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Il 2010 sarà l'anno del riscatto delle Banche italiane

Dopo un 2009 che le ha viste penalizzate in Borsa rispetto al resto del settore in Europa (sottoperformance del 19%), il 2010 sarà l'anno del riscatto per le banche italiane. Il previsto rialzo dei tassi, dice uno studio pubblicato oggi da Exane BnpParibas, avrà un impatto molto positivo sulla crescita degli utili delle aziende di credito italiane.

Il broker francese calcola che un incremento di 1 punto percentuale del tasso Euribor a tre mesi si tradurrà in media in una crescita del 5% del margine di interesse e del 17% dell'utile per azione. Exane prevede che l'Euribor, che oggi è pari allo 0,685%, sarà alla fine del 2011 al 2%.
La forte relazione fra l'andamento dei tassi e la redditività delle banche dipende da una caratteristica tipica del mondo del credito italiano: l'alta percentuale di depositi della clientela retail. Secondo lo studio, circa il 60% dei depositi complessivi del sistema bancario italiano sono soldi di famiglie che, distratte, non stanno a guardare se l'interesse che percepiscono si muove o meno con la tendenza dei tassi di mercato. E infatti gli interessi passivi seguono con forte ritardo i rialzi dei tassi di mercato.

Al contrario, il rialzo degli interessi attivi (quelli che le banche chiedono ai debitori) è immediato sui prestiti a breve, che rappresentano una quota fra il 60 e il 90% degli impieghi totali delle banche. Un giochetto che il broker francese chiama "l'Eldorado" delle banche italiane.
Di fatto, lo studio di Exane si basa sull'assunto che i tassi saliranno grazie alla ripresa economica, e il miglioramento della congiuntura avrà altri due effetti positivi sui bilanci delle banche: un netto calo degli accantonamenti rispetto al 2009, e la crescita della raccolta nel risparmio gestito.
La banca preferita da Exane è IntesaSanpaolo (ISP.MI) con un target di 4,1 euro (upside del 29%). Intesa, spiega il report, è in grado di sfruttare meglio della rivale Unicredit il "giochetto" della differenza dei tassi. Inoltre, i suoi bilanci potranno beneficiare della prevista vendita di una serie di asset, a partire dalla Ipo della controllata Fideuram.
Il titolo Intesa ha dalla sua multipli più convenienti: il P/E 2010 è indicato a 12 contro una media di 14,9 delle grandi banche (Unicredit 15,5); il P/E 2011 è di 7,7 contro una media di 8,2 (Unicredit 8,3). La raccomandazione di Exane su Unicredit (UCG.MI) è neutrale con target di 2,7 euro (upside del 10%).
In buona posizione per sfruttare al meglio il rialzo dei tassi ci sono anche BancaPop.Milano (PMI.MI), con un target di 7,3 euro (upside del 39%),e BancoPopolare (BP.MI) con un target di 7,7 euro (upside del 37%).
Il titolo su cui non scommettere, dice Exane, è Mediobanca (MB.MI). Prima di tutto perché è reduce da una bella galoppata in Borsa, con un rialzo del 10% dall'11 dicembre a oggi, contro il +4% di Intesa e il +5% di Unicredit. E poi perché l'istituto di Piazzetta Cuccia, che ha appena iniziato a raccogliere soldi dai retail con la controllata CheBanca!, è l'unica banca in Italia con una "sensitivity" negativa al rialzo dei tassi di interesse.

fonte:www.websim.it

2 parole su quanto accaduto a Rosarno

Finalmente si riesce a capire quanto accaduto a Rosarno.

