Luxottica ha chiuso il secondo trimestre 2010 con un utile netto di 150,1 milioni eu, in crescita del 30,1% rispetto allo stesso periodo precedente. Il fatturato è cresciuto del 13,8% a 1,595 miliardi eu. L'utile operativo è cresciuto del 27,1% a 258,3 milioni e l'Ebitda del 22,2% a 335,4 milioni.
Per il 2010 la società ha confermato le prospettive fornite a marzo, con un miglioramento dei ricavi compreso tra il 4-6% circa e un utile operativo che registrerà un incremento doppio rispetto a quello del fatturato. I profitti netti saranno in crescita tripla rispetto al trend dei ricavi.
Interessante: Contratto da 400 milioni $ in Kuwait per Maire Technimont
Maire Tecnimont si sarebbe aggiudicata un contratto da 400 milioni di dolari per la realizzazione di un impianto trattamento gas nella raffineria di Mina al-Ahmadi in Kuwait. Il completamento dei lavori è previsto nel 2013. L'ufficializzazione del contratto dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
Chi sono i Brokers?
I Brokers sono considerati dei mediatori. Ciò è disciplinato dal registro unico degli Intermediari. Nella loro pratica quotidiana i brokers svolgono una molteplicità di funzioni, sia sul versante delle compagnie d’assicurazione che su quello dei clienti, che vanno ben oltre la semplice e tipica mediazione.
Queste pluralità di attività, si sintetizzano in tre momenti fondamentali, che possono essere demandati in toto al broker oppure singolarmente:
•la stipulazione dei contratti;
•la gestione dei contratti;
•la gestione dei sinistri.
In ogni caso, nella prassi, sia che il cliente ricorra, per la prima volta, alla consulenza del broker per lo studio di una copertura assicurativa particolare, piuttosto che per la gestione di un sinistro complesso, l’orientamento del mercato si muove nella direzione di mandati totali ed in esclusiva.
Ciò é facilmente intuibile per le seguenti ragioni:
•la stretta relazione di continuità esistente fra questi tre momenti che costituiscono l’insieme del prodotto assicurativo;
•il desiderio molto avvertito di una assistenza a 360° da parte del cliente, molto spesso maltrattato dalle compagnie d’assicurazione, che vive il problema come bisogno di tutela e sicurezza;
•la serietà professionale da parte del broker che, coerentemente con la sua ragion d’essere, non può scaricare su altri le varie problematiche emergenti durante la vita dei contratti affidati alle sue cure.
Cosa è una Commodity?
Commodity è un termine inglese che indica un bene per cui c’è domanda ma che è offerto senza differenze qualitative sul mercato ed è fungibile, il prodotto è quindi lo stesso indipendentemente da chi lo produce, come per esempio il petrolio o il latte. Entrato oramai nel gergo commerciale ed economico per la mancanza di un equivalente italiano, deriva dal francese commodité, col significato di ottenibile comodamente,pratico.
Una commodity deve essere facilmente stoccabile e conservabile nel tempo, cioè non perdere le caratteristiche originarie. L’elevata standardizzazione che caratterizza una commodity ne consente l’agevole negoziazione sui mercati internazionali. Le commodity possono costituire un’attività sottostante per vari tipi di strumenti derivati, in particolare per i future. Una delle caratteristiche di una commodity è che il suo prezzo viene determinato dal mercato.
Generalmente il trading in commodities prevede prodotti agricoli o prodotti di base non lavorati come l’oro, il sale, lo zucchero, il caffè. La commodification accade quando beni o servizi di un determinato mercato perdono la loro differenziazione. Spesso questo avviene quando c’è una diffusione della conoscenza per offrire efficientemente quel determinato prodotto o servizio.
Alcuni esempi di commodification possono essere medicine non più protette da brevetto o microprocessori la cui tecnologia è diventata pubblica e la cui produzione esclusiva non è più garantita da contratti. Diversificazione e protezione del capitale dai fenomeni inflazionistici rappresentano due fondamentali obiettivi nella costruzione di un portafoglio; sotto questo profilo le materie prime sono da sempre state apprezzate per la loro bassa correlazione con le tradizionali classi di investimento (tipicamente azioni e obbligazioni), che consente a parità di altre condizioni di migliorare il profilo rischio-rendimento di un portafoglio, e la loro strutturale rivalutazione nei periodi di incremento generale dei prezzi
Cosa sono gli stress test bancari?
