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Dividendo Telecon Italia a 0,05 € ord. e 0,061 risp.

Telecom Italia ha chiuso il 2009 con un utile netto di 1,581 miliardi di euro in calo rispetto a 2,177 miliardi del 2009 e proporrà la distribuzione di un dividendo di 5 centesimi per le azioni ordinarie e di 6,1 centesimi di euro per risparmio.
il CdA ha spiegato di aver accantonato 493 milioni di euro per far fronte agli esiti dell'inchiesta sulla maxi frode fiscale della controllata Sparkle, l'impatto economico sui conti del 2009 è limitato, pari a 10 milioni di euro.
Risultati migliori delle aspettative degli analisti. Deutsche Bank si aspettava per il 2009 un utile di circa 1,2 miliardi. Stamattina Equita Sim ha inserito il titolo nella lista del portafoglio principale.
Il risultato sul 2009 risente della svalutazione dell'avviamento attribuito alle attività broadband in Germania, delle maggiori imposte di competenza e il venire meno di alcuni benefici fiscali.

L'utile prima delle imposte segna quindi una crescita del 15,4% a 3,339 miliardi grazie anche all'andamento positivo della gestione operativa che vede un Ebit a 5,493 miliardi, in progresso dell'1% e un Ebitda in aumento dello 0,2%.
I ricavi ammontano a 27,163 miliardi di euro, con un calo del 6,3% sul 2008.
Il flusso di cassa della gestione operativa è di 6,298 miliardi, migliorato di 662 milioni sul 2008, con un indebitamento finanziario netto in aumento a 34,747 miliardi da 34,039 miliardi di fine 2008. Rispetto a fine settembre l'indebitamento si riduce di 759 milioni.
L'indebitamento finanziario netto rettificato (escludendo gli effetti contabili derivanti dalla valutazione al fair value dei derivati delle attività/passività finanziaria correlate) è di 33,949 miliardi, in calo da 34, 526 mld di fine 2008.

Bonus gas: domande entro il 30 aprile

Entro il 30 aprile 2010, può essere richiesto il bonus gas retroattivo a tutto il 2009.

Per informare i cittadini, il Ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con l'Autorità per l'energia e il gas ha realizzato uno spot in onda sulle reti RAI a partire dal 28 marzo.
Il bonus è destinato alle famiglie in condizioni di particolare disagio economico o numerose, in particolare famiglie in disagio economico (ISEE, inferiore a € 7.500 o numerose (con oltre tre figli a carico ed ISEE inferiore a € 20.000) o ammalati che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita.
I vantaggi del bonus gas e del bonus elettrico (cumulabile) permetteranno di ottenere una riduzione complessiva delle bollette gas ed elettricità tra 80 e 360 euro circa (l’esatto valore è determinato in ragione della numerosità del nucleo familiare, del dove e del come viene consumato il gas).
Maggiori informazioni possono essere ottenute al numero verde 800166654.

APPROFONDIMENTO

Video della Campagna

Economia: valutazione del valore dell'impresa (IV)

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Parte quarta: principali indicatori (e termini di confronto) per la valutazione di un impresa

