Basta con il Medioevo della burocrazia: se si vorrà aprire un'impresa varrà la responsabilità dell'imprenditore che potrà autocertificare, essere più autonomo dalla burocrazia, tranne poi sottoporsi ai controlli dello Stato. E' questo lo scopo del Ddl costituzionale sulla libertà di impresa (1 articolo, 4 commi in tutto) che, più volte annunciato nei giorni scorsi dallo stesso premier Silvio Berlusconi, arriva oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Una partita in due mosse: - come spiega l'ampia e partecipata relazione illustrativa al provvedimento - una legge ordinaria con la segnalazione di inizio attività e lo sportello unico e una seconda fase che darà "copertura costituzionale e definitiva al principio di responsabilità". E se i tempi per realizzare la riforma fossero troppo lunghi trattandosi di modifiche alla Costituzione? "Alla obiezione - si legge ancora sulla relazione - sui tempi lunghi della legge costituzionale si può rispondere ricordando che la legge costituzionale istitutiva della Bicamerale D'Alema - è stata approvata in 4 mesi, agosto compreso".
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Vedi Consiglio dei Ministri n.96 del 10/06/2010