google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 borsaipnos: La Cina è destinata al collasso! Parola di James Chanos google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

La Cina è destinata al collasso! Parola di James Chanos

Secondo il numero uno dell’hedge fund Kynikos Associates, gli eccessivi stimoli economici stanno imponendo al Paese un ritmo di crescita insostenibile


Se lo dice lui c’è quantomeno da preoccuparsi non foss’altro che per la sua fama di “ardito” investitore, alla luce anche di quanto dichiarato da Goldman Sachs nelle sue previsioni per il 2010/11 e riportato in un precedente post. James S. Chanos, numero uno dell’hedge fund Kynikos Associates (6 miliardi di assets gestiti), è diventato famoso per aver previsto a suo tempo il tracollo del gigante Enron. La sua intuizione gli fruttò allora milioni di dollari guadagnati attraverso le scommesse “al ribasso” esaltandone le doti di investitore controcorrente. Questa volta, però, la sua ipotesi appare davvero clamorosa: la Cina, ha affermato di recente, potrebbe andare incontro al collasso.


La sua teoria, raccontata oggi dal New York Times, si basa sull’assunto che gli eccessivi stimoli economici stiano imponendo al Paese un ritmo di crescita insostenibile. L’esempio più lampante, sostiene, verrebbe dal settore immobiliare («Dubai moltiplicato per mille») ma anche il segmento manifatturiero avrebbe imboccato una strada senza uscita fatta di sovrapproduzione e conseguente eccesso di offerta. Chanos ha inoltre ipotizzato che le autorità cinesi stiano da tempo diffondendo dati macroeconomici falsi ingannando così gli investitori stranieri.

I pericoli per la Cina, ricorda il NY Times, non mancano se è vero che gli stimoli economici statali sono raddoppiati nell’ultimo anno e che il capitale speculativo straniero è ormai entrato nel sistema. La scommessa anticinese, tuttavia, resta decisamente azzardata. Chanos, che al momento si rifiuta di rilasciare interviste, insiste per la sua strada. Ha promesso di scommettere al ribasso concentrandosi sulle aziende del settore costruzioni e infrastrutture che vendono materie prime a Pechino. In molti si augurano che il tempo non gli dia ragione.