I principali quozienti, funzionali ad esprimere il grado di solidità patrimoniale e il livello di equilibrio finanziario di un impresa, sono suddivisibili in tre gruppi: gli indicatori di equilibrio finanziario di breve periodo, di medio periodo e gli indicatori di redditività. I più utilizzati sono quelli del terzo gruppo cui appartengono il Return On Investiment, il Return On Sales, il Turnover Ratio, il Return On Assets e il Return On Equity. Il ROI è un indicatore di lungo termine dato dal rapporto fra reddito operativo e capitale investito netto. Esso costituisce un’efficace misura della redditività della gestione operativa e del rendimento percentuale annuo del capitale investito. Affinchè l’indice sia significativo e l’interpretazione corretta, occorre però che vengano considerate le sole attività legate alla gestione operativa e le immobilizzazioni al valore netto (per coerenza con il reddito operativo, considerato al netto delle quote di ammortamento). Il ROS (dato dal rapporto fra reddito operativo e fatturato) pone in evidenza la redditività unitaria delle vendite, espressa in termini monetari. Quest’ultima è influenzata dalle politiche di prezzo, dai volumi di vendita, dal costo dei fattori produttivi e dal grado di efficienza con cui questi sono utilizzati. Il Turnover Ratio (dato dal quoziente fatturato/ capitale investito netto) riflette invece il numero di volte che le risorse investite sono state fatte “girare” nel corso dell’esercizio per effetto dell’attività di vendita. Richiama l’attenzione sulla dimensione del capitale investito per ottenere il livello di vendite riscontrate ed informa sull’efficienza nella gestione delle risorse. Il ROA, a differenza del ROI è un indicatore di breve periodo dato dal rapporto fra reddito operativo e totale dell’attivo. Come il ROI è un indicatore di redditività del capitale investito, ma a differenza di questo non tiene conto solo del risultato della gestione operativa, ma anche di quello ottenuto dalla gestione accessoria e finanziaria. Tale risultato viene poi confrontato con l’impiego di capitale complessivo dell’impresa. Infine, il più noto e diffuso è costituito dal ROE, dato dal rapporto fra reddito netto (rendimento percentuale annuo per gli azionisti) e mezzi propri (loro investimento a titolo di capitale di rischio). Quest’ultimo ci offre un’informazione sintetica sul risultato della gestione nel suo complesso. E’ molto sensibile rispetto al settore di appartenenza e alla dimensione societaria.
Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Economia: valutazione del valore dell'impresa (III)

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Parte terza: Modelli teorici di riferimento per l’analisi

La dottrina economico aziendale e la pratica forniscono diversi metodi per la valutazione del valore economico di un’impresa. I più utilizzati sono i metodi diretti ed indiretti. Vengono definiti diretti quei metodi che fanno riferimento, per l'individuazione del valore dell'azienda, agli effettivi prezzi espressi dal mercato per quote di capitale dell'impresa medesima o di aziende similari (ad esempio azioni negoziate sul mercato della Borsa o su altri mercati). Sono indiretti invece quei metodi che, per assenza o insufficienza dei dati di mercato, impostano su basi diverse (reddito, flussi finanziari, patrimonio) il processo di stima del capitale economico. A loro volta questi ultimi sono suddivisibili in metodi basati su grandezze flusso (reddituali), metodi basati su grandezze stock (patrimoniali), metodi finanziari e metodi misti. I primi basano il valore dell’azienda sulla sua capacità di generare reddito, calcolata sulla base del valore attuale dei risultati economici attesi. I secondi invece esprimono il valore dell’azienda in funzione del valore di ricostituzione del patrimonio. I metodi finanziari considerano, quale grandezza base, i flussi finanziari dati, in ogni esercizio, dalla differenza fra entrate ed uscite monetarie. Infine i metodi misti, che risultano da una combinazione degli elementi considerati nei metodi precedenti. Un metodo molto semplice è poi quello del valore reale, in cui il valore dell’impresa è determinato dalle posizioni dell’attivo circolante e degli immobilizzi elencati nel bilancio. Molto utilizzato è quello dei Discounted cash flow volto a stabilire i rendimenti futuri attesi dagli investitori e infine, fra i metodi più sofisticati, quello dell’EBIT, che si basa sul rendimento netto dell’impresa al lordo degli interessi e delle imposte.

Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Valutazione del valore dell'impresa (I):Finalità dell’analisi

Valutazione del valore dell'impresa (II): Principali contenuti ed aree specifiche d’indagine

Valutazione del valore dell'impresa (IV): Principali indicatori (e termini di confronto) per la valutazione di un impresa

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Economia: valutazione del valore dell'impresa (II)

