L'Unione Europea è a un punto critico della sua esistenza e dovrà fare sforzi per 20 anni per conquistare influenza a meno che non trovi l'unità e una salda leadership. Lo dice un rapporto diffuso oggi ed elaborato da una gruppo di ex uomini di stato, guidati dall'ex premier spagnolo Felipe Gonzales.
Il rapporto di 35 pagine elaborato dal "Reflection Group", un comitato di 12 leader politici ed economici a cui nel dicembre 2007 era stato chiesto di analizzare le sfide che probabilmente la Ue si troverà a dover affrontare nel 2030, arriva alla conclusione che le previsioni per l'Unione non sono rassicuranti.
"L'Europa attualmente è a un punto di svolta della sua storia", dice il documento intitolato "Project Europe 2030".
"Supereremo le sfide che sono davanti a noi soltanto se tutti -- politici, cittadini, datori di lavoro e dipendenti -- saremo capaci di radunarci attorno a un nuovo scopo comune definito dalle necessità dell'epoca attuale".
Concentrandosi sull'impatto della crisi finanziaria ed economica -- che si è verificata poco dopo che il rapporto fu commissionato -- il gruppo dice che la struttura a due terzi dell'Europa, con 16 stati membri che fanno parte dell'euro zona e gli altri che operano su cicli diversi, rende essenziale una gestione economica più stretta.
"Rafforzare la governance economica nella Ue è una urgente necessità se vogliamo evitare gli shock asimmetrici che derivano dalla coesistenza della nostra unione monetaria e del mercato unico con politiche economiche divergenti".
"Le origini della crisi hanno poco a che fare con l'euro, la stabilità e il patto di crescita, ma questi meccanismo non sono stati sufficienti a garantire una convergenza economica durante la crisi".
Il Reflection Group raccomanda una serie di misure che la Ue dovrebbe assumere per rafforzare la propria leadership e migliorare la sua influenza economica, tra cui:
* riformare il funzionamento e la supervisione delle sue istituzioni finanziarie;
* rivedere i propri mercati del lavoro e le politiche pensionistiche;
* elaborare una strategia energetica comune, compreso il nucleare sicuro;
* guidare l'impegno globale contro il cambiamento climatico;
* considerare l'introduzione di una carbon tax europea e rafforzare il mercato unico, compreso il coordinamento fiscale
* aumentare il numero di donne che lavorano, investire nella ricerca e nello sviluppo e adottare politiche sull'immigrazione più aperte.
Il rapporto chiede anche alla Ue di indicare una guida più chiara, piuttosto che mantenere una serie di voci -- il presidente della Commissione Europea, i capo di stato Ue, il presidente del Consiglio Europeo, il presidente del Parlamento Europeo -- per parlare della direzione dell'Unione.
"Soprattutto, la situazione richiede una forte guida politica, una forma di leadership segnata dalla capacità di sostenere un dialogo onesto e fruttuoso con i cittadini e di governare in partnership", conclude il documento.
"Garantire il sostegno dei nostri cittadini sarà vitale, non solo perché l'Unione sopporti l'impatto sociale ed economico della crisi ma anche per dare corso alle riforme strutturali necessarie se l'Europa deve diventare più forte in futuro".
Ilona Wissenbach, BRUXELLES, 8 maggio
fonte: Reuters