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Classifica con le performance 09/08 dei titoli del FTSE Mib

Proseguendo nei consuntivi di fine anno pubblico le tabelle con le performance dei titoli che compongono il paniere dell’indice FTSE Mib.
Nella prima tabella i titoli sono nell’ordine canonico con le variazioni, in valore assoluto e percentuale, dal 31/12/08 al 31/12/09.
Nella seconda tabella, oltre ai valori suddetti, i titoli sono classificati in base alla migliore crescita percentuale.
Questi dati inducono alcune riflessioni che potrebbero essere utili per il nuovo anno e che esporremo nei prossimi post.
Per ora ci prepariamo a festeggiare il Capodanno ed auguro a Tutti un Felice e Proficuo 2010.



CONSENSUS utili delle società del FTSE Mib, stime al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2010

Siamo al termine del 2009 ed è tempo di consuntivi e di pronostici. Nella tabella sono riportati i risultati delle stime tra gli addetti ai lavori sul risultato dell’anno corrente e le previsioni del nuovo per le 40 società che compongono il paniere dell’indice FTSE Mib. Per renderle più leggibili e “comprensibili” del loro peso ho ricavato le differenze, in valore assoluto e in percentuale, sia dell’Earning Per Share che del Dividendo.


I peggiori ETC del 2009, buone opportunità per il 2010?

A completamento dell’analisi fatta nel precedente post, sui migliori ETC del 2009, ecco l’elenco dei peggiori. Fra di essi spicca al primo posto quello sul gas naturale con una performance negativa del 52,5%. E’ tuttavia in atto un forte recupero di questa commodity da inizio dicembre proprio quando abbiamo pubblicato il primo post di questo blog “Il futuro energetico è nel Vento nel Sole e nel Gas Naturale, parola di Boone Pickens”. Allora l’ETC quotava 0,3135 oggi quota 0,4, se qualcuno, per avventura o per convinzione, ci avesse investito avrebbe guadagnato il 28% in 25 giorni…non male.


I migliori ETC del 2009

Gli ETC sono titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell'investimento diretto dell'emittente o in materie prime (metalli industriali metalli preziosi, prodotti agricoli, animali d’allevamento, energia) o in contratti derivati su materie prime.

In parole povere un ETC consente di:
• Accedere direttamente al mercato delle commodities: Gli ETC replicano la performance di una singola commodity o di indici di commodities

• Rimanere costantemente allineato alle performance delle materie prime: a differenza di una posizione in future, gli ETC non comportano la necessità di riposizionarsi da un contratto future ad un altro (roll-over)

• Accedere al mercato delle commodities ad un costo molto contenuto: come per gli ETF nessuna commissione di “entrata”, di “uscita” e di “performance” è a carico dell’investitore, le commissioni di gestione sono contenute e sono applicate in proporzione al tempo di possesso del titolo

Gli ETC sono molto simili agli ETF in quanto entrambi a contrattazione continua ed hanno svariati market maker. La differenza é giuridica: mentre gli ETC sono delle obbligazioni a zero cupon con durata indeterminata appoggiati ad un contratto d’ esposizione al sottostante, gli ETF sono un fondo strutturato.
Il trattamento fiscale previsto per gli ETC è quello in vigore per i titoli azionari, per gli strumenti derivati o per i certificati. Per chi ha adottato il regime amministrato è prevista dunque la tassazione dei profitti al netto di eventuali crediti di imposta pregressi all'aliquota del 12,5%, le perdite sono compensabili con profitti realizzati nei successivi 4 anni. Rispetto agli ETF, gli ETC, non essendo fondi, non presentano la distinzione tra reddito da capitale (differenza tra NAV di vendita e di acquisto, solo se positiva) e redditi diversi (la differenza tra i prezzi di vendita e d'acquisto al netto del reddito di capitale se positivo). Mentre i redditi positivi prodotti da ETC, come detto, sono interamente compensabili con perdite pregresse, per gli ETF questo vale solo per la componente riconducibile ai redditi diversi: di fatto, dunque, gli ETC godono di un vantaggio fiscale rispetto agli ETF.
Facendo un bilancio dell’anno appena trascorso, in tabella è riportato l’YTD% (il rendimento percentuale da inizio anno all'ultimo valore disponibile) degli ETC migliori per ciascuna commodity, classe di commodity o raggruppamento generale, emessi da ETFS trattati alla Borsa di Milano.