“ L'informativa della polizia ripercorre quanto accaduto a Rosarno a partire da giovedì scorso, quando un immigrato regolare del Togo è stato ferito da alcuni uomini con un fucile ad aria compressa. Nel giro di alcune ore un gruppo di circa 300 cittadini extracomunitari si è riversato lungo la Nazionale 18 bloccando il traffico, danneggiando cassonetti e numerose auto.
Nella notte tra giovedì e venerdì la polizia riesce a calmare un centinaio di abitanti di Rosarno decisi a "intraprendere iniziative di ritorsione nei confronti degli immigrati".
Il venerdì mattina circa 700 immigrati manifestano pacificamente davanti al municipio di Rosarno contro le violenze subìte, e una loro delegazione incontra il commissario prefettizio Domenico Bagnato, che li rassicura. Nel corso della giornata anche un comitato di cittadini di Rosarno incontra le istituzioni, ma il dialogo fallisce.
"Intanto sono continuati i singoli episodi di violenza e intolleranza soprattutto nei confronti di quei cittadini extracomunitari che vivevano isolati nella campagne... (I carabinieri) hanno intercettato due individui rosarnesi che con un ruspa stavano trascinando alcuni cassonetti ... per scagliarli contro un gruppo di cittadini extracomunitari... Successivamente, i militari hanno tratto in arresto anche un pregiudicato del luogo, il quale poco prima aveva investito con la propria vettura un cittadino extracomunitario".
Il venerdì sera due extracomunitari vengono gambizzati da uomini non identificati, e altri episodi di violenza ai danni di immigrati si registrano nella notte seguente e nella giornata di sabato. “

Dunque se ho capito bene tutto è partito dal ferimento con un fucile ad aria compressa di un immigrato regolare da parte di alcuni delinquenti, giusto? Bene, in una situazione normale quando una persona viene ferita non raduna 300 amici, blocca la strada Nazionale, danneggia cassonetti e numerose auto. Semplicemente sporge denuncia ai Carabinieri, visto che è un immigrato regolare e aspetta che le indagini assicurino alla giustizia i delinquenti.
Invece no, il comportamento di questa persona e dei suoi amici hanno scatenato una serie di azioni e ritorsioni, anch’esse da condannare, da guerriglia urbana, che hanno portato le conseguenze che sappiamo. Oltretutto, chi paga i danni ai beni pubblici e privati? Le assicurazioni? Non credo proprio.
E dopo tutto questo i cittadini di Rosarno e con loro tutti gli italiani si devono sentire accusare di razzismo? No, non ci sto. Il linciaggio mediatico a cui abbiamo assistito questi giorni da parte di Persone che per la loro posizione dovrebbero essere più prudenti, è vergognoso. Per non parlare della televisione e di alcuni organi di stampa che hanno condotto interviste a senso unico. Ancora una volta “l’informazione” a tutti i costi ha calpestato la prudenza e si è schierata dalla parte del buonismo di maniera, tanto li non sbagli mai.

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Raccomandazioni sui titoli del FTSE MIB

Di seguito la tabella con le raccomandazioni, ed il loro trend, delle principali Banche d'affari sui titoli che compongono il paniere dell'indice FTSE MIB


Svalutazione bolivar venezuelano: un’altra tegola sulla finanza mondiale


il Presidente del Venezuela Hugo Chavez ha annunciato lo scorso venerdì una svalutazione della valuta locale, il bolivar, con l'intento di stimolare la crescita economica nell'area.
La svalutazione porterà il nuovo rapporto di cambio fisso verso dollaro americano dal precedente 2,15 all'attuale 4,30. Chavez ha dichiarato che, in Venezuela, Paese notoriamente ricco di petrolio, "ogni giorno i nostri barili di petrolio vanno sempre peggio per la debolezza del dollaro. La svalutazione avrà un enorme impatto sullo stato fiscale della nazione e rafforzerà il nostro business pertrolifero".
Il Presidente ha inoltre dichiarato che la mossa di politica monetaria è da intendersi come un "forte attacco" contro il tasso di cambio del mercato nero a 6 bolivar. Gli economisti ritengono che questa misura rischia di provocare un forte incremento dei prezzi in un Paese in cui i prezzi sono già aumentati del 25% nel 2009.
In tal senso Chavez, ha minacciato di espropriare i commercianti che aumenteranno i prezzi in maniera abusiva dopo la svalutazione della moneta. Differenti tassi di cambio fissi verranno dunque utilizzati per importazioni considerate strategiche quali quelle per farmaci e cibo. Se ne evince per Parmalat un pieno effetto negativo per traduzione degli utili conseguiti in Venezuela, pari al 13,5% dell'Ebitda atteso nel 2010 (stime di Ebitda 2010 e 2011 al ribasso del 7%).

Colpita direttamente anche Telefonica. “In base alle nostre previsioni, tenendo conto della svalutazione del bolivar, rivediamo al ribasso le entrate del gruppo di 2 miliardi di euro", dice una nota di Bernstein Research. Telefonica ha subito negli ultimi giorni i giudizi negativi di alcuni broker, che vedono a rischio il fatturato 2010 dopo la svalutazione del bolivar venerdì sera in Venezuela, paese che pesa per oltre il 7% sui ricavi del gruppo. Morgan Stanley ha tagliato oggi il target price a 23 euro dai 24,50 precedenti, venerdì Ing ne aveva peggiorato il rating a "sell" da "hold".

Ma quante sono nel mondo le società direttamente o indirettamente interessate dalla svalutazione del Bolivar?

Cos'è un ETC?

Gli Exchange Traded Commodities (ETC) sono strumenti finanziari emessi a fronte dell'investimento diretto dell'emittente o in materie prime fisiche (in questo caso sono definiti ETC physically-backed) o in contratti derivati su materie prime. Il prezzo degli ETC è, pertanto, legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante. Similarmente agli ETF gli ETC:
• Sono negoziati in Borsa come delle azioni

• Replicano passivamente la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento rientrando a pieno merito nella famiglia dei “cloni”

Con gli ETC si ampliano le opportunità d’investimento: il risparmiatore potrà, infatti, prendere posizione su di una singola materia prima (oro, petrolio, gas, zucchero, soia, zinco…), possibilità preclusa agli ETF che, per ragioni di natura regolamentare (Direttiva sugli Organismi d’Investimento Collettivi del Risparmio UCITS III), devono garantire un certo grado di diversificazione.

Gli ETC, infatti, anziché OICR sono titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell’investimento diretto nella materia prima (ETC physically-backed) o dell’investimento in contratti su merci stipulati dall’emittente con operatori internazionali di elevato standing. Ciò che accomuna gli ETF e gli ETC è l’esistenza, per ciascuna classe di titoli, di un mercato primario e di un mercato secondario. Il mercato primario, accessibile esclusivamente agli intermediari autorizzati, consente la sottoscrizione e il rimborso dei titoli su base giornaliera al valore ufficiale dell'ETC, per gli ETC physically-backed è prevista però la possibilità di effettuare la sottoscrizione anche in natura, ossia consegnando all’emittente direttamente la materia prima. Il mercato secondario è rappresentato dalla Borsa, dove tutti gli altri investitori possono negoziare gli ETC al prezzo determinato dalle migliori proposte in acquisto e in vendita presenti sul book di negoziazione. La procedura di sottoscrizione e rimborso sul mercato primario consente agli intermediari specializzati di effettuare arbitraggi che fanno si che il prezzo degli ETC sul secondario sia sempre costantemente allineato al valore di mercato della materia prima sottostante come avviene per gli ETF.

Principali caratteristiche

Il mercato ETFplus, grazie alla quotazione in tempo reale degli ETC, ha reso accessibile a tutti gli investitori in maniera semplice, trasparente e con elevata liquidità, il mercato delle materie prime. In sintesi un ETC consente di:

• Accedere direttamente al mercato delle commodities: Gli ETC replicano la performance di una singola commodity o di indici di commodities, grazie all’investimento diretto da parte della società emittente nella materia prima fisica o in contratti derivati sulla materia prima. In questo secondo caso gli ETC consentono agli investitori di avere un’esposizione simile a quella che si otterrebbe gestendo una posizione a lungo in contratti future senza leva finanziaria.

• Rimanere costantemente allineato alle performance delle materie prime: A differenza di una posizione in future, gli ETC non comportano la necessità di riposizionarsi da un contratto future ad un altro, non richiedono nessun margine e non comportano altre spese di intermediazione/sostituzione dei contratti derivati in scadenza in quanto tali attività sono incorporate nello strumento. Infine gli ETC che investono direttamente nelle materie prime consentono di evitare gli oneri e i rischi legati al loro stoccaggio.

• Ottenere una esposizione ad un rendimento assoluto (total return): In caso di ETC legati al prezzo di contratti future sulla materia prima, il risparmiatore ha accesso ad un rendimento assoluto che comprende tre diverse componenti:

- rendimento spot: è quello derivante dall’oscillazione del prezzo del future della materia prima sottostante;

- rendimento legato al rolling (che può essere positivo o negativo): è il rendimento associato all’attività di sostituzione dei contratti future in scadenza che consente di mantenere la posizione sul sottostante, ed è negativo (riporto o contango) quando il contratto in scadenza ha un prezzo inferiore a quello successivo, o positivo (deporto o backwardation) nel caso opposto;

- rendimento del collaterale: è l’interesse che si ottiene dall’investimento del collaterale (l’acquisto di un future non richiede infatti alcun investimento se non il mantenimento di un margine che però è anch’esso remunerato).

Infine considerato che gran parte delle materie prime sono trattate in dollari il valore dell'investimento sarà influenzato positivamente o negativamente dall'andamento del tasso di cambio eur/usd.

• Accedere al mercato delle commodities ad un costo molto contenuto: Come per gli ETF nessuna commissione di “Entrata”, di “Uscita” e di “Performance” è a carico dell’investitore, le commissioni di gestione sono contenute e sono applicate in proporzione al tempo di possesso del titolo attraverso la riduzione della quantità di materia prima di cui si ha diritto. Infine come per l’acquisto di un qualsiasi altro titolo sul mercato vanno considerate le commissioni di negoziazione applicate dalla propria banca/Sim.

Come per gli ETF anche gli ETC grazie alla negoziazione in borsa consentono una ampia flessibilità di utilizzo, rendendolo strumenti adatti a sfruttare qualsiasi aspettativa sull’evoluzione dei mercati o esigenza dei risparmiatori; possono infatti essere utilizzati sia per negoziazioni di breve periodo, al fine di cogliere i movimenti di una singola seduta di borsa, che per investimenti con un orizzonte temporale lungo, considerato che gli ETC non hanno una scadenza. Infine se il proprio intermediario lo consente possono essere venduti allo scoperto puntando al ribasso o marginati al fine di porsi a leva sul loro andamento.

Focus sugli ETC physically-backed

Gli ETC fisici o physically-backed sono ETC garantiti da materie prime depositate presso i caveau di una banca incaricata dall’emittente, perciò il loro valore è strettamente legato all’andamento del prezzo spot della materia prima eventualmente convertito in Euro nel caso in cui la valuta di negoziazione di quest’ultima sia diversa dalla divisa europea.

Gli ETC fisici consentono quindi agli investitori di ottenere un’esposizione simile a quella che potrebbero conseguire comprando e conservando autonomamente la materia prima fisica, ma con il vantaggio di evitare i rischi e i costi legati alla loro gestione (immagazzinamento, custodia, assicurazione ecc.).

Gli ETC fisici rappresentano la scelta tecnica ottimale nel caso in cui la commodity sottostante abbia un elevato valore intrinseco, non sia deperibile e risulti facilmente stoccabile secondo standard di “good delivery” generalmente riconosciuti. Per questo motivo gli ETC fisici sono generalmente utilizzati per replicare la performance di metalli preziosi come oro, argento, platino e palladio e non di prodotti agricoli, metalli industriali o commodities legate all’energia per i quali si pongono problemi di conservazione o di stoccaggio.

Gli ETC physically-backed condividono con gli ETF il medesimo meccanismo di funzionamento definito come creation e redemption in kind (creazione e rimborso in natura), sulla base del quale investitori istituzionali autorizzati (authorised participants) possono richiedere la creazione o il rimborso degli ETC fisici scambiando con il depositario l’esatta quantità di materia prima controllata da ciascun ETC per un determinato lotto minimo (mercato primario). Questa procedura assicura che gli ETC fisici siano effettivamente fungibili con la materia prima sottostante sia sotto il profilo del prezzo che di quello della liquidità che si crea sul mercato secondario, mercato nel quale gli ETC possono essere acquistati dagli investitori retail anche per controvalori minimi, considerando che il lotto minimo di negoziazione è di un solo titolo.

Gli ETC fisici presentano una commissione totale annua contenuta e applicata in proporzione al tempo di possesso del titolo attraverso la riduzione della quantità di materia prima che ciascun ETC controlla (entitlement), mentre nessuna commissione di “Entrata”, di “Uscita” e di “Performance” è a carico dell’investitore.

Il fair price di un ETC fisico può essere facilmente controllabile da qualsiasi risparmiatore in quanto è semplicemente dato dal prezzo corrente della commodity sottostante (ad esempio il prezzo spot di 1/10 di oncia troy di oro o di 1 oncia troy di argento) moltiplicato per l’entitlement (ed eventualmente diviso per il tasso di cambio).
Fonte: Borsa Italiana

Cellulari sempre più usati nello shopping, dice Motorola


Un numero crescente di consumatori nel mondo ha usato il cellulare per gli acquisti nella stagione natalizia, specie tra i giovani adulti alla ricerca di offerte, secondo uno studio sponsorizzato da Motorola (MOT.N) e presentato oggi.

Si tratta di consumatori che hanno usato i cellulari per confrontare i prezzi, fotografare articoli che volevano acquistare o semplicemente per avere accesso a offerte online, stando al sondaggio condotto tra 4.500 acquirenti per conto di Motorola fra il 25 novembre e il 20 dicembre da e- Rewards e Tns International.
Sono stati intervistati acquirenti di Stati Uniti (il 45%), Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Spagna, Messico, Brasile, India e Cina, e si tratta del più ampio sondaggio mai realizzato da Motorola sull'argomento.
Anche se i dati dei precedenti sondaggi non sono disponibili, Motorola dice che si registra un aumento nell'uso di smartphone per lo shopping quest'anno.
Motorola dice che il 64% dei consumatori tra i 18 e i 34 anni aveva usato il cellulare per lo shopping nelle due settimane precedenti, come pure un terzo circa dei Baby Boomer, cioè le persone sopra i 50 anni. In generale, circa la metà dei consumatori intervistati lo ha usato.

fonte: Reuters

La Cina è destinata al collasso! Parola di James Chanos

Secondo il numero uno dell’hedge fund Kynikos Associates, gli eccessivi stimoli economici stanno imponendo al Paese un ritmo di crescita insostenibile


Se lo dice lui c’è quantomeno da preoccuparsi non foss’altro che per la sua fama di “ardito” investitore, alla luce anche di quanto dichiarato da Goldman Sachs nelle sue previsioni per il 2010/11 e riportato in un precedente post. James S. Chanos, numero uno dell’hedge fund Kynikos Associates (6 miliardi di assets gestiti), è diventato famoso per aver previsto a suo tempo il tracollo del gigante Enron. La sua intuizione gli fruttò allora milioni di dollari guadagnati attraverso le scommesse “al ribasso” esaltandone le doti di investitore controcorrente. Questa volta, però, la sua ipotesi appare davvero clamorosa: la Cina, ha affermato di recente, potrebbe andare incontro al collasso.


La sua teoria, raccontata oggi dal New York Times, si basa sull’assunto che gli eccessivi stimoli economici stiano imponendo al Paese un ritmo di crescita insostenibile. L’esempio più lampante, sostiene, verrebbe dal settore immobiliare («Dubai moltiplicato per mille») ma anche il segmento manifatturiero avrebbe imboccato una strada senza uscita fatta di sovrapproduzione e conseguente eccesso di offerta. Chanos ha inoltre ipotizzato che le autorità cinesi stiano da tempo diffondendo dati macroeconomici falsi ingannando così gli investitori stranieri.

I pericoli per la Cina, ricorda il NY Times, non mancano se è vero che gli stimoli economici statali sono raddoppiati nell’ultimo anno e che il capitale speculativo straniero è ormai entrato nel sistema. La scommessa anticinese, tuttavia, resta decisamente azzardata. Chanos, che al momento si rifiuta di rilasciare interviste, insiste per la sua strada. Ha promesso di scommettere al ribasso concentrandosi sulle aziende del settore costruzioni e infrastrutture che vendono materie prime a Pechino. In molti si augurano che il tempo non gli dia ragione.

Cos'è un ETF strutturato?

Gli ETF strutturati sono degli OICR cioè dei fondi o delle Sicav negoziabili in tempo reale come delle azioni gestiti con tecniche volte a perseguire rendimenti che non sono solo in funzione dell’andamento del mercato a cui fanno riferimento, ma che possono essere volte:
• a partecipare in maniera più che proporzionale all’andamento di un indice (ETF a leva)

• a partecipare inversamente ai movimenti del mercato di riferimento (ETF short con o senza leva)

• alla protezione del valore del portafoglio pur partecipando agli eventuali rialzi dell’indice di riferimento (ETF protective put)

• alla realizzazione di strategie d’investimento più complesse come ad esempio la strategia cosiddetta buy-write o covered call che prevede l’assunzione di una posizione lunga sul benchmark e la contestuale vendita di un opzione call sull’indice stesso con strike out of the money del 5%

L’elemento che accomuna gli ETF strutturati agli ETF è la politica d’investimento che si può sinteticamente definire “passiva” in considerazione del fatto che una volta definito il modello matematico in base al quale il patrimonio sarà gestito, la discrezionalità lasciata al gestore è limitata. Come per gli ETF, le quote possono essere create e riscattate continuamente da parte degli intermediari autorizzati (authorised participant), assicurando che il prezzo di mercato sia sempre allineato al NAV del fondo e garantendo che l'ETF strutturato sia tanto liquido quanto il mercato di riferimento.

L’ETF strutturato consente di:

• Massimizzare la performance di ciascuna strategia: Gli ETF strutturati permettono all’investitore di coniugare i benefici propri di un investimento in ETF (strategia passiva) e quelli di una gestione dinamica, grazie ad una trasparente metodologia di allocazione delle risorse del portafoglio gestito.

• Ridurre il costo del proprio portafoglio: Gli ETF strutturati permettono di accedere a delle strategie di investimento più complesse della semplice replica del mercato di riferimento ad un costo molto contenuto. Presentano infatti una commissione totale annua (TER) ridotta e applicata automaticamente in proporzione al periodo di detenzione, mentre nessuna commissione di “Entrata”, di “Uscita” e di “Performance” è a carico dell’investitore. Il risparmiatore deve sempre includere tra i costi le commissioni di negoziazione applicate dalla propria banca/Sim per l’acquisto e la vendita sul mercato.

• Beneficiare di proventi periodici: I dividendi o gli interessi che l’ETF strutturato incassa possono essere distribuiti periodicamente agli investitori o capitalizzati stabilmente nel patrimonio dell’ETF strutturato stesso. In entrambi i casi il beneficiario è solo l’investitore.

• Abbattere il rischio emittente: Gli ETF strutturati quotati su ETFplus sono, a seconda dello strumento, Fondi Comuni di Investimento oppure Sicav (OICR) e quindi non sono esposti ad alcun rischio di insolvenza.