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Analisi di Borsa settimana 29 marzo 1 aprile e Previsioni

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Settimana corta quella trascorsa prima delle vacanze pasquali ma non priva di spunti molto interessanti. Mercoledì 31 marzo l’indice ha finalmente incontrato la trendline a 45° che parte  dal punto di rimbalzo a 20.843 punti del 25 febbraio e che già da 4 settimane propongo graficamente . Appena toccata l’indice è schizzato violentemente in alto, nella giornata di giovedì 1 aprile, dell’1,57%. Ora si trova praticamente incollato, complice anche la giornata chiusa di venerdì 2, alla trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811). Inutile dire che la prossima ottava sarà cruciale. L’indice si trova costretto in un angolo e dovrà decidere se rompere la trendline a 45° e proiettarsi in giù verso quella inclinata a 30°, anch’essa originata dal rimbalzo del 25 febbraio, o perforare al rialzo quella benedetta trendline al ribasso di cui sopra, la cui presenza incombe da parecchie settimane. Per rispondere a questo dilemma consiglio di leggere il post “FTSEMib: bilancio dei primi 3 mesi 2010 e confronto con DAX30 e CAC40” fatto il 4 aprile su questo forum e che analizza dettagliatamente la situazione del nostro indice e quello dei due maggiori europei, il DAX tedesco e il CAC francese. Ebbene, da quel post emerge il ritardo che il FTSEMIB ha rispetto agli altri, per cui, ipotizzare una prosecuzione al rialzo dell’impulso appena iniziato non è certo azzardato. Anche perché gli altri suddetti indici  sono proiettati verso mete, a portata di mano, ben più elevate, 6.400 punti per il DAX e 4.300 per il CAC. Ipotizzare, per il nostro indice, un rialzo in settimana verso i 23.500 punti è il minimo che si possa fare e penso che dovrebbero accadere dei fatti veramente straordinari perché questo non avvenga.
La situazione sul DJ prosegue tranquillamente al rialzo, senza quello scatto di reni che si auspicava nello scorso post ma forse è meglio così, c’è ancora spazio prima del raggiungimento della parallela superiore del canale rialzista all’interno del quale si muove da aprile 2009. E anche questo aiuta.

Cosa vogliono dire BRIC, STIM, VITE, PIGS?

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Anche in campo finanziario come in tanti altri settori l’esigenza di esprimere un concetto complesso in forma breve ha creato degli acronimi. Di fatto però questi acronimi, nell’uso comune, sono stati sostantivati con la perdita della punteggiatura. Ecco quindi che sentiamo parlare di:

BRIC = Brasile, Russia, India e Cina (paesi le cui economie sono considerate emergenti)
STIM = Sudafrica, Turchia, Indonesia e Messico (4 nuovi paesi emergenti che ormai si possono affiancare ai già consolidati BRIC)
VITE = Altri invece preferiscono concentrare le loro preferenze su Vietnam, Indonesia, Turchia ed Egitto

Ma non sempre gli acronimi stanno ad indicare futuri radiosi nelle economie dei paesi che ne fanno parte. E’ il caso dell’acronimo coniato durante la crisi greca, accomunando in esso i paesi che si ritengono più vacillanti. Ecco quindi nascere il:

PIGS: Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna

O per quelli che non hanno dimenticato l’enorme deficit pubblico dell’Italia il:

PIIGS = Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna

Insomma anche la moda degli acronimi è emergente e c’è da giurarci che nel futuro ne vedremo e sentiremo di sempre più fantasiosi (sperando che per qualche oscura ragione non vengano accomunati paesi come Francia, Ungheria, Cina e Korea).

Mutuo: misura la sostenibilità della tua rata

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FTSEMib: bilancio dei primi 3 mesi 2010 e confronto con DAX30 e CAC40

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Passati i primi 3 mesi dell’anno è d’uopo fare un primo bilancio della strada percorsa e lo faremo confrontando l’indice nostrano con quello delle principali borse europee. Il colpo d’occhio è, come al solito, il giudice più intuitivo e, paradossalmente, più esatto. E’ inutile scomodare teorie, formule, analisi, strategie, ecc. ,il colpo d’occhio è sempre il colpo d’occhio e guardando i tre grafici del FTSEMib italiano, DAX30 tedesco e CAC40 francese (dell’1/4/2010) si vede subito la diversità che c’è fra i tre. Mentre il DAX30 e il CAC40 sembrano, con le dovute differenze, fotocopiati, il FTSEMib ha un andamento molto diverso. Questa difformità l’avevo già evidenziata in un altro post di qualche settimana fa ed è rimasta. Colpa dell’eccessiva presenza di titoli bancari sul nostro mercato? Forse. Colpa del rischio Italia spesso associata ai PIGS (Portogallo, Irlanda e/o Italia, Grecia, Spagna) ? Non è escluso. Fatto sta che il FTSEMib va peggio degli altri due.
Il più sveglio è certamente il DAX30 che sta andando a concludere una quarta onda rialzista, presumibilmente, a 6.400 punti, avendo già gagliardamente superato il precedene massimo del 4 gennaio a 6.048. Lo segue il CAC40 che si accinge a violare il massimo dell’8 gennaio a 4.045 punti per proiettarsi a 4.300. Mentre il nostro eroe è ancora alle prese con 3 fatiche considerevoli: la prima è la perforazione della trendline discendente che congiunge i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811) e sulla quale giovedì scorso ci si è aggrappato; la seconda e la terza fatica sono il sorpasso dei predetti massimi, a 23.811 prima e a 24.425 poi. Il superamento di queste tappe lo proietterebbe a 25.000 punti, dove passa la trenline ascendente che passa non per i massimi di ottobre 2009 e gennaio 2010, come per il DAX e il CAC, ma per i massimi di maggio 2009 e gennaio 2010 (linea gialla), vista la sottoperformanza rispetto agli altri indici.
A meno che…
Nel caso in cui il panorama bancario si rassenerasse, ovvero Grecia e Portogallo non facessero più paura con timori di asset più o meno tossici nei loro bilanci; le aspettative dei tassi d’interesse rimanessero bassi per molto tempo, con conseguenti benefici per il deficit italiano, il nostro indice avrebbe delle potenzialità di risalita ben superiori agli altri due. Con un potente rialzo dei titoli bancari il gap verrebbe colmato e potremmo allora vedere il FTSEMib raggiungere la trendline ascendente passante non per i massimi di maggio 2009 e gennaio 2010 (linea gialla) ma per i massimi di maggio 2009 e ottobre 2009 (linea verde) che lo proietterebbe a 30.000 punti, raggiungendo in tal modo i battistrada.


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