Al fine di valutare l’adeguatezza prospettica delle risorse patrimoniali rispetto ai rischi assunti, le banche, nell’ambito dell’attività di misurazione e gestione del rischio di credito, devono condurre prove di stress (stress test) relative ai portafogli ricompresi nel perimetro di convalida. Le prove di stress possono essere condotte a diversi livelli di aggregazione.
La presenza di adeguate metodologie per la realizzazione delle prove di stress è requisito per la convalida dei sistemi di rating interni. Inoltre, nell’ambito della convalida, i risultati delle prove di stress contribuiscono alla valutazione da parte della Banca d'Italia della coerenza delle risorse patrimoniali con i rischi che potrebbero
emergere anche in condizioni di mercato non normali. I risultati delle prove di stress costituiscono altresì oggetto del processo di controllo prudenziale nell’ambito del 2° pilastro.
Tipo di prove di stress
Le prove di stress comprendono una serie di metodologie, di diversa complessità e sofisticatezza, che consentono di simulare la sensibilità di un portafoglio a variazioni estreme ma plausibili di uno o più fattori di rischio. Le analisi di sensitività sono utilizzate per valutare l’adeguatezza del capitale alla variazione di un unico fattore di rischio; le analisi di scenario sono impiegate per simulare l’impatto sulle dotazioni patrimoniali di uno shock avverso che conduca alla variazione contemporanea di un insieme di fattori di rischio.
Le banche che adottano il metodo dei rating interni per la misurazione del rischio di credito devono effettuare prove di stress che includano sia analisi di sensitività siaanalisi di scenario. Nel realizzare queste ultime, le banche devono considerare sia scenari storici sia scenari ipotetici.
Le prove di stress devono essere condotte utilizzando ipotesi di shock di diversa entità. Le banche devono valutare almeno l’impatto di una lieve recessione (ad esempio, due trimestri consecutivi di crescita nulla del prodotto interno).
Profili metodologici
Nell’ambito delle prove di stress, le banche valutano la migrazione delle esposizioni tra le classi di rating.
Le analisi di scenario devono:
· essere plausibili;
· essere coerenti con i modelli quantitativi utilizzati dalla banca al fine di sfruttare l’esperienza acquisita nell’utilizzo del modello al fine della più corretta interpretazione dei risultati delle prove di stress;
· includere scenari che siano costruiti per tenere conto delle specificità del portafoglio della banca e delle fonti di rischio ad esso relative;
· fornire alla banca informazioni utili che possano trasformarsi in azioni concrete.
Orizzonte temporale
Le banche devono considerare orizzonti temporali sufficientemente lunghi da consentire il pieno dispiegamento degli effetti dello shock sul proprio portafoglio. Poiché l’impatto di condizioni macroeconomiche avverse sul rischio di credito tende a non essere immediato, l’orizzonte temporale non deve essere inferiore a 1 anno; l’impatto dovrebbe essere valutato almeno nei successivi due anni.
Frequenza
Nel determinare la frequenza con la quale condurre le prove di stress per il rischio di credito, le banche possono contemperare la necessità di avere una visione aggiornata della propria esposizione ai rischi con l’esigenza di contenere l’onere connesso con la realizzazione delle simulazioni. Una frequenza più bassa può essere dunque giustificata sulla base della complessità delle tecniche utilizzate per la conduzione degli esercizi. In ogni caso, le banche devono condurre le prove di stress per il rischio di credito con
frequenza almeno annuale.
Profili organizzativi
L’intero processo per la realizzazione delle prove di stress deve essere adeguatamente documentato. In particolare, la documentazione deve descrivere l’allocazione delle responsabilità per la conduzione delle prove, le ipotesi sottostanti le analisi di sensitività e di scenario, le metodologie statistiche e le basi dati impiegate e le modalità di reporting al Consiglio di amministrazione e all’Alta direzione.
Le banche devono periodicamente valutare l’adeguatezza delle procedure di stress test, anche in relazione alle mutate caratteristiche del portafoglio. Tale valutazione deve avere frequenza almeno annuale.
fonte: Banca d'Italia
Nuovo mutuo proposto da IWBank
IWBank, la banca on line del gruppo UBI leader nei servizi di banking on line, arricchisce la propria gamma prodotti di finanziamento per l’acquisto della casa lanciando “IWMutuo Cap”: un nuovo prodotto che offre i vantaggi del mutuo a tasso variabile con la presenza di un “tetto” massimo che tutela da un possibile incremento dei tassi di mercato oltre la soglia stabilita al momento della stipula.