Emittente:
ETFS: Il management di ETF Securities (ETFS) é pioniere nello sviluppo degli ETC . Fu la prima societá a quotare un ETC, il Gold Bullion Securities, in Australia nel 2003, che oggi ha approsimatamente un attivo di 2 miliardi di USD. Nel 2005 ETF Securities ha quotato il petrolio Brent, il primo ETC al mondo sul petrolio. Nel 2006 seguí la quotazione del petrolio WTI. Nel settembre 2006 ETF Securities ha sviluppato una piattafforma di 19 ETC su materie prime individuali e 10 ETC su dei basket di materie prime. Nel 2007 ETF Securities ha creato la prima piattaforma appoggiata ai metalli preziosi fisici, permettendo l' accessibilitá al platino ed al palladio per la prima volta in assoluto.

Un consiglio al giorno: proteggere gli investimenti

Un’altra conquista del Trading online è la possibilità di proteggere i nostri investimenti anche quando siamo lontani dal nostro PC.
Le strategie che si adottavano prima dell’avvento del trading online erano sostanzialmente tre: la prima si basava sulla diversificazione degli investimenti, la seconda sullo stop-loss la terza sulla mediazione delle perdite.
La prima strategia è tuttora validissima, anzi direi che è il primo cardine su cui basare un portafoglio ben costruito. Mai investire su un singolo prodotto ma diversificare il più possibile. Oggi le possibilità di diversificazione sono quasi infinite, vanno dalla varietà geografica alla scelta della valuta, dai settori economici alle società di gestione, dalle tipologie di prodotto ai rating ecc. ecc.
La seconda strategia, anch’essa tuttora fondamentale, veniva eseguita al volo. Nel momento in cui ci si rendeva conto che il titolo aveva perso troppo, rispetto alle nostre aspettative, si telefonava al borsino della Banca e, se eravamo fortunati, passavamo l’ordine di vendita. Visti i tempi che tutto ciò richiedeva e la necessità di sapere a che punto erano i prezzi, magari sul giornale del giorno dopo, lo stop loss poteva essere eseguito troppo tardi e con perdite ben oltre il livello stabilito.
La terza strategia, che molti addetti ai lavori aborrono, era messa in pratica quando le perdite erano diventate pesanti e non si era applicato lo stop-loss. Si acquistavano quantità di titoli a prezzi sempre decrescenti abbassando in tal modo il prezzo di carico. Personalmente, anche oggi, non sono così sfavorevole all’uso di questa strategia purché non si sia commesso l’errore di essere entrati sul titolo troppo pesantemente rendendo quasi impossibile mediare il prezzo con piccoli acquisti successivi. Anche Warren Buffett vede di buon occhio questo tipo di strategia, purché venga applicata su titoli di cui si è fermamente convinti della bontà, essendo un’ottima occasione per aumentarne la presenza.

Con il trading online tutto questo non è stato superato ma migliorato ed integrato.
La diversificazione ce la possiamo fare da soli comodamente da casa. Le banche online più evolute offrono migliaia di prodotti con sofisticatissimi motori di ricerca per trovare quello che cerchiamo. Affidarsi ai consigli del borsino delle banche significa immancabilmente investire dove dicono loro.
Al semplice stop-loss, che viene eseguito in automatico anche se siamo lontani dal PC, è stato affiancato il trailing-stop che consiste nel definire il massimo della perdita non più su un valore statico (il prezzo a cui vogliamo vendere) ma su un valore dinamico costituito dal massimo valore che il titolo raggiunge. In questo modo non si definisce un prezzo ma uno scostamento raggiunto il quale il titolo viene venduto in automatico. Semplificando, il trailing-stop insegue il valore crescente di un titolo, lo protegge da discese e ne sfrutta le salite.
E' possibile utilizzare il Trailing Stop anche per ordini di Short Selling in marginazione.
Altro strumento oggi eseguibile in automatico è il take profit, ovvero monetizzare i profitti conseguiti. Impostando un valore, che pensiamo il titolo possa raggiungere, il programma lo venderà senza il bisogno della nostra presenza.
Può sembrare inutile impostare il take profit quando già si è impostato il trailing stop, effettivamente non ha molto senso a meno che non si voglia sfruttare al massimo il raggiungimento di livelli da cui siamo certi che il titolo fletterà, il che però ci fa entrare nell’ambito delle profezie.
Concludendo, per proteggere i nostri investimenti ormai esistono moltissimi strumenti, ognuno con la sua efficacia, utlizzabili anche contemporaneamente perché autoescludenti (al raggiungimento di uno gli altri si inattivano automaticamente). Il vero delitto è non utilizzarli e continuare ad investire fidando solo sul proprio fiuto a la buona stella. A costoro consiglio di investire sul Gratta e Vinci, visto che è possibile “vincere facile” (dicono loro…) .
Nel Trading online, al contrario, vince la disciplina, la conoscenza, l’esperienza, la prudenza e l’uso razionale di tutto ciò che la tecnologia ci propone. Se poi c’è anche la Buona Stella…tanto meglio.