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Parte seconda: Principali contenuti ed aree specifiche d’indagine
Una corretta identificazione e valutazione delle determinanti del valore del capitale economico di un’impresa non può prescindere dalla conoscenza della formula imprenditoriale sottostante la gestione. Con quest’ultima si intende il profilo dell’impresa in termini di prodotti, clienti, tecnologie, nonché di strutture e risorse produttive. L’analisi della formula imprenditoriale costituisce quindi il filo conduttore della valutazione, consentendo di attribuire valore in modo ponderato ad ogni risorsa dell’azienda. Tale processo coinvolge solitamente tre aree specifiche di indagine: la valutazione delle immobilizzazioni materiali, dell’attivo circolante e dei valori immateriali. Nel caso dei beni materiali la valutazione si basa sul costo di sostituzione, ossia il valore corrente del bene, calcolabile sulla base dei prezzi praticati sul mercato al momento della valutazione. In assenza di una quotazione di mercato, viene fatto solitamente ricorso ad una perizia tecnica che stimi il bene sulla base della restante durata di utilizzo. La valutazione dell’attivo circolante invece risulta più articolata data l’eterogeneità degli elementi oggetto di stima. Per quanto concerne le scorte di produzione la valutazione differisce a seconda che si tratti di materie prime, semilavorati o prodotti finiti, mentre i crediti devono essere considerati al loro valore attuale al momento della valutazione, rettificato in funzione della probabilità di recupero. Ad oggi però il valore di un’impresa dipende sempre meno dagli asset tradizionali e sempre più da quelli intangibili: concessioni, brevetti, licenze, marchi, diritti d’autore e know how. Un’impresa può quindi definirsi ricca, vitale, competitiva non solo quando possiede ingenti risorse economiche e finanziarie ma quando dispone di un elevato patrimonio immateriale e intellettuale. Anche in relazione a questi ultimi beni nella valutazione occorre fare riferimento alla durata residua, tenendo conto del loro valore di avviamento e del tasso di ammortamento a questi applicato.
Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Economia: valutazione del valore dell'impresa (I)

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Parte prima: Finalità dell’analisi
Stimare il valore di un’impresa è un procedimento assai complesso. La sua necessità può emergere in diverse occasioni e per diversi scopi nel corso della sua esistenza. In alcuni casi è la legge ad imporlo, in altri è l’azienda stessa che decide di affidarsi ad un esperto indipendente che attribuisca un valore al suo capitale economico, al fine di porre in atto sia operazioni di finanza ordinaria: redazione del bilancio d’esercizio, quotazione in Borsa, trasformazione della tipologia societaria o recesso di un socio; sia, più spesso, straordinaria: la fusione, l’acquisizione o la liquidazione dell’impresa. La stima, a differenza della determinazione del prezzo, esprime un giudizio di valore che muove da certe premesse e, attraverso appropriati studi di tipo qualitativo e quantitativo, giunge a determinate conclusioni sulla qualità dell’impresa. Il primo passo in questo processo consiste nella determinazione del suo valore contabile (basato sull’analisi dei bilanci di esercizio), seguito da un’analisi del valore corrente (tramutando eventuali valori contabili poco attendibili in valori di mercato più precisi), per poi passare ad una valutazione “globale” dell’impresa, che tenga simultaneamente conto del valore patrimoniale dei suoi beni materiali e del valore di avviamento di quelli immateriali. Solo in ultima istanza si passa alla stima del suo prezzo. Le analisi quantitative costituiscono quindi un quadro informativo di carattere storico-statistico sulla condizione dell’impresa, analizzata in tutti i suoi molteplici profili: manageriale, gestionale, tecnico produttivo, commerciale e finanziario. Ad un’analisi quantitativa deve seguirne una di tipo qualitativo, che tenga conto dello scenario competitivo in cui l’impresa opera, della sua configurazione organizzativa, delle caratteristiche della sua clientela e approfondendo le ragioni di eventuali scostamenti nel raffronto fra uno o più periodi amministrativi. Naturalmente, in caso di operazioni di finanza straordinaria, le divergenze fra valore di stima e valore effettivo di scambio dipendono fortemente anche dalla forza contrattuale dei contraenti e dalla loro abilità di negoziazione. Il principale scopo di tale valutazione è quindi quello di fornire alle parti interessate un valore da utilizzare come base di riferimento per la negoziazione del prezzo dell’impresa o nella decisione di dar vita ad una partnership finanziaria (ad es. da parte di una Merchant Bank).
Dott.ssa Valeria Ponis

Vedi anche:

Corsi di Trading e Finanza

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Di seguito l'elenco dei corsi offerti da istituzioni e associazioni di categoria su temi riguardanti economia e finanza.