Il nuovo “IWMutuo Cap” infatti consente di beneficiare della maggiore flessibilità del prodotto a tasso variabile e di mantenere l’importo della rata più basso rispetto a quello del tasso fisso, oltre che di avvantaggiarsi di eventuali ulteriori riduzioni dei tassi legate all'andamento dei mercati. Inoltre chi sottoscriverà il nuovo prodotto entro il 30 settembre 2010 potrà usufruire della promozione di lancio che prevede un tasso massimo applicato pari al 5,40%, con una riduzione dello 0,10% rispetto allo standard di 5,50%. IWMutuo CAP è indicizzato all’Euribor 3 mesi ed è richiedibile per l'acquisto, per la sostituzione/surroga o per la sostituzione con liquidità.
Le durate previste vanno da 10 a 30 anni; perizia, istruttoria, incasso e gestione della rata sono gratuite. “IWMutuo CAP è la soluzione ideale per chi cerca un mutuo in linea con l'andamento dei mercati ma non vuole rinunciare alla tutela del mutuo a tasso fisso” ha dichiarato Vincenzo Tedeschi, Responsabile Marketing e Prodotti di IWBank “perché offre la sicurezza di una rata massima certa anche in caso di incremento dei tassi oltre la soglia stabilita. L'importo della rata può infatti variare nel tempo, ma non supererà mai il limite massimo stabilito contrattualmente”. Come per gli altri mutui della banca, anche per IWMutuo CAP sono previste coperture assicurative modulabili a seconda delle esigenze del cliente, per tutelarsi in caso di difficoltà nel rimborso delle rate: “protezione debito”, che garantisce l’estinzione del debito in caso di inabilità permanente, e “protezione rata”, che assicura il pagamento delle rate durante il periodo di inabilità temporanea o in caso di perdita dell’impiego.
Sul sito IWBank il cliente ha la possibilità di effettuare on line il calcolo della propria rata e consultare il Prospetto ESIS, il modulo informativo europeo per la trasparenza bancaria, con le condizioni economiche sempre aggiornate. Potrà inoltre seguire l’andamento della propria pratica in tempo reale usufruendo dei servizi di consulenza multimediali della banca, attraverso chat, mail e call center e seguirne l’esito con il tracking costante a sua disposizione sul sito. Infine, grazie al sistema di Business Process Management adottato da IWBank a supporto dell’attività di istruttoria, potrà usufruire di tempi di delibera notevolmente ridotti rispetto ai tempi standard..
fonte: Bluerating
Previsioni: la lancetta si sposta sull’Asia
Nei primi cinque mesi del 2010, le preferenze dei gestori si sono spostate in modo alterno tra Stati Uniti ed Asia, mettendo in ombra l’Europa. Giugno non ha fatto eccezione. Secondo l’ultimo sondaggio, condotto tra le principali case di investimento italiane ed estere che operano sul territorio, le due aree rimarranno protagoniste nella seconda parte dell’anno. In particolare, il Pacifico dovrebbe aver superato alcuni importanti ostacoli che hanno caratterizzato il primo semestre.
Europa sulle montagne russe
La volatilità resterà alta sui listini europei, perché permarranno i timori sul debito sovrano di alcuni Paesi e la ripresa economica rimane flebile. I gestori sono divisi tra chi non prevede grossi scostamenti dagli attuali livelli (45% degli intervistati) e chi si aspetta un rialzo (45%), perché potrebbero esserci sorprese positive sul fronte degli utili. L’euro debole, infatti, favorirà non solo gli esportatori, ma anche le aziende domestiche che subiranno meno la concorrenza di quelle estere. I fund manager prevedono una crescita inferiore delle Borse europee rispetto a quelle statunitensi ed asiatiche, ma pensano ci possano essere occasioni di investimento. Per Richard Halle, gestore di M&G Investments, gli investitori con una strategia value (che acquistano titoli a costi relativamente bassi con l’aspettativa di un aumento dei prezzi) hanno oggi le migliori opportunità dallo scoppio della bolla della new economy dieci anni fa, perché i bilanci societari sono in buono stato e il rendimento da dividendi è più alto di quello delle obbligazioni.
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