Mediaset (MS.MI) tenta la carta della tv online con un nuovo portale dove si possono rivedere selezioni dei programmi mandati in onda sulle reti del gruppo. Un'iniziativa per gli utenti completamente gratuita che si sostenterà grazie ai ricavi pubblicitari.
L'esperienza non è nuova all'estero, dove due anni fa i maggiori colossi delle tv tradizionali quali Fox, Abc e Nbc, reti del gruppo NewsCorp (Murdoch), insieme a Disney e a General Electric hanno dato vita a Hulu, un portale che permette di scaricare film e serie tv già passate in televisione, completamente gratis. Il risultato è stato eccezionale: Hulu tocca i 40 milioni di utenti mensili con ricavi pubblicitari che dovrebbero toccare i 100 milioni di dollari nel 2010.
Per Mediaset si tratta di un progetto pilota che, spiega un analista di una sim milanese, potrebbe fare da apripista per la creazione di un sito con i contenuti di Mediaset Premium che, a quel punto, non potrebbe essere gratuito. Infatti, in questo caso Mediaset dovrebbe fronteggiare i costi dei diritti delle serie tv Usa, difficilmente compensabili con i ricavi pubblicitari.
L'iniziativa piace anche agli analisti di Mediobanca, che oggi hanno ribadito la raccomandazione outperform con un target price di 7,37 euro: finalmente ? scrive il broker ? la società ha lanciato una buona offerta nell'arena del panorama on line, anche se è da escludere che possa avere impatti a livello di ricavi nel medio termine. Secondo alcune stime, a regime il portale potrebbe arrivare a raccogliere 3 milioni di euro: una goccia per una società che nel 2010 dovrebbe registrare ricavi per 4,1 miliardi di euro, tre quarti dei quali provenienti dalla pubblicità. Un primo passo, comunque, è stato fatto, per entrare in un mercato, quello della internet tv, che solo negli Usa è atteso nel 2013 a 3,3 miliardi di dollari, il triplo rispetto a quanto registrato nel 2008.
Mediobanca coglie l'occasione per aggiornare le stime sul titolo, assegnando al business della pay tv un valore di 0,28 euro per azione: i ricavi stanno crescendo oltre le attese e il raggiungimento del pareggio operativo nel 2010 sembra essere ora a portata di mano. Nonostante il forte rally del titolo, che viene da un rialzo del 50% in sei mesi, le azioni trattano ancora a sconto rispetto ai principali concorrenti. Sulle stime di Mediobanca, Mediaset tratta a sconto del 19% a livello di Ev/Ebit, e del 24% sugli utili attese quest'anno.
fonte:www.websim.it
BEIGE BOOK: La Ripresa Economica negli USA si sta lentamente ampliando
L'economia degli Stati Uniti sta registrando una ripresa piu' ampia anche se il processo e' ancora lento le condizioni generali restano difficili. E' quanto emerge dal Beige Book, il rapporto della Federal Reserve che sara' utilizzato per la riunione del Federal Open Market Committee del prossimo 26 gennaio.
I dati, si legge, mostrano che ''mentre l'attivita' economica resta su un livello basso, le condizioni generali sono ulteriormente migliorate e questi progressi sono diffusi in modo geograficamente piu' ampio rispetto all'ultimo rapporto''.
Dieci distretti della Fed hanno mostrato un aumento dell'attivita' o un miglioramento delle condizioni mentre nei restanti due, quelli che comprendono Philadelphia, la Pennsylvania, e Richmond in Virgina, emergono ''dati contrastanti''.
Il quadro e' piu' positivo rispetto all'ultima edizione del Beige Book dove solo otto distretti su 12 avevano mostrato una crescita. Nella maggior parte delle aree, prosegue la ricerca, c'e' stata una spesa per consumi nel periodo natalizio ''leggermente piu' consistente rispetto al 2008 anche se resta al di sotto dei livelli del 2007''.
Stabili o in leggero aumento le vendite di auto e l'attivita' manifatturiera mentre le vendite immobiliari sono aumentate nella maggior parte dei distretti, specialmente per le case piu' economiche, con prezzi ancora stabili.
Notizie ancora poco confortanti dal mercato del lavoro dove la Fed registra il ritorno alle assunzioni in poche aree ribadendo, pero', che ''le condizioni restano generalmente deboli con modesti aumenti salariali in pochi distretti''.
fonte:ASCA-AFP
I dati, si legge, mostrano che ''mentre l'attivita' economica resta su un livello basso, le condizioni generali sono ulteriormente migliorate e questi progressi sono diffusi in modo geograficamente piu' ampio rispetto all'ultimo rapporto''.
Dieci distretti della Fed hanno mostrato un aumento dell'attivita' o un miglioramento delle condizioni mentre nei restanti due, quelli che comprendono Philadelphia, la Pennsylvania, e Richmond in Virgina, emergono ''dati contrastanