Splendida ottava quella appena trascorsa con finale, purtroppo, da tregenda. L’indice FTSEMib aveva stupendamente riperforato all’insù la trendline discendente che passa per i massimi del 19 ottobre (24.425) e dell’8 gennaio (23.811), ritestandola come supporto nella giornata di martedì 13. Tutto era andato per il meglio, da quel supporto era schizzato in su di quasi 400 punti, avendo toccato, nel durante di venerdì, i 23.580 punti. Tutto sembrava impostato per il raggiungimento del livello a 23.805 del 14 gennaio quando, improvvisamente, nel pomeriggio di venerdì una scuffia di 570 punti lo ha riportato addirittura al di sotto della ormai famigerata trendline ribassista di cui sopra.
Cosa è successo? Le prime avvisaglie si erano già annusate nella giornata di giovedì quando lo spread con il bund tedesco dei titoli greci era ritornato a 460 bp. A quel punto i più svegli si sono alleggeriti. Ma anche altre circostanze avevano destato perplessità. Le trimestrali di Google, BofA e GE, nonostante fossero ottime, non avevano avuto ripercussione sui corsi dei titoli anzi, paradossalmente, li avevano fatti scendere. Quando accadono queste cose vuol dire che la grande speculazione ha intenzione di uscire dal mercato, forse perché a conoscenza di qualcosa che ancora non è stato divulgato. E questo qualcosa è uscito fuori venerdì, quando i ben informati stavano già caricando l’auto per il weekend: “Goldman Sachs è stata accusata di frode dalla Sec”. Apocalisse. Tutti i mercati hanno voltato al ribasso, quello italiano è sprofondato, per l’ingente presenza di banche nel FTSEMIB.
L’accusa di frode nei confronti di Goldman Sachs riguarda, ancora una volta, i mutui subprime che ritenevamo morti e sepolti e che invece tornano a galla come un cadavere frettolosamente zavorrato.
GS avrebbe strutturato e venduto "collateralized debt obligation", prodotti di debito legati a mutui subprime, costati agli investitori più di un miliardo di dollari.
Non solo. Un grosso fondo hedge, Paulson & Co, aveva assunto posizioni corte contro i Cdo, scommettendo su un calo delle sue valutazioni. Il Sig. John Alfred Paulson però, che passa per guru della finanza, avrebbe pagato Goldman 15 milioni di dollari per stutturare il Cdo a suo comodo (che poi è stato chiuso il 26 aprile 2007). Capito come fanno i grandi guru a guadagnare quando gli altri perdono?
Ancora una volta Wall Street si copre di fango e questa vicenda, che ha tutta l’aria di essere la punta di un iceberg, fa riflettere su quale credibilità possa avere un mercato che, purtroppo, condiziona l’intero pianeta.
Quando potrà una borsa Paneuropea soppiantare il predominio di WS? Londra e Milano si sono già associate, cosa aspettano le altre?
Tornando all’impostazione grafica degli indici, il tonfo di venerdì non ha compromesso nulla. Il FTSEMIB si è fermato sopra i 23.000 punti ma il forte supporto di 22.820 punti è li vicino, se non regge l’indice potrebbe raggiungere la linea inclinata a 30° che parte dal minimo a 20.818 punti del 25 febbraio.
Anche il DJ si trova ancora nel canale rialzista, all’interno del quale si muove da aprile 2009, tuttavia il raggiungimento della parallela inferiore intorno a 10.750 punti è nell’aria e una sua tenuta è cruciale.
Insomma, grosse nubi si addensano e non sono quelle del vulcano islandese che, in confronto a quelle che escono dal vulcano Wall Street, sono appena una boccata di fumo.