23/12/09 a che punto è la Borsa?



Riallacciandomi al post del 19/12, in questi tre giorni abbiamo visto come il movimento rialzista sia proseguito, perforando definitivamente il lato discendente del triangolo e la linea che congiunge i tre massimi relativi dell’ultimo mese passante a 23000 punti (verde).
Ora si trova all’interno del canale rialzista arancione, già evidenziato, e si approssima a toccarne la parallela superiore intorno ai 23500 punti.

Ha tutte le potenzialità per raggiungerla e magari per spingersi fino a lambire la linea che passa per il massimo relativo di metà novembre (azzurra), sempre con l’aiuto dell’impulso di fine anno e magari con l’ottimismo dell’inizio del nuovo ma solo quando si troverà nel mare aperto del 2010 si vedrà esattamente quali sono le reali intenzioni.
E’ per questo motivo che non ho ancora cancellato il triangolo, con la configurazione ribassista, dei precedenti post e non lo farò finché l’indice non avrà scapolato definitivamente il suo vertice.

Doppia imposizione sui dividendi azionari esteri

Sui dividendi provenienti da azioni estere viene applicata una doppia ritenuta: una del 12,5% dello Stato italiano, e una della stato estero, variabile a seconda della nazione in oggetto (nella tabella sono riportate le aliquote dei principali paesi).
Dall’1/1/04 è cambiata la tassazione dei dividendi, per i dividendi esteri è sparita la possibilità di recuperare in sede di dichiarazione dei redditi le imposte pagate all’estero, ma solo se derivano da partecipazioni non qualificate e se percepiti da persone fisiche non imprenditori; i dividendi esteri subiscono la ritenuta secca del 12,5% all’atto della distribuzione e il socio non ha altri obblighi verso il fisco.

Diversa è invece la tassazione per le persone fisiche imprenditori. I dividendi italiani e esteri vanno sempre dichiarati, se realizzati nell'esercizio della loro attività. In entrambi i casi, la base imponibile è solo il 40% del dividendo distribuito. Sui dividendi esteri viene applicata una ritenuta d’acconto del 12,5%.







TUI.it portiamo il tuo sorriso in vacanza!

18/12/09 a che punto è la Borsa?


  Lo scenario disegnato nel post del 13, in cui si evidenziava un triangolo ed un nascente canale ribassista, ha ancora la sua ragion d’essere. La violazione del lato discendente del triangolo nella giornata di martedì e la conferma il giorno successivo, hanno in qualche modo fatto pensare ad un superamento di tale figura, senonché il brusco ritorno dell’indice all’interno del triangolo, nelle giornate di giovedì e venerdì, l’hanno rimessa in corsa.

Tuttavia, l’uscita da quel triangolo, sia pure di breve durata, non è stata forse del tutto priva di conseguenze positive. La forza relativa degli altri mercati, evidenziata nell’altro post del 13, e la vicinanza della fine dell’anno, con il consueto “window dressing”, potrebbero sostenere un panorama meno pessimistico.
Tutto dipende dalla capacità dell’indice di riperforare il lato discendente del triangolo (facile) e della linea orizzontale (quella verde) che congiunge i tre massimi relativi formatisi nell’ultimo mese (un po’ più difficile).
Se ciò avvenisse è ipotizzabile il raggiungimento di una quota intorno ai 23500 punti da cui prenderebbe forma uno stretto canale ascendende (arancione), per il quale pronostico vita breve, legata allo scoccare della mezzanotte del 31 o poco oltre.
Viceversa, l’incapacità di uscire definitivamente dal triangolo proietterebbe la curva a titestare la linea che congiunge i tre minimi relativi dai primi di novembre e, in caso di rottura, a raggiungere la parallela (in rosso) di un nascente canale discendente.