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Economia dell'ambiente: test sull'educazione alla domanda e sostenibilità delle risorse idriche

In questo periodo l'acqua è al centro di un ampio dibattito in merito alla sua scarsità, al suo inquinamento ma prima di tutto alla sua privatizzazione, tema del referendum che la vedrà protagonista il prossimo giugno. Ma il problema esiste davvero? E se esiste dove si incentra?
Sono uno studente della Facoltà di Economia - Università degli studi di Roma Tor Vergata e sto raccogliendo delle statistiche in merito a questo argomento per la mia tesi di laurea in Economia dell'Ambiente. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, compilando questo breve questionario totalmente anonimo.
L’opinione di tutti è importante, quindi rispondete numerosi e condividetelo con i vostri amici. Grazie a tutti per la disponibilità! Enrico Ferrini


Grazie alle 700 persone che hanno già compilato questo test !

Finanza Islamica: definizione e principi fondamentali

L’attuale instabilità del panorama economico-finanziario internazionale richiede un generale ripensamento della regolamentazione in materia, per assicurare la necessaria fiducia nei mercati finanziari internazionali.
In una prospettiva di lungo periodo può giocare un ruolo chiave l’introduzione dell’Islamic Banking, il settore più redditizio di tutto lo scenario finanziario internazionale che, grazie al suo costante collegamento con l’economia reale, sembra offrire una valida alternativa in termini di stabilità all’eccessiva finanziarizzazione odierna o meglio, allo scollamento creatosi tra attività finanziaria e reale, causa ed effetto della recente crisi.
Il termine islamic banking indica un modo particolare di fare banca che è strettamente connesso con i principi della legge religiosa islamica, la Sharia. L’intera l’attività bancaria è subordinata a norme etico-religiose e questo legame profondo con la religione rappresenta senza dubbio l’elemento che maggiormente differenzia il sistema economico islamico da quello convenzionale.

La sharia in materia di finanza fissa tre principi fondamentali: il divieto di chiedere interessi (Riba), la condivisione dei rischi e dei profitti tra creditore e debitore, e l’obbligo di appoggiare tutte le transazioni finanziare su di un attivo reale. A questi si aggiungono il divieto di incertezza (Gharar) e quello di speculazione (Maysir).
Secondo i precetti del Corano, il denaro non può stare fermo e generare altro denaro. Per crescere deve essere investito in attività concrete e produttive (come ad esempio gli immobili). La proibizione di riba si fonda sul presupposto che non ci può essere guadagno senza l’assunzione di un rischio: il profitto in una visione islamica, è legittimato solo dal rischio.

Le banche islamiche si distinguono quindi in modo sostanziale dalle banche occidentali. Ad esempio, piuttosto che concedere un mutuo a una persona che vuole comprare una casa, riscuotendo in cambio un interesse sul prestito, la banca acquista direttamente la casa e poi la concede in affitto al cliente, che si impegnerà a versare la cifra corrispondente in più rate mensili. Quando avrà pagato tutte le rate, il cliente diventerà il proprietario della casa.Secondo gli economisti islamici, una istituzione finanziaria rispettosa della Sharia dovrebbe astenersi dal praticare interessi e dovrebbe basare la propria attività sul principio del cosiddetto Profit and Loss Sharing (PLS) ovvero sulla partecipazione ai profitti e alle perdite delle iniziative economiche finanziate.
Alessio Napoleoni
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Analisi Tecnica: origini e interpretazione dei grafici Candlestick

L'analisi Candlestick, una delle principali e note branche dell'Analisi Tecnica Chartista,  è la metodologia di studio dei movimenti dei prezzi più antica e, attualmente, una delle più utilizzate al mondo soprattutto per la affidabilità dei segnali che essa è in grado di fornire. Ad oggi è risaputo come quasi la totalità dei trader utilizzi questo tipo di grafici   ottenendo indicazioni operative uniche nel loro genere.

Si ritiene che le origini del candlestick siano collocate tra il XVII° ed il XVIII° secolo in Giappone. Si narra che il suo inventore Munehisa Homma (1716-1803), abbia guadagnato una fortuna utilizzando questo tipo di analisi. I termini usati per la rappresentazione delle formazioni sono infatti vocaboli di guerra usati nelle battaglie (da sempre infatti molte sono consiferate le analogie tra la speculazione e la guerra). La diffusione in occidente di questo metodo si deve a Steve Nison che pubblicò uno studio di queste regole nel 1989. Ad oggi, comunque, la metodologia più usata nell'analisi candlestick è il "Sakata method". Come per la costruzione delle bar chart (metodo occidentale) abbiamo bisogno di quattro elementi per disegnare la candela:
  •    Apertura
  •    Chiusura
  •     Minimo
  •     Massimo

La classificazione è basata essenzialmente su tre fattori:
1. il colore;
2. la dimensione;
3la presenza e allocazione delle shadows.

Il corpo è costituito dalla distanza tra l'apertura e la chiusura e cambia in relazione al rapporto fra le stesse. Nella prassi occidentale viene utilizzato un body bianco nel caso in cui la chiusura risulti maggiore dell'apertura, altrimenti, in caso di chiusura minore dell'apertura, il colore assunto dal body è comunemente il nero. La prassi orientale invece (più diffusa fra i mercati) tende ad utilizzare il verde ed il rosso per indicare l'andamento della seduta. Il corpo riflette il rapporto tra le forze in campo e la sua rappresentazione grafica indica l’ampiezza dello squilibrio esistente tra i venditori e compratori nel mercato.
L'apparire di una candela bianca è tipicamente un segnale di superiore forza della domanda e quindi di  sentiment rialzista del mercato, una nera invece è indice di superiore forza dell'offerta (sentiment ribassista). .
Un'altra, importante distinzione riguarda la dimensione del real body e la lunghezza delle shadows (dette anche baffi, o code della candela). L' upper-shadow rappresenta la distanza tra il massimo di seduta ed il real body, mentre la lower-shadow può essere definita come la linea che unisce il minimo della candela con il  body.Il corpo è costituito dalla distanza tra l'apertura e la chiusura. Il colore del corpo cambia a seconda del rapporto tra l'apertura e la chiusura: tradizionalmente viene utilizzato un body bianco nel caso in cui la chiusura risulti maggiore dell'apertura, altrimenti, in caso di chiusura minore dell'apertura, il colore assunto dal body è comunemente il nero. Il corpo riflette il rapporto tra le forze in campo e la sua rappresentazione grafica indica l’ampiezza dello squilibrio esistente tra i venditori e compratori ossia la prevalenza degli uni sugli altri che fa progredire il mercato.
La prima distinzione da fare è tra candele bianche, nelle quali la chiusura è maggiore dell'apertura (superiore forza della domanda e sentiment rialzista), e nere (superiore forza dell'offerta e sentiment ribassista), nelle quali il prezzo di chiusura è inferiore a quello di apertura.
La successiva distinzione avviene per dimensione del real body. Nonostante una forte attenzione venga attribuita al real body, anche le shadows sono estremamente importanti. La upper-shadow rappresenta la distanza tra il massimo di seduta ed il real body, mentre la lower-shadow può essere definita come la linea che unisce il minimo ed il body. 
La tecnica della candele giapponesi rappresenta in definitiva un validissimo strumento di Analisi Tecnica, ma proprio come qualsiasi altro strumento di questa disciplina, necessita di essere coadiuvato da numerosi altri elementi (prime fra tutte Trendlines, supporti e resistenze, ma anche oscillatori come lo Stocastico e l'RSI che rappresentano un ottimo filtro per individuare le fasi di ipercomprato o di ipervenduto in vista dei quali i segnali forniti dalle formazioni Candlestick funzionano al meglio) per agevolare il processo decisionale dell'analista.

