedizioni (15%) e scorte di Magazzino (10%). Viene pubblicato il primo giorno feriale del mese alle 10 di mattina NY time.

Chicago Pmi (Indice dei direttori d’acquisto dell’area di Chicago): E’ considerato uno fra i principali indicatori dell’indice manifatturiero ISM, rappresenta un’indagine sui direttori d’acquisto del settore manifatturiero della zona di Chicago, la cui distribuzione rispecchia la distribuzione nazionale. Al pari dell’ISM, se il suo valore e’ superiore ai 50 punti vuol dire che il sistema si trova in una fase di espansione, viceversa sotto i 50 punti rappresenta una fase di contrazione economica.

Consumer Confidence (Fiducia dei consumatori): L’indice di fiducia dei consumatori rappresenta il comportamento dei consumatori all’interno del mercato. La sua rilevazione avviene attraverso l’analisi di un campione di 5.000 consumatori ed è costituito da due sub-indici, la stima dei consumatori sulla situazione di spesa corrente (40%) e le previsioni per il semestre successivo (60%). Negli USA viene resa nota l’ultimo martedì del mese alle 10 NY time dal Conference Board.

Indice di fiducia della Michigan University: L’indice “Michigan” differisce da quello formulato dal Conference Board principalmente perché il Michigan pubblica due rilevazioni, una versione parziale e una definitiva a fine mese.

Housing Starts (Costruzioni di Nuove Case): Tale dato quantifica mensilmente il numero di unità residenziali private per le quali la costruzione è già autorizzata (permesso rilasciato) o cominciata; con il dato sulle Vendite di Nuove Unita Abitative (New Home Sales), indica le prospettive del settore delle costruzioni. Negli USA è pubblicato la terza o quarta settimana del mese alle 8.30 di NY dal Bureau of the Census.

Construction Spending (Spesa per le costruzioni): Indica l’attività edile per nuove costruzioni di progetti residenziali, non residenziali e pubblici. I dati sono forniti in dollari al valore nominale e al valore reale. Questo dato viene considerato perchè la sua tendenza trasmette indizi importanti per gli stock di costruzioni domestiche e appalti su larga scala.

New Home Sales (Vendita di nuove case) e Existing Home Sales (Vendita di case esistenti): Le Vendite di nuove unità abitative risultano essere un buon indicatore della ripresa dell'economia. Le famiglie decidono di comprare una casa quando hanno una situazione economica molto sicura e questo è già un indicatore della fiducia nella congiuntura economica.


Principali Indicatori Macroeconomici Europei:

INDICE IFO - GERMANIA: L'indice IFO agisce come un indicatore dello sviluppo economico in Germania. Ogni mese, è condotta un'indagine su 7000 aziende della Germania dell'est e dell'ovest, chiedendo una loro opinione sulla situazione attuale dell'economia e le aspettative che hanno per il futuro.

INDICE ZEW – GERMANIA: l’indicatore Zew (Centro di Ricerca per l’Economia Europea) è basato su di una indagine finanziaria di mercato. L’indagine è tenuta mensilmente dal gennaio 1991. L’inchiesta ha lo scopo di valutare le aspettative future degli esperti di finanza dei dipartimenti di ricerca delle banche, delle assicurazione e delle aziende industriali. Agli esperti sono chieste le previsioni relative a sei mercati internazionali finanziari. Alla ricerca partecipano oltre 350 aziende.

INDICI ISAE – ITALIA: L'Isae – Istituto di studi e analisi economica – pubblica ogni mese indici di fiducia su imprese e famiglie. L'indice di fiducia dei consumatori viene elaborato sulla base di un campione di circa 3mila famiglie, che rispondono a domande sulla situazione complessiva dell'economia e sulla loro situazione personale (occupazione, convenienza al risparmio, prezzi, intenzioni di acquisto di beni durevoli). L'indice di fiducia delle imprese (manifatturiere ed estrattive) si basa su un campione di circa 4mila aziende, che rispondono a domande sulla situazione generale del Paese e sulla propria situazione (ordini, produzione, scorte e previsioni per i prossimi tre mesi).

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Psicologia dei mercati: il meccanismo della bolla speculativa secondo la teoria delle Onde di Elliot

Il movimento della borsa riflette la personalità e l’emotività della massa degli investitori e della popolazione in generale. Nell’andamento delle quotazioni possiamo difatti chiaramente riscontrare la rapidità con cui la massa degli investitori passa da uno stato di euforia ad uno di frustrazione. Ralph Nelson Elliott (padre della famosa Teoria delle Onde che assimilava l’andamento dei mercati a quello delle maree, riprendendo una similitudine introdotta da Dow) considerava l’andamento della borsa e dei mercati guidato da meccanismi psicologici dove la valutazione delle aziende quotate più che rispecchiare le reali condizioni patrimoniali (cdd. fondamentali) a volte riflette mere reazioni dell’uomo al manifestarsi di eventi esterni.
Le singole onde di mercato sono caratterizzate da peculiarità che le distinguono e le qualificano. Partendo dello stato d’animo diffuso nella massa dei partecipanti al mercato in un dato momento, si dice che l’onda acquisisca una personalità, ovvero che essa, meglio d’ogni altro indicatore, esprima l’emozione diffusa che scaturisce dall’inconscio collettivo degli operatori attivi in quella fase di contrattazione.
L’esercizio più importante e utile da praticare per applicare bene la teoria di Elliot è forse quello di riuscire a cogliere ed interpretare per tempo l’evolversi degli stati d’animo nel mercato senza peraltro restarne invischiati. L’esempio più eclatante da analizzare a tal proposito è il meccanismo di evoluzione delle bolle speculative.

1° Fase: La massa ha paura di entrare nel mercato perchè colpita dalle ingenti perdite del periodo precedente, altri spinti dai prezzi "scontati" prendono posizione. E' convinzione generale che il trend negativo non sia ancora finito ma i volumi iniziamo a crescere. L’onda 1 è una nuova formazione impulsiva (es. al rialzo) anche se si estende poco perchè investitori non hanno ancora fiducia nel mercato. Normalmente quest’onda viene scambiata dalla maggior parte degli operatori come una normale correzione al trend principale che la precede (anche se di solito ha dimensioni maggiori rispetto alle precedenti ondate correttive). Può anche avere caratteristiche di dinamicità tali da insospettire un’eventuale inversione, ma lo stato d’animo della massa nel mercato è ancora troppo impregnato di pessimismo, affinché un tale sospetto possa prendere corpo e diffondersi ai più.
2° Fase: Chi è entrato corto alla prima onda esce intascando un piccolo ma sicuro guadagno. Altri già in perdita da molto tempo aspettavano solo un piccolo rimbalzo per alleggerire le perdite, contribuendo a far credere che il mercato orso non era ancora finito. Nella seconda onda il rintracciamento della prima può essere molto alto ma i volumi non sono eccessivi. Chi voleva uscire ne ha avuto l'occasione mentre molti altri sono solo in attesa di un segnale di conferma dell' inversione di trend per entrare decisi. Con l’onda 2 prende l’avvio la prima vera correzione della formazione impulsiva. La sua conclusione offre una valida opportunità operativa. Normalmente quest’onda ristabilisce tra gli operatori la convinzione che l’onda 1 fosse semplicemente una correzione del trend in atto e che il mercato abbia ripreso la tendenza principale. Molto spesso l’onda 2 ha caratteristiche di acutezza ed incisività nel ritraccire l’onda 1 e anche questo è un elemento che rincuora i trend followers ancora ribassisti; lo stacco con l’onda 1, analogamente, è spesso deciso e chiaro; raramente l’onda 2 ritraccia l’onda 1 con formazioni triangolari o sideways, ossia con ritracciamenti "dolci" e distribuiti nel tempo. Rintraccia parzialmente la correzione dell’onda 1 e psicologicamente tale correzione accresce la convinzione di coloro che non hanno partecipato al movimento precedente 1. Le caratteristiche di onda 2, fanno sì che nella maggioranza dei casi la percentuale ritracciata sia la quasi totalità dell’onda 1, quindi tra il 61.8% (numeri della serie di Fibonacci) ed il 100%, formando quanto nell’analisi classica viene identificato come doppio minimo/massimo, ovvero le elementari formazioni di inversione del trend.
3° Fase: La terza onda e' la piu' potente. I volumi aumentano di molto e spesso si formano dei gap nella curvatura dei prezzi. Questa e normalmente l'onda i cui si realizzano i guadagni maggiori: è l’onda dell’ingresso in massa nel mercato. Raggiunto il limite di estensione di onda 2, il mercato improvvisamente stravolge le attese di continuità del movimento, invertendo nuovamente la propria direzione di marcia in modo veloce, provocando una condizione di disagio a quanti pensavano di essersi già accodati alla ripresa del trend. Questa novità produce allarme e una prima serie di chiusure di posizioni per cautela o per l’attivazione di stop loss, alimentando una considerevole corrente di acquisti. La successiva violazione del massimo di onda 1 decreta l’inizio di un nuovo trend. Dopo aver preso alla sprovvista quanti si erano inseriti come ultimi nel movimento di onda 2, dopo aver sorpreso molti con "l’inaspettata" e veloce rottura dei massimi segnati dall’onda 1, a questo punto l’onda 3 decreta l’inversione del trend, alimentando una notevole quantità di ordini dovuti ancora all’attivazione degli stop, situati poco sopra i massimi di onda 1, e ad acquisti di nuove posizioni in trend. questo momento di euforia viene accompagnato da una forte risonanza pubblicitaria realizzata dai mass madia, che, in modo occulto, sollecitano le masse a partecipare al nuovo trend. Quanti si uniranno al trend da questo momento, hanno, purtroppo, le caratteristiche dell’operatore marginale che si ricorda del mercato solo quando esso è oramai già salito di molto. L’ingresso della massa si concretizza con una eccezionale accelerazione che, da lì a poco, incontrerà le prime prese di beneficio, creando le premesse per lo sviluppo di onda 4.
4° Fase: La quarta onda interrompe i guadagni con la delusione dei ritardatari che credevano che i prezzi non finissero mai di salire. Le mani forti escono dal mercato. è la fase dell’incertezza operativa. Dopo l’euforia estrema dell’onda 3, il mercato va incontro alla seconda vera correzione di tutto il ciclo, prodotta a seguito delle prese di beneficio di quegli operatori che si trovano in ampio margine di guadagno. Affinché si possa continuare contare onda 4, quest’ultima non deve MAI violare il massimo di onda 1. La logica che sottende questa caratteristica di lateralizzazione di onda 4 è da ricercare nella spinta all’acquisto che ancora domina la massa dei nuovi arrivati che, in buona misura, riesce ancora a soddisfare l’offerta presente come prese di beneficio e apertura di nuove posizioni.
5° Fase: La massa entra in gioco e spinge il mercato in ipercomprato, i titoli vengono sopravvalutati. L’onda 5 sancisce la fine del movimento impulsivo e nel contempo prepara l’inversione del trend. Gli stessi mass media riprendono a fare da cassa di risonanza al "nuovo" trend, facendo accorrere quanti erano rimasti esclusi dai movimenti precedenti e che ora non vogliono perdere di nuovo il trend che riparte. Questa volta però il movimento non è subito impetuoso come lo è stato in onda 3, si muove piuttosto con la laboriosità dell’incertezza che, solo nel finale, normalmente lascerà spazio all’euforia della bolla speculativa. Da lì a poco il rinnovato entusiasmo lascerà anch’esso il posto allo smarrimento prodotto dagli effetti del grande movimento ABC che, questa volta, correggerà tutto il ciclo.
Valeria Ponis

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Trading on line: definizione e ruolo di Discount Brokers, Midtier Brokers e Full Service Firms nell'agevolare l'efficienza nelle transazioni di mercato

Il Trading on line rappresenta ad oggi il modo più semplice per effettuare operazioni finanziarie utilizzando il circuito WEB grazie a servizi promossi da istituti di credito o società di intermediazione finanziaria.

Lo sviluppo risale per lo più al biennio 1998-1999 che si contraddistinse per il rapido e consistente aumento delle operazioni borsistiche grazie alla possibilità offerta dai più recenti canali distributivi di gestire in piena autonomia le proprie strategie di mercato.

L’offerta di servizi connessi al Trading on line è agevolata da una molteplicità di figure professionali:

· Discount broker: rivolti a operatori professionali con intensa attività di negoziazione infragiornaliera e quindi molto attenta al contenimento dei costi. Principale Caratteristica: favoriscono la velocità e efficienza del servizio.

· Midtier broker: rivolti a operatori che richiedono servizi con funzione di informazione a prezzi non particolarmente elevati. Principale Caratteristica: Proposta di servizi ad elevato valore aggiunto.

· Full service firm: rivolti ad operatori che svolgono attività finanziaria non particolarmente intensa cui offrono una ampia gamma di servizi. Principale Caratteristica: Si rivolgono a soggetti non bancari interessati cogliere le principali opportunità della web finance.

Il maggior vantaggio operatività via internet è senz'altro la possibilità di sfuttare commissioni molto contenute, ma la scelta del miglior intermediario dovrebbe essere operata su un intero pacchetto di servizi che puntino su: efficienza tecnologica, ampiezza delle informazioni, attendibilità dei supporti operativi e la multicanalità dei servizi offerti.
Valeria Ponis

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Differenza tra contratto collettivo, aziendale e di secondo livello

1.Il contratto collettivo nazionale è frutto di un accordo, a livello nazionale, tra i sindacati e l'associazione di categoria degli industriali, in un determinato settore (commercio, industria metalmeccanica, industria chimica, ecc.). Il suo scopo è quello di determinare il contenuto essenziale dei contratti individuali di lavoro nel settore, sia sotto l?aspetto economico (retribuzione, trattamenti di anzianità), che sotto quello normativo (disciplina dell?orario, qualifiche e mansioni, stabilità del rapporto, ecc.). Il suo vantaggio, per i lavoratori, è che l'azienda non può usare armi come l'abbassamento dei salari o altri peggioramenti delle condizioni di lavoro (orario, straordinari, ecc.) per essere più competitiva sul mercato. L'azienda stessa, d'altronde, ha il vantaggio di poter già contare su una cornice certa di regole di riferimento.

2.Il contratto aziendale è fatto su misura per l'azienda e per la realtà territoriale nella quale essa si colloca. Quindi risponde meglio alle esigenze specifiche del luogo e del momento. È possibile, ad esempio, aumentare la parte della retribuzione che varia col variare dei risultati, e così incentivare l'impegno dei lavoratori, rendendoli partecipi degli obiettivi dell'azienda. In generale, la contrattazione spostata a livello di territorio (ad esempio regionale) o di singola azienda, può servire alle aziende a rispondere in modo più rapido e flessibile alle sollecitazioni di mercati che sono sempre più globali. In altre parole, ad essere più competitive.

3.La via di mezzo è la contrattazione di secondo livello, che normalmente integra il contratto collettivo nazionale di lavoro con ulteriori regole. Nota anche come contrattazione decentrata o integrativa, essa si distingue in contrattazione aziendale e contrattazione territoriale. Di solito è più vantaggiosa per i lavoratori, tanto che è in vigore, in via sperimentale, uno sgravio contributivo per le aziende, sulle erogazioni previste dai contratti di secondo livello.
 
fonte: intrage.it

Econometria: Il ruolo delle funzioni di risposta impulsiva per lo studio del rapporto di causalità fra variabili endogene di un sistema

Le interrelazioni e i rapporti di causalità tra variabili di un sistema econometrico (ex: l’influenza di un currency futures sul tasso di cambio sottostante) possono essere studiate attraverso le funzioni di risposta impulsiva. Tali particolari funzioni riassumono il comportamento di una variabile nel tempo in risposta ad uno shock unitario occorso in tutte le altre variabili del sistema. Ciò è reso possibile dal fatto che spesso lo shock in una variabile influisce direttamente sulla variabile stessa ma si trasmette anche alle altre componenti endogene del modello secondo il meccanismo “dinamico” del VAR (Vector Auto-Regressive Model).
Se una variabile reagisce al un cambiamento di un’altra, la prima non potrà essere detta esogena per il sistema (solo se una variabile è esogena in senso stretto le risposte di questa a shock occorsi nelle altre variabili saranno nulle). Inoltre è importante quando si va a studiare un sistema con più variabili che gli effetti dello shock in una di queste non siano influenzati da altri eventi improvvisi.
Nella specificazione:
gli elementi dellarappresentano gli effetti di uno shock unitario nelle variabili del sistema dopo i periodi, se l'effetto non è contaminato da altri eventi inattesi.
Un problema dell’analisi delle funzioni di risposta impulsiva è l'assunto che gli shock avvengano su una variabile per volta, il che è ragionevole solo se gli errori sono incorrelati. Nella realtà però è possibile rinvenire una forte correlazione di questi ultimi (hanno cioè una componente comune non riconducibile ad una specifica variabile) che fa sì che lo shock in una variabile sia accompagnato da altri shock nel sistema.
Un metodo per aggirare il problema è attribuire tutto l’effetto di qualsiasi componente comune alla variabile che viene prima nel sistema VAR.
Per quanto riguarda i fattori esterni potrebbero anche essere legati a variabili omesse, il cui effetto è inglobato negli errori da non trascurare perchè se si omettono variabili importanti possono presentarsi distorsioni nelle funzioni di risposta impulsiva. Ciò implica che l’ordine con cui le variabili di un modello VAR sono disposte è importante, e dovrebbe essere tale che solo la prima variabile abbia un impatto immediato sulle altre componenti del sistema. Purtoppo in questo caso la teoria economica non può essere d’aiuto nella scelta della sequenza delle variabili.
Tenendo conto di questi problemi possono stimarsi le funzioni di risposta impulsiva con qualsiasi software economico statistico (queste sono state stimate con Eview6).

Notare come in questi esempi l’assenza di risposte esplosive ad uno shock rifletta la stabilità del modello stimato. Attraverso i grafici si possono però effettuare numerose altre considerazioni sulle serie. Ad esempio il dollaroeuro e dollaroyen sembrano essere quelle che risentono meno di variazioni assumendo così il ruolo di “guida” nel sistema. Ciò fa sì che se queste non variano non vi sarà una variazione nell’equilibrio di lungo termine per cui gli effetti degli altri cambiamenti saranno solo transitori.
Anche nelle serie dollaroyen e dollaroeuro le funzioni di risposta impulsiva mostrano valori molto bassi. Infine dall’analisi dei restanti tassi di cambio è evidente come la serie log_yeneuro sia una serie follower, sembra cioè reagire più ad innovazioni negli altri mercati valutari piuttosto che alle proprie, dimostrandosi così meno influente rispetto agli altri tassi.
Valeria Ponis

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Portafoglio raccomandato da Mediobanca di gennaio 2011

Nella nota mensile sull'azionario gli analisti di Mediobanca hanno aggiornato il portafoglio raccomandato togliendo dal portfolio long alcuni titoli di societa' piu' esposte al business domestico, aumentando invece l'esposizione a tematiche che credono maggiormente apprezzabili dagli investitori, come l'esposizione agli Usa e la leva operativa positiva. In particolare, escono dal portafoglio long Acea, Enel, Iren, mentre entrano Amplifon, Autogrill, Trevi Fin. Dopo lo spin-off mantengono Fiat Auto, togliendo invece Fiat Industrial ed Exor; tra gli underperform entra Fonsai. Di conseguenza, Mediobanca assegna ora l'indicazione long ad Autogrill, Bulgari Spa, Campari, Fiat, Mediolanum, Tenaris, Ubi B., Amplifon, B.Generali, Credem, Diasorin, Interpump, Mondadori, Rcs, Safilo G., Sorin, Trevi Fin.; i "selected underperformer" sono B.Popolare, Finmeccanica, Fonsai, Intesa Sanpaolo, L'Espresso, Recordati.

Econometria: significato del test di Durbin-Watson

La Durbin Watson Statistic è un test per rilevare l'autocorrelazione dei residui (deviazioni dalla retta di regressione stimata) in una analisi di regressione con il metodo dei minimi quadrati. L'ipotesi che intende confutare è se il coefficiente di correlazione è pari a zero, ossia la non staticità (radice unitaria) dei residui della regressione. Il suo vero valore è SEMPRE compreso fra 0 e 4:
  • Se dal test emerge un coefficiente Durbin Watson uguale a 2 non c'è autocorrelazione fra i residui.
  • Se è molto inferiore a 2 evidenzia autocorrelazione positiva.
  • Se è inferiore ad 1 ciò costituisce un chiaro segnale di allarme perchè piccoli valori del coefficiente indicano che i successivi termini di errore hanno valori mediamente simili fra loro o comunque positivamente correlati.
  • Se il coefficiente è maggiore di 2 i successivi termini di errore sono molto differenti l'uno dall'altro  e negativamente correlati.                                                                                                                     
Il valore del test di Durbin Watson può essere facilmente trovato con i più comuni software statistici.

Valeria Ponis

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