13 aprile "Corso su ETF e ETC" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

13-14 aprile "Tecniche di ottimizzazione di portafoglio" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

14-15 aprile "Equity derivatives: le strategie di utilizzo dei derivati nel rating e nella protezione di portafoglio" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

14-15 aprile "La gestione integrata dei rischi nel periodo post-crisi" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

21 aprile "Corso sulla Gestione del Rischio di Liquidità e Contingency Funding Paln" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

21-22 aprile " Fixed Income e Commodities trading: modelli macro e risk management" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

21-22 aprile "Il contratto EFET per il trading dell'energia - funzionamento, punti di osservazione" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

21-22-23 aprile "Valutazione delle aziende: metodologie e applicazioni" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

23 aprile "Indicatori macroeconomici e congiuntura: lettura e analisi delle dinamiche economicho-finanziarie" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

26-30 aprile "1° modulo ACI dealing certificate" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

27-28 aprile "Volatilità e correlazione: strategie di trading e di hedging" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

27-28 aprile "Organizzazione e gestione del back office e middle office nelle SGR" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

28 aprile "La gestione dei portafogli corporate bond" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

29 aprile "Hedge fund: strategie operative" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

29 aprile "Convertible bond: profili tecnico-finanziari e di trading" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

30 aprile "Basilea 2: misurazione dei rischi nell'attività bancaria e loro influenza sul bilancio" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

4 maggio "Politiche di Funding - Bank Capital: Subordinati ed Ibridi nel Patrimonio delle Banche" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

4-5 maggio "Controllo ed analisi dei rischi di una compagnia vita" organizzato da AIAF - www.aiaf.it rivolgersi ad Aiaf tel. 02 7202 3500; formazione@aiaf.it

6-7 maggio "La gestione della documentazione e della contrattualistica ISDA - base" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

10-11 maggio "Corso sulla normativa finanziaria internazionale e domestica" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

10-11 maggio "Asset & Liability Management nelle aziende" organizzato da Borsa Italiana - www.borsaitaliana.it rivolgersi ad Academy tel. 02 7242 6249; academy@borsaitaliana.it

11 maggio "Corso Basilea 2" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

11-12 maggio "Corso sulla normativa finanziaria internazionale e domestica" organizzato da ASSIOM FOREX - www.assiomforex.it rivolgersi alla segreteria tel. 02654761; segreteria@assiomforex.it

Analisi di Borsa settimana 6/9 aprile e Previsioni

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Settimana corta anche quella trascorsa, di soli 4 giorni, con ottima partenza martedì 6 che ha permesso la sospirata perforazione all’insù della trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811). Ma l’entusiasmo non è durato molto. Mercoledì 7 e ancor più giovedì 8, con un ribasso complessivo di 526 punti l’indice è tornato al di sotto della suddetta trendline e si prepara, se all’apertura della prossima ottava non proseguirà con un vigoroso recupero, a disegnare una brutta figura testa e spalla ribassista che potrebbe portarlo a raggiungere la linea inclinata a 30° che parte dal minimo a 20.818 punti del 25 febbraio. Speriamo nella tenuta del doppio minimo formatosi a 22.820.
Tutto dipenderà dalle notizie, riguardanti la situazione greca, che arriverranno. Finora: i giorni dispari la Grecia è spacciata, i giorni pari la Grecia è salva e così non si può andare avanti.
Le notizie pervenute venerdì 9 aprile parlerebbero di prestiti erogati ad un tasso euribor a 3 mesi +275 punti base, quindi molto più convenienti di quelli che oggi la Grecia dovrebbe pagare al mercato con un premio-rischio di quasi 400 punti base rispetto al titolo di stato tedesco (obbligazione di riferimento per valutare il rischio associato ad un paese).
Sarà vero? Fino ad oggi non c’è nulla di ufficiale e la speculazione gode di un clima così incerto e manovrabile. Un po’ meno gli investitori che vorrebbero un clima più tranquillo e sicuro per impostare obiettivi di lungo respiro. La posta in gioco non è da poco, una crisi greca superata metterebbe le ali ai titoli bancari e, conseguentemente, alla nostra Borsa, la più penalizzata finora, rispetto alla francese e alla tedesca (vedi post), proprio perché ricca di titoli bancari.
Orecchio quindi alle notizie sulla Grecia e occhio puntato sui titoli bancari, una convinta spinta rialzista proietterebbe l’indice verso i livelli di 23.805 prima e 24.425 poi, superati i quali avrebbe spazio aperto fin sotto i 30.000 punti.

Dal canto suo il DJ continua a salire lentamente e costantemente, senza grandi sussulti, nel canale rialzista all’interno del quale si muove da aprile 2009. E a noi sta bene così.