Alessio Napoleoni e Valeria Ponis

Libri Consigliati (clicca sui titoli per acquistarli, spedizione gratuita)
- CANDLESTICK GIAPPONESI- Alberto Cavanna
- L'ANALISI TECNICA-Valerio Peracchi
- ANALISI TECNICA CANDLESTICK-Antonio Bomberini
- MANUALE DI ANALISI CANDLESTICK-Gregort Morris

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Top 10 delle imprese più ambite dai neolaureati Italiani

Altro che aziende straniere. I neolaureati del Belpaese sognano di svolgere la loro carriera professionale nelle più prestigioseimprese italiane. E' quanto emerge dai risultati della Recent Graduate Survey (RGS), un'indagine annuale (effettuata fin dal 2002) che analizza gli obiettivi e le aspettative che i giovani freschi di titolo universitario hanno nei confronti del mercato del lavoro.
Secondo la ricerca, commissionata dalla società di consulenza nel settore delle risorse umane Cesop Communication, nove dei dieci luoghi di lavoro più ambiti da chi ha appena concluso gli studi universitari si trovano in Italia e la compagnia che si è aggiudicata la prima posizione nella classifica delle preferenze è Eni, il colosso del settore energetico. La società del cane a sei zampe, che l'anno precedente si era piazzata seconda, ha vinto infatti il premio Best Employer of Choice 2010. Sul secondo gradino del podio è giunta invece la compagnia che nel 2009 aveva ottenuto il titolo di luogo di lavoro preferito: la banca IntesaSanpaolo. A guadagnarsi il terzo posto tra le imprese più desiderate è stata un'altra società a partecipazione pubblica attiva nel comparto dell'energia: Enel.
In quarta posizione, a ridosso del podio tricolore, è arrivata Apple: il gigante dell'informatica guidato da Steve Jobs è la prima società straniera della graduatoria. Un risultato particolarmente brillante è quello di Banca d'Italia: nelle edizioni precedenti l'ente pubblico governato da Mario Draghi non compariva neanche in classifica mentre nel 2010 ha raggiunto il quinto posto, una "prestazione" che è valsa il titolo di Best Performance.
A pari merito al sesto posto troviamo un altro istituto di credito, Bnl, e la casa automobilistica italiana più conosciuta nel mondo, la Ferrari. La posizione numero sette è occupata dalla Ferrero, l'azienda che secondo un'altra recente indagine, realizzata da Reputation Pulse Doxa, gode in assoluto della migliore reputazione in Italia.
L'ottavo posto della hit è condiviso dalle Ferrovie dello Stato e dalla multinazionale del settore farmaceutico Novartis: entrambe le compagnie non comparivano tra le top 10 della classifica nei due anni precedenti. A chiudere il rank dei primi dieci posti in cui vorrebbero andare a lavorare i neolaureati ci sono due imprese attive nel ramo dell'editoria: il gruppo editoriale L'Espresso (nono posto) e Mondadori (decimo).
Per giungere a questi dati, il sondaggio ha preso in esame 153 imprese tra le maggiori realtà imprenditoriali che operano sul territorio nazionale. I settori presi in considerazione sono: manifatturiero, finanziario-assicurativo, media e comunicazione, grande distribuzione, beni di largo consumo, chimico-farmaceutico, consulenza e servizi alle aziende, Ict e da questa edizione anche moda e fashion.
La ricerca, somministrata a un campione di 2.500 neolaureati del 2010 rappresentativo di tutta la situazione nazionale per sesso, area geografica e tipologia di laurea, ha evidenziato anche quali sono le caratteristichepiù richieste delle aziende, quelle cioè che spingono un giovane fresco di titolo universitario a cercare lavoro in un luogo piuttosto che in un altro. Secondo la Recent Graduate Survey, gli elementi di maggiore appeal sui giovani sono la solidità dell'impresa, il livello di stimoli offerti dall'ambiente di lavoro, le opportunità di carriera e le effettive possibilità di ricevere una formazione professionale di qualità. Un fattore che invece interessa meno rispetto al passato è la vicinanza del posto di lavoro alla propria residenza.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/

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- MI SONO LAUREATO! E ADESSO? Marco Bianchi
- INDIRIZZI CHE CONTANO PER TROVARE LAVORO- Mario Bianco
- L'IMPRENDITORE NEL CASSETTO- Silvestro Ugo Bernardi - Mirella Bruna Nani

CALENDARIO STACCO DIVIDENDI 2011

Di seguito l'elenco delle società che hanno annunciato importo e data stacco cedola di dividendo.

18 aprile

ALERION (ARN.MI) 0,011 euro
AUTOSTRADE MERIDIONALI (AUTME.MI) 0,80 euro
FIAT (F.MI) ordinarie 0,09 euro risparmio 0,31 euro privilegiate 0,31 euro
POP.SONDRIO 0,21 euro
PRYSMIAN (PRY.MI) 0,166 euro
RECORDATI (REC.MI) 0,275 euro
TELECOM ITALIA (TIT.MI) ordinarie 0,058 euro risparmio 0,069 euro

26 aprile

CREDITO VALTELLINESE (CVAL.MI) 0,12 euro
DE' LONGHI (DLG.MI) 0,146 euro
POP.EMILIA ROMAGNA (BPE.MI) 0,18 euro
SAES GETTERS (SG.MI) ordinarie 0,20 euro risparmio 0,20 euro

2 maggio

ASTALDI (AST.MI) 0,15 euro
BANCO SARDEGNA (BSRP.MI) ordinarie 0,04 euro risparmio 0,15 euro privilegiate 0,30 euro CREDITO BERGAMASCO (CB.MI) 0,90 euro
DATALOGIC (DAL.MI) 0.15 euro
EXPRIVIA (XPR.MI) 0,04 euro
GRUPPO MUTUIONLINE (MOL.MI) 0,36 euro *ordinario* 0,01 euro *straordinario*
SAVE (SAVE.MI) 0,325 euro
SERVIZI ITALIA (SRI.MI) 0,25 euro

9 maggio

AEROPORTO DI FIRENZE (AFI.MI) 0,08 euro
AMPLIFON (AMP.MI) 0,033 euro
ASCOPIAVE (ASC.MI) 0,10 euro
BANCA IFIS (IF.MI) 0,06 euro e assegnazione una azione ordinaria ogni 37
BANCA PROFILO (PRO.MI) 0,005 euro
B&C SPEAKERS (BEC.MI) assegnazione una azione ordinaria ogni 15
BENI STABILI (BNS.MI) 0,022 euro
BREMBO (BRE.MI) 0,30 euro
CAIRO COMMUNICATION (CAI.MI) 0,25 euro
CATTOLICA ASS (CASS.MI) 0,90 euro
INTERPUMP (IP.MI) 0,11 euro
IRCE (IRC.MI) 0,06 euro
KME GROUP ordinarie 0,011 euro risparmio 0,07241 euro
MARCOLIN (MCL.MI) 0,10 euro
POP.SPOLETO (SPO.MI) 0,12 euro
RCF GROUP (RCF.MI) 0,03 euro
TERNIENERGIA (TER.MI) 0,19 euro
VALSOIA (VLS.MI) 0,180 euro
ZIGNAGO VETRO (ZV.MI) 0,30 euro

16 maggio

BANCA GENERALI (BGN.MI) 0,55 euro
CONAFI PRESTITO' (CNP.MI) 0,08 euro
CREDITO EMILIANO (CE.MI) 0,10 euro
GEFRAN (GE.MI) 0,15 euro e assegnazione una azione ogni 50
PIAGGIO (PIA.MI) 0,07 euro VITTORIA ASSICURAZIONI (VAS.MI) 0,17 euro

23 maggio

ACEA (ACE.MI) 0,281 euro *ordinario* 0,169 euro *addizionale*
ANSALDO STS (STS.MI) 0,28 euro
ATLANTIA (ATL.MI) 0,391 euro *a saldo*
AUTOGRILL (AGL.MI) 0,24 euro
AZIMUT HOLDING (AZM.MI) 0,25 euro così ripartiti: 0,10 euro *ordinario* 0,15 euro *straordinario*
BANCA FINNAT EURAMERICA (BFE.MI) 0,010 euro
BANCO POPOLARE (BP.MI) 0,03 euro
BEGHELLI (BE.MI) 0,020 euro
BENETTON (BEN.MI) 0,25 euro
BONIFICHE FERRARESI (BF.MI) 0, 12 euro
BULGARI (BUL.MI) 0,12 euro
BUZZI UNICEM (BZU.MI) risparmio 0,03 euro
CALEFFI (CLF.MI) assegnazione una azione ogni 25 possedute
CALTAGIRONE (CALT.MI) 0,08 euro
CALTAGIRONE EDITORE (CED.MI) 0,05 euro
CAMPARI (CPR.MI) 0,06 euro
CEMENTIR (CEM.MI) 0,06 euro
CIR (CIR.MI) 0,025 euro
ELICA (ELC.MI) 0,0251 euro
ENEL GREEN POWER 0,0272 euro
ENERVIT (ENV.MI) 0,035 euro
ENI (ENI.MI) 0,50 euro *a saldo*
ERG (ERG.MI) 0,40 euro
EXOR (EXO.MI): ordinarie 0,31 euro privilegiate 0,3617 euro risparmio 0,3881 euro
FALCK RENEWABLES (FKR.MI) 0,012 euro
FINMECCANICA (FNC.MI) 0,41 euro
GENERALI (G.MI) 0,45 euro
GEOX (GEO.MI) 0,18 euro
IGD (IGD.MI) 0,075 euro
IMA (IMA.MI) 0,90 euro
IMMSI (IMS.MI) 0,03 euro
INDESIT (IND.MI) ordinarie 0,30 euro risparmio 0,318 euro
INTESA SANPAOLO (ISP.MI) ordinarie 0,08 euro risparmio 0,091 euro
IREN 0,085 euro
ITALCEMENTI (IT.MI) ordinarie 0,12 euro risparmio 0,12 euro
LANDI RENZO (LR.MI) 0,055 euro
LOTTOMATICA (LTO.MI) assegnazione 1 azione ogni 50
LUXOTTICA (LUX.MI) 0,44 euro
MARR (MARR.MI) 0,50 euro
MEDIASET (MS.MI) 0,35 euro
MEDIOLANUM (MED.MI) 0,07 euro *a saldo*
MONTEPASCHI (BMPS.MI) ordinarie 0,0245 euro risparmio 0,0335 euro privilegiate 0,0335euro
NICE (NICE.MI) 0,0736 euro
PIRELLI & C. (PC.MI) ordinarie 0,165 euro risparmio 0,229 euro
POLIGRAFICI PRINTING 0,0165 euro
POP.MILANO (PMI.MI) 0,10 euro
SAIPEM (SPM.MI) ordinarie 0,63 euro risparmio 0,66 euro
SAT (SAT.MI) 0,13 euro
SNAM RETE GAS (SRG.MI) 0,14 euro *a saldo* SOL 0,095 euro
TESMEC 0,028 euro
TOD'S (TOD.MI) 2,00 euro
UBI BANCA (UBI.MI) 0,15 euro
UNICREDIT (UCG.MI) ordinarie 0,03 euro risparmio 0,045 euro
VIANINI INDUSTRIA {91} 0,02 euro
VIANINI LAVORI {92} 0,10 euro

30 maggio

REPLY {93} 0,45 euro

6 giugno

HERA (HER.MI) 0,09 euro SADI (SSI.MI) 0,01 euro

13 giugno

BASIC NET (BAN.MI) 0,05 euro DIASORIN (DIA.MI) 0,40 euro

20 giugno

ENEL (ENEL.MI) 0,18 euro *a saldo*

4 luglio

ACSM-AGAM (ACS.MI) 0,06 euro
11 luglio

ACEGAS-APS (AEG.MI) 0,18 euro
TREVI (TFI.MI) 0,13 euro

18 luglio

IMPREGILO (IPG.MI) ordinarie 0,06 euro risparmio 0,26 euro

25 luglio

CDC (CDC.MI) 0,12 euro




Le nuove obbligazioni Barclays Scudo: Australia 6,25%, Turchia 8,5%, Messico 6,7%

Di seguito le condizioni di sottoscrizione, le rendite e le condizioni di rimborso delle nuove obbligazioni Barclays Scudo (clicca per visualizzarle):
fonte: Barclays




Mediaset: per Mediobanca, a questi livelli, è un'occasione unica

Gli analisti di Mediobanca puntano i riflettori su Mediaset confermando la raccomandazione outperform sul titolo del gruppo di Cologno Monzese, limando il target price a 6,24 euro da 6,27 euro.
“In questo momento vediamo un trend flat per i canali italiani core in scia alle indicazioni fornite dal management, ma ci aspettiamo un secondo trimestre positivo. Inoltre, confermiamo le nostre stime per i canali appena lanciati (+88% l’incremento della raccolta pubblicitaria) e quelle di un utile operativo 2011 di 9 milioni di euro per la pay tv”.
Secondo gli esperti di piazzetta Cuccia, “i livelli attuali (4,55 €) rappresentano una chance unica per entrare a prezzi veramente convenienti”.

Mediobanca spiega quindi i motivi di questa chance.
“Mediaset  sta sovraperformando il mercato italiano della raccolta pubblicitaria e la tv sta mostrando un incremento complessivo in termini di audience (+4% nel 2010 e +5% nei primi due mesi del 2011); inoltre, il passaggio al digitale terrestre entro il 2012 potrebbe rappresentare un fattore positivo” per la società della famiglia Berlusconi. Riguardo alla pay tv (Mediaset Premium), il broker mantiene invariata la previsione di un utile operativo 2011 di 9 milioni di euro, che si colloca sopra il range (0/-30 milioni) suggerito dal management.
 Infine, l’azione sta offrendo un dividend yeld dell’8% (0,35 € pagabile il 23 maggio) e per Mediobanca “è un livello sostenibile anche nel corso dei prossimi anni”.

fonte: finanza.com




Mediobanca: nuovo portafoglio raccomandato

Nella propria nota mensile sull'azionario gli analisti di Mediobanca hanno aggiornato il portafoglio raccomandato.
Gli esperti hanno escluso Bulgari Spa e Ubi B. dal portafoglio blue chip, aggiungendo Eni e Mediaset.
Nel portafoglio mid-small cap "rimuoviamo Brembo e B.Generali, aggiungendo Azimut H.", mentre tra i "selected underperformer" Mediobanca ha tolto Fonsai e Landi R.
Di conseguenza, Mediobanca assegna ora l'indicazione long ad Autogrill, Campari, Enel, Eni, Fiat, Mediaset, Mediolanum, Pirelli & C., Prysmian, Tenaris, Amplifon, Azimut H., Buongiorno, Credem, Diasorin, Interpump, Safilo G., Sorin, Trevi Fin.
I "selected underperformer" sono B.P.Milano, Finmeccanica, Intesa Sanpaolo, Italcementi, L'Espresso, Recordati.




TEST DI USABILITA' DI UN SITO WEB

Questo sondaggio è organizzato dagli studenti del corso di E-Marketing del Prof. Cherubini della facoltà di Economia - Università degli studi di Roma Tor Vergata. Obiettivo della ricerca è quello di analizzare la qualità dell'esperienza di navigazione di un utente nell'interazione con un sito web, valutandone l'efficacia comunicativa attraverso la misurazione del tempo impiegato per reperire un' informazione.
I siti scelti per il sondaggio sono: Facoltà di Economia Università di Roma Tor Vergata (http://www.economia.uniroma2.it/), ebay (http://www.ebay.it/) e Barilla (http://www.barilla.com/).
  
Ogni studente sottoporrà al test 6 persone così ripartite:  
  • Un maschio laureato, almeno di 1° livello, di età compresa tra i 25 e i 30 anni 
  • Una femmina laureata, almeno di 1° livello, di età compresa tra i 25 e i 30 anni 
  • Un maschio studente universitario di età compresa tra i 20 e i 24 anni 
  • Una femmina studente universitario di età compresa tra i 20 e i 24 anni 
  • Un maschio diplomato, di età compresa tra i 31 e i 50 anni 
  • Una femmina diplomata, di età compresa tra i 31 e i 50 anni

    Istruzioni per la somministrazione:
    - Per ciascuna persona “testata”: prendere i tempi necessari al partecipante per rispondere ad ogni  domanda (massimo tempo a disposizione per ogni domanda: 3 minuti).
    - Sottoporre una domanda di ricerca alla volta.
    - Osservare il comportamento del partecipante mentre visita il sito.
    - Fare domande finali di tipo più qualitativo (ad esempio, impressioni sulla veste grafica del sito, gradevolezza della navigazione, etc.) al termine del test.



    Ricerca di mercato: gli stivali Ugg - Australia

    C'è un brand di stivali in pelle che ha "invaso" mezzo mondo e di cui le top model e le attrici di Hollywood non riescono più a fare a meno: Ugg. Ne possiedi anche tu un paio? Facci sapere il tuo livello di soddisfazione compilando e condividendo con i tuoi amici questo piccolo questionario (totalmente anonimo). Sarà utile per una ricerca di mercato condotta da un gruppo di studenti dell’ Università di Economia di Roma Tor Vergata per il corso di E-Marketing. Grazie!!
    Valeria Ponis e Claudia Adami

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    Analisi multivariata di serie storiche: Currency Futures e tasso di cambio Euro-Dollaro

    La relazione fra il livello dei Currency Futures e la variabilità dei tassi di cambio sottostanti è stata da sempre una questione a lungo dibattuta nella teoria economica e nella finanza, specialmente nell’ultima decade in cui l’importanza dei Currency Futures è divenuta sempre maggiore. Tale accresciuto interesse verso questi importanti strumenti derivati sembra però aver coinciso con una fase di maggior volatilità delle valute internazionali [1]. Inoltre, i due trend apparentemente coincidenti hanno sollevato una importante questione sulla possibile relazione fra i futures e il comportamento dei tassi di cambio: può parte della maggior volatilità di questi ultimi essere attribuita al trading dei futures, o sono i futures traders che reagiscono meramente alla maggior volatilità dei tassi?
    Le passate evidenze empiriche sul generale impatto del trading dei futures sono varie e contrastanti. Alcuni studi indicano un effetto destabilizzante, ma altri hanno riscontrato un generale effetto di stabilizzazione sui mercati monetari su cui gli strumenti derivati sono negoziati.

    Ad approfondire tali tematiche sono Karpoff nel 1987 e Bessembinder e Seguin nel ’92 ma la definitiva soluzione del ruolo dei futures sulla asset volatility (e sui mercati su cui queste vengono negoziate) rimane ancora in parte oscuro. Nonostante le dimensioni del mercato delle valute, ed il fatto che i futures sono solo uno dei tre principali strumenti con cui gli speculatori e gli hedgers possono assumere posizioni sui futuri tassi di cambio (gli altri due sono i currency forwards e le options), vi sono importanti segnali che la negoziazione dei futures può impattare sulla volatilità dei prezzi delle valute. Per esempio Clifton nel 1985 ha riscontrato che il volume delle attività di trading nel mercato dei Currency Futures era significativamente correlato con le fluttuazioni dei tassi di cambio nel mercato interbancario durante i primi anni ’80. Altri, come Grammatikos e Saunders nel 1986 trovano una fortissima relazione fra volume dei futures negoziati e futuri prezzi delle valute. Tuttavia, tutti questi studi falliscono considerando una distribuzione non normale dei tassi di cambio nel misurarne la volatilità. A sopperire tali carenze interviene uno studio condotto da tre ricercatori dell’università dell’Ohio del 1996: Chatrath, Ramchander e Song. I tre studiosi hanno investigato il rapporto fra i Currency Futures e il tasso Spot delle valute in due fasi; nella prima cercano un riscontro a tale evidenza empirica nella volatilità spot dei tassi giornalieri nella Sterlina Britannica, nel Dollaro Canadese, nello Yen Giapponese, nel Franco Svizzero e nel Marco Tedesco; poi forniscono una  misura consistentedella volatilità analizzando la distribuzione dei ritardi delle valute sottostanti investigate. In tal modo riescono così a dimostrare come la varianza condizionale del modello (ottenuta con tecnica GARCH) sia una appropriata proxy della volatilità delle serie storiche dei tassi di cambio, considerando anche le fasi di volatilità più estrema. Il risultato della stima di un vettore autoregressivo indica infine che il trading di futures sulle valute ha un significativo e positivo impatto sulla volatilità delle variazioni dei tassi di cambio; al contrario è stata riscontrata una relazione più debole fra l’impatto della volatilità dei tassi di cambio sul trading dei futures.

    Il percorso che emerge è quindi sintomatico della maggior reazione delle variazioni dei tassi di cambio agli shock dei futures. Tale impatto sembra inoltre persistere in molti periodi successivi.

    Al contrario l’andamento dei futures declina il giorno successivo l’incremento della volatilità nei tassi spot. Tale relazione non è riscontrata nella stessa misura fra i futures e le altre commodities facendo sembrare che potrebbe sussistere qualche iniquità nell’impatto dei Currency Futures suggerendo così l’esistenza di possibili inefficienze nel mercato delle valute. Tale indicazione non ci sorprende (molti studi dimostrano andamenti dei tassi di cambio non coerenti con l’andamento mercati efficienti) in ogni modo, studiare il ruolo specifico di speculatori, hedgers, piccoli e grandi traders nel rapporto fra la negoziazione dei futures e la volatilità spot apporterebbe sicuramente ulteriori elementi interessanti all’analisi.
    Valeria Ponis


    [1] ad esempio, la variazione media giornaliera della sterlina britannica nel 1980 era dello 0,70%, il livello nel 1992 era invece dell’1%.

    Libri Consigliati (clicca sui titoli per acquistarli, spedizione gratuita)
    - MONETA E FINANZA NELL'ECONOMIA CONTEMPORANEA-Giuseppe Ciccarone - Claudio Gnesutta
    - ECONOMIA MONETARIA INTERNAZIONALE-Salvatore Dominick
    - ECONOMIA MONETARIA-Giovanni B. Pittaluga

    Indice flash composito Pmi francesi di febbraio sale a 59,5

    Le imprese del settore privato francese hanno accelerato il ritmo della ripresa a febbraio ma la corsa è stata accompagnata da segnali di crescente pressioni inflazionistiche.

    L'indice Pmi flash composito è salito questo mese a 59,5 da 57,6 di gennaio, raggiungendo il livello più alto da agosto e attestandosi per il diciannovesimo mese sopra la soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione.
    L'indice del settore servizi ha segnato un incremento a 60,8 di febbraio da 57,8 del mese precedente, la lettura migliore da luglio sostenuta da un rafforzamento dell'occupazione.
    Il Pmi manifatturiero ha mostrato una modesta ripresa a 55,3 dopo essere sceso a gennaio a 54,9.
    Il sottoindice dei prezzi input, sebbene una delle componenti più volatili dell'indagine, è balzato a febbraio di 9,2 punti a 89,7 come conseguenza del rincaro dei prezzi di commodity ed energia.

    fonte: Reuters


    Pmi manifatturiera tedesca segna record a 62,6 a febbraio

    Il comparto manifatturiero tedesco in febbraio ha avuto una crescita record, dando un forte impulso al settore privato e fugando i timori di un rallentamento della ripresa economica.

    Le stime flash sul Pmi manifatturiero mostrano un indice a 62,6, massimo storico della serie iniziata nell'aprile del 1996.

    "Le esportazioni stanno guidando la crescita nel manifatturiero, ma c'è anche un momento favorevole nell'economia nazionale", commenta Chris Williamson, economista di Markit.

    Anche i fornitori di servizi hanno segnalato una forte crescita delle attività, con un indice appena sotto il massimo da quattro anni e mezzo registrato a gennaio.

    Una lettura composita che include il settore servizi e quello manifatturiero segna un rialzo a 61,5, pari al massimo storico della serie raggiunto a giugno 2006.




    Rapporto S&P/Case Shiller: prezzi case USA -0,4 m/m, -2,4 a/a

    Dal rapporto S&P/Case Shiller, ricavato dalle osservazioni nelle venti maggiori aree metropolitane Usa, emerge che i prezzi delle abitazioni monofamiliari negli Usa sono scesi in dicembre per il sesto mese consecutivo dello 0,4% , in linea con quanto atteso dagli operatori.

    Su base annua l' indice, destagionalizzato,  è sceso del 2,4% , a fronte di attese per un calo del 2,3%.




    L'indice di fiducia USA risale ai livelli di febbraio 2008

    Il Conference Board ha elaborato l'indice di fiducia dei consumatori Usa di febbraio riscontrando  un massimo da tre anni  grazie al maggior ottimismo sulle prospettive dell'economia e dei redditi. L'indice, che valuta l'attitudine a spendere dei consumatori Usa è salito a 70,4 dai 64,8 di gennaio toccando il livello più alto da febbraio 2008. Mediamente le attese degli analisti indicavano un livello di 65.
    Anche l'indice relativo alle aspettative è migliorato a 95,1, da 87,3, massimo da dicembre 2006,
    Sono tuttavia salite anche le aspettative dei consumatori sull'inflazione nei prossimi 12 mesi, a 5,6 da 5,5, massimo livello dal giugno 2009.

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    Il ruolo della Pista Ciclica nell'analisi della velocità di una serie finanziaria

    Nello studio di una serie finanziaria è importante saper valutare la velocità con cui i prezzi si muovono. Un andamento rapido infatti significa che molti investitori sono desiderosi di operare su un titolo rendendo un informazione di rilevantissima importanza per un trader. La velocità, ossia lo spazio percorso nell’unità di tempo, in tal caso viene espressa dalla differenza di prezzo di due giorni (o istanti) successivi. E’ intuibile però che se costruissimo un indicatore sulla base di questa informazione sarebbe caratterizzato da un numero di improvvise e ampie fluttuazioni, di scarsa utilità nell’analisi di una serie.
    La pista ciclica è un indicatore di velocità che tenta di ovviare proprio questo inconveniente essendo costruita sulla differenza, percentuale o assoluta, tra il grafico del prezzo e la sua media mobile:

    Tale indicatore ha la capacità di anticipare leggermente i picchi del prezzo, di modo che quando viene a formarsi un picco consistente nel grafico della pista ciclica è ragionevole attendersi un’inversione dell’andamento del prezzo.


    ATTENZIONE: L’importanza dei picchi deve essere valutata in relazione all’andamento di un certo periodo di tempo della pista ciclica, ai suoi massimi e minimi assoluti e rispetto alle oscillazioni che aveva in periodi precedenti analoghi a quello attuale.
    Valeria Ponis

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    Procedura per scaricare e separare dati finanziari .csv su excel

    1) Andare sul sito yahoo finance, scegliere un indice o un titolo;

    2) Cliccare nella colonna di sinistra su “dati storici”;

    3) selezionare l’arco temporale e l’intervallo di dati desiderato (ex: dati giornalieri, mensili o settimanali);

    4) Cliccare su “scarica in foglio di calcolo” (in fondo alla pagina). Tale procedura salverà sul computer un file excel come documento .csv i cui dati sono confusamente compattati ed intervallati da punteggiatura;

    5) Aprire il file;

    6) Evidenziare la prima colonna con CTRL-SHIFT-Giù;

    7) Cliccare su “Trova”: trova , (virgola) sostituisci con ; (punto e virgola) sostituisci tutto - OK;

    8) Di nuovo cliccare su “Trova”: trova . (punto) sostituisci con , (virgola) sostituisci tutto - OK;

    9) Seguire la procedura: Dati -  Testo in colonne - Delimitato - Avanti deselezionare tabulazione selezionare punto e virgola Avanti - Fine. In tal modo le celle dovrebbero essere separate fra loro;

    10) i dati però partono dal meno recente al più recente per convertirli dal più recente al meno recente selezionare tutte le colonne cliccando in sequenza (e lasciando premuto) i tasti CTRL-SHIFT–DESTRA-GIU’;

    11) Ordina - ordina per - Date - dalla più recente alla meno recente;

    12) A questo punto è possibile effettuare qualsiasi operazione sui dati come creare il grafico dell’andamento con il comando: inserisci grafico a linee (selezionando una colonna alla volta, solitamente i prezzi di chiusura) oppure effettuando semplici operazioni algebriche come la media o la varianza della distribuzione;

    13) Salvare il tutto come file .xls ’97-2003. A questo punto è possibile creare grafici su excel o importare il file su programmi quali Metastock per la costruzione di un proprio Trading System.

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    Principali Indicatori Macroeconomici Europei e Statunitensi: il miglior termometro dell'andamento dell'economia

    Principali Indicatori Macroeconomici Statunitensi:

    Jobless Claims (Richieste Iniziali di Sussidi alla Disoccupazione): E' un report emesso dal dipartimento del lavoro Americano su base settimanale. Indica quante persone si sono iscritte per la prima volta per ricevere i sussidi di disoccupazione durante la settimana precedente e rappresenta una buona misura dello stato del mercato del lavoro negli Stati Uniti. Viene pubblicato ogni giovedì alle 8.30 di NY dal Bureau of Labor Statistics.

    Non-Farm Payrolls (Salariati, escluse aziende non agricole): Il dato mensile nazionale misura il numero di persone che ricevono un salario come impiegati da aziende non operanti nel settore agricolo, ed unità governative. Le sue variazioni mensili riflettono il numero di nuovi posti di lavoro creati o persi. Negli USA il dato viene reso pubblico il primo venerdì del mese alle 8.30 ora di NY Bureau of Labor Statistics.

    ISM, ex NAPM (National Purchasing Managers Index): E’ un indice basato su un’indagine tra i direttori degli acquisti del settore manifatturiero di tutti gli Usa esclusa la zona di Chicago, ad alta industrializzazione. L’ISM è costruito in modo tale che una figure sopra 50 indichi che le condizioni sono in miglioramento, mentre viceversa un dato inferiore allo spartiacque 50 mostri deterioramento. Viene calcolato come media ponderata di 5 sottoindici: Nuovi ordini (30%), Produzione (25%), Occupazione(20%), Spedizioni (15%) e scorte di Magazzino (10%). Viene pubblicato il primo giorno feriale del mese alle 10 di mattina NY time.

    Chicago Pmi (Indice dei direttori d’acquisto dell’area di Chicago): E’ considerato uno fra i principali indicatori dell’indice manifatturiero ISM, rappresenta un’indagine sui direttori d’acquisto del settore manifatturiero della zona di Chicago, la cui distribuzione rispecchia la distribuzione nazionale. Al pari dell’ISM, se il suo valore e’ superiore ai 50 punti vuol dire che il sistema si trova in una fase di espansione, viceversa sotto i 50 punti rappresenta una fase di contrazione economica.

    Consumer Confidence (Fiducia dei consumatori): L’indice di fiducia dei consumatori rappresenta il comportamento dei consumatori all’interno del mercato. La sua rilevazione avviene attraverso l’analisi di un campione di 5.000 consumatori ed è costituito da due sub-indici, la stima dei consumatori sulla situazione di spesa corrente (40%) e le previsioni per il semestre successivo (60%). Negli USA viene resa nota l’ultimo martedì del mese alle 10 NY time dal Conference Board.

    Indice di fiducia della Michigan University: L’indice “Michigan” differisce da quello formulato dal Conference Board principalmente perché il Michigan pubblica due rilevazioni, una versione parziale e una definitiva a fine mese.

    Housing Starts (Costruzioni di Nuove Case): Tale dato quantifica mensilmente il numero di unità residenziali private per le quali la costruzione è già autorizzata (permesso rilasciato) o cominciata; con il dato sulle Vendite di Nuove Unita Abitative (New Home Sales), indica le prospettive del settore delle costruzioni. Negli USA è pubblicato la terza o quarta settimana del mese alle 8.30 di NY dal Bureau of the Census.

    Construction Spending (Spesa per le costruzioni): Indica l’attività edile per nuove costruzioni di progetti residenziali, non residenziali e pubblici. I dati sono forniti in dollari al valore nominale e al valore reale. Questo dato viene considerato perchè la sua tendenza trasmette indizi importanti per gli stock di costruzioni domestiche e appalti su larga scala.

    New Home Sales (Vendita di nuove case) e Existing Home Sales (Vendita di case esistenti): Le Vendite di nuove unità abitative risultano essere un buon indicatore della ripresa dell'economia. Le famiglie decidono di comprare una casa quando hanno una situazione economica molto sicura e questo è già un indicatore della fiducia nella congiuntura economica.


    Principali Indicatori Macroeconomici Europei:

    INDICE IFO - GERMANIA: L'indice IFO agisce come un indicatore dello sviluppo economico in Germania. Ogni mese, è condotta un'indagine su 7000 aziende della Germania dell'est e dell'ovest, chiedendo una loro opinione sulla situazione attuale dell'economia e le aspettative che hanno per il futuro.

    INDICE ZEW – GERMANIA: l’indicatore Zew (Centro di Ricerca per l’Economia Europea) è basato su di una indagine finanziaria di mercato. L’indagine è tenuta mensilmente dal gennaio 1991. L’inchiesta ha lo scopo di valutare le aspettative future degli esperti di finanza dei dipartimenti di ricerca delle banche, delle assicurazione e delle aziende industriali. Agli esperti sono chieste le previsioni relative a sei mercati internazionali finanziari. Alla ricerca partecipano oltre 350 aziende.

    INDICI ISAE – ITALIA: L'Isae – Istituto di studi e analisi economica – pubblica ogni mese indici di fiducia su imprese e famiglie. L'indice di fiducia dei consumatori viene elaborato sulla base di un campione di circa 3mila famiglie, che rispondono a domande sulla situazione complessiva dell'economia e sulla loro situazione personale (occupazione, convenienza al risparmio, prezzi, intenzioni di acquisto di beni durevoli). L'indice di fiducia delle imprese (manifatturiere ed estrattive) si basa su un campione di circa 4mila aziende, che rispondono a domande sulla situazione generale del Paese e sulla propria situazione (ordini, produzione, scorte e previsioni per i prossimi tre mesi).

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    Psicologia dei mercati: il meccanismo della bolla speculativa secondo la teoria delle Onde di Elliot

    Il movimento della borsa riflette la personalità e l’emotività della massa degli investitori e della popolazione in generale. Nell’andamento delle quotazioni possiamo difatti chiaramente riscontrare la rapidità con cui la massa degli investitori passa da uno stato di euforia ad uno di frustrazione. Ralph Nelson Elliott (padre della famosa Teoria delle Onde che assimilava l’andamento dei mercati a quello delle maree, riprendendo una similitudine introdotta da Dow) considerava l’andamento della borsa e dei mercati guidato da meccanismi psicologici dove la valutazione delle aziende quotate più che rispecchiare le reali condizioni patrimoniali (cdd. fondamentali) a volte riflette mere reazioni dell’uomo al manifestarsi di eventi esterni.
    Le singole onde di mercato sono caratterizzate da peculiarità che le distinguono e le qualificano. Partendo dello stato d’animo diffuso nella massa dei partecipanti al mercato in un dato momento, si dice che l’onda acquisisca una personalità, ovvero che essa, meglio d’ogni altro indicatore, esprima l’emozione diffusa che scaturisce dall’inconscio collettivo degli operatori attivi in quella fase di contrattazione.
    L’esercizio più importante e utile da praticare per applicare bene la teoria di Elliot è forse quello di riuscire a cogliere ed interpretare per tempo l’evolversi degli stati d’animo nel mercato senza peraltro restarne invischiati. L’esempio più eclatante da analizzare a tal proposito è il meccanismo di evoluzione delle bolle speculative.

    1° Fase: La massa ha paura di entrare nel mercato perchè colpita dalle ingenti perdite del periodo precedente, altri spinti dai prezzi "scontati" prendono posizione. E' convinzione generale che il trend negativo non sia ancora finito ma i volumi iniziamo a crescere. L’onda 1 è una nuova formazione impulsiva (es. al rialzo) anche se si estende poco perchè investitori non hanno ancora fiducia nel mercato. Normalmente quest’onda viene scambiata dalla maggior parte degli operatori come una normale correzione al trend principale che la precede (anche se di solito ha dimensioni maggiori rispetto alle precedenti ondate correttive). Può anche avere caratteristiche di dinamicità tali da insospettire un’eventuale inversione, ma lo stato d’animo della massa nel mercato è ancora troppo impregnato di pessimismo, affinché un tale sospetto possa prendere corpo e diffondersi ai più.
    2° Fase: Chi è entrato corto alla prima onda esce intascando un piccolo ma sicuro guadagno. Altri già in perdita da molto tempo aspettavano solo un piccolo rimbalzo per alleggerire le perdite, contribuendo a far credere che il mercato orso non era ancora finito. Nella seconda onda il rintracciamento della prima può essere molto alto ma i volumi non sono eccessivi. Chi voleva uscire ne ha avuto l'occasione mentre molti altri sono solo in attesa di un segnale di conferma dell' inversione di trend per entrare decisi. Con l’onda 2 prende l’avvio la prima vera correzione della formazione impulsiva. La sua conclusione offre una valida opportunità operativa. Normalmente quest’onda ristabilisce tra gli operatori la convinzione che l’onda 1 fosse semplicemente una correzione del trend in atto e che il mercato abbia ripreso la tendenza principale. Molto spesso l’onda 2 ha caratteristiche di acutezza ed incisività nel ritraccire l’onda 1 e anche questo è un elemento che rincuora i trend followers ancora ribassisti; lo stacco con l’onda 1, analogamente, è spesso deciso e chiaro; raramente l’onda 2 ritraccia l’onda 1 con formazioni triangolari o sideways, ossia con ritracciamenti "dolci" e distribuiti nel tempo. Rintraccia parzialmente la correzione dell’onda 1 e psicologicamente tale correzione accresce la convinzione di coloro che non hanno partecipato al movimento precedente 1. Le caratteristiche di onda 2, fanno sì che nella maggioranza dei casi la percentuale ritracciata sia la quasi totalità dell’onda 1, quindi tra il 61.8% (numeri della serie di Fibonacci) ed il 100%, formando quanto nell’analisi classica viene identificato come doppio minimo/massimo, ovvero le elementari formazioni di inversione del trend.
    3° Fase: La terza onda e' la piu' potente. I volumi aumentano di molto e spesso si formano dei gap nella curvatura dei prezzi. Questa e normalmente l'onda i cui si realizzano i guadagni maggiori: è l’onda dell’ingresso in massa nel mercato. Raggiunto il limite di estensione di onda 2, il mercato improvvisamente stravolge le attese di continuità del movimento, invertendo nuovamente la propria direzione di marcia in modo veloce, provocando una condizione di disagio a quanti pensavano di essersi già accodati alla ripresa del trend. Questa novità produce allarme e una prima serie di chiusure di posizioni per cautela o per l’attivazione di stop loss, alimentando una considerevole corrente di acquisti. La successiva violazione del massimo di onda 1 decreta l’inizio di un nuovo trend. Dopo aver preso alla sprovvista quanti si erano inseriti come ultimi nel movimento di onda 2, dopo aver sorpreso molti con "l’inaspettata" e veloce rottura dei massimi segnati dall’onda 1, a questo punto l’onda 3 decreta l’inversione del trend, alimentando una notevole quantità di ordini dovuti ancora all’attivazione degli stop, situati poco sopra i massimi di onda 1, e ad acquisti di nuove posizioni in trend. questo momento di euforia viene accompagnato da una forte risonanza pubblicitaria realizzata dai mass madia, che, in modo occulto, sollecitano le masse a partecipare al nuovo trend. Quanti si uniranno al trend da questo momento, hanno, purtroppo, le caratteristiche dell’operatore marginale che si ricorda del mercato solo quando esso è oramai già salito di molto. L’ingresso della massa si concretizza con una eccezionale accelerazione che, da lì a poco, incontrerà le prime prese di beneficio, creando le premesse per lo sviluppo di onda 4.
    4° Fase: La quarta onda interrompe i guadagni con la delusione dei ritardatari che credevano che i prezzi non finissero mai di salire. Le mani forti escono dal mercato. è la fase dell’incertezza operativa. Dopo l’euforia estrema dell’onda 3, il mercato va incontro alla seconda vera correzione di tutto il ciclo, prodotta a seguito delle prese di beneficio di quegli operatori che si trovano in ampio margine di guadagno. Affinché si possa continuare contare onda 4, quest’ultima non deve MAI violare il massimo di onda 1. La logica che sottende questa caratteristica di lateralizzazione di onda 4 è da ricercare nella spinta all’acquisto che ancora domina la massa dei nuovi arrivati che, in buona misura, riesce ancora a soddisfare l’offerta presente come prese di beneficio e apertura di nuove posizioni.
    5° Fase: La massa entra in gioco e spinge il mercato in ipercomprato, i titoli vengono sopravvalutati. L’onda 5 sancisce la fine del movimento impulsivo e nel contempo prepara l’inversione del trend. Gli stessi mass media riprendono a fare da cassa di risonanza al "nuovo" trend, facendo accorrere quanti erano rimasti esclusi dai movimenti precedenti e che ora non vogliono perdere di nuovo il trend che riparte. Questa volta però il movimento non è subito impetuoso come lo è stato in onda 3, si muove piuttosto con la laboriosità dell’incertezza che, solo nel finale, normalmente lascerà spazio all’euforia della bolla speculativa. Da lì a poco il rinnovato entusiasmo lascerà anch’esso il posto allo smarrimento prodotto dagli effetti del grande movimento ABC che, questa volta, correggerà tutto il ciclo.
    Valeria Ponis

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    Trading on line: definizione e ruolo di Discount Brokers, Midtier Brokers e Full Service Firms nell'agevolare l'efficienza nelle transazioni di mercato

    Il Trading on line rappresenta ad oggi il modo più semplice per effettuare operazioni finanziarie utilizzando il circuito WEB grazie a servizi promossi da istituti di credito o società di intermediazione finanziaria.

    Lo sviluppo risale per lo più al biennio 1998-1999 che si contraddistinse per il rapido e consistente aumento delle operazioni borsistiche grazie alla possibilità offerta dai più recenti canali distributivi di gestire in piena autonomia le proprie strategie di mercato.

    L’offerta di servizi connessi al Trading on line è agevolata da una molteplicità di figure professionali:

    · Discount broker: rivolti a operatori professionali con intensa attività di negoziazione infragiornaliera e quindi molto attenta al contenimento dei costi. Principale Caratteristica: favoriscono la velocità e efficienza del servizio.

    · Midtier broker: rivolti a operatori che richiedono servizi con funzione di informazione a prezzi non particolarmente elevati. Principale Caratteristica: Proposta di servizi ad elevato valore aggiunto.

    · Full service firm: rivolti ad operatori che svolgono attività finanziaria non particolarmente intensa cui offrono una ampia gamma di servizi. Principale Caratteristica: Si rivolgono a soggetti non bancari interessati cogliere le principali opportunità della web finance.

    Il maggior vantaggio operatività via internet è senz'altro la possibilità di sfuttare commissioni molto contenute, ma la scelta del miglior intermediario dovrebbe essere operata su un intero pacchetto di servizi che puntino su: efficienza tecnologica, ampiezza delle informazioni, attendibilità dei supporti operativi e la multicanalità dei servizi offerti.
    Valeria Ponis

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    Differenza tra contratto collettivo, aziendale e di secondo livello

    1.Il contratto collettivo nazionale è frutto di un accordo, a livello nazionale, tra i sindacati e l'associazione di categoria degli industriali, in un determinato settore (commercio, industria metalmeccanica, industria chimica, ecc.). Il suo scopo è quello di determinare il contenuto essenziale dei contratti individuali di lavoro nel settore, sia sotto l?aspetto economico (retribuzione, trattamenti di anzianità), che sotto quello normativo (disciplina dell?orario, qualifiche e mansioni, stabilità del rapporto, ecc.). Il suo vantaggio, per i lavoratori, è che l'azienda non può usare armi come l'abbassamento dei salari o altri peggioramenti delle condizioni di lavoro (orario, straordinari, ecc.) per essere più competitiva sul mercato. L'azienda stessa, d'altronde, ha il vantaggio di poter già contare su una cornice certa di regole di riferimento.

    2.Il contratto aziendale è fatto su misura per l'azienda e per la realtà territoriale nella quale essa si colloca. Quindi risponde meglio alle esigenze specifiche del luogo e del momento. È possibile, ad esempio, aumentare la parte della retribuzione che varia col variare dei risultati, e così incentivare l'impegno dei lavoratori, rendendoli partecipi degli obiettivi dell'azienda. In generale, la contrattazione spostata a livello di territorio (ad esempio regionale) o di singola azienda, può servire alle aziende a rispondere in modo più rapido e flessibile alle sollecitazioni di mercati che sono sempre più globali. In altre parole, ad essere più competitive.

    3.La via di mezzo è la contrattazione di secondo livello, che normalmente integra il contratto collettivo nazionale di lavoro con ulteriori regole. Nota anche come contrattazione decentrata o integrativa, essa si distingue in contrattazione aziendale e contrattazione territoriale. Di solito è più vantaggiosa per i lavoratori, tanto che è in vigore, in via sperimentale, uno sgravio contributivo per le aziende, sulle erogazioni previste dai contratti di secondo livello.
     
    fonte: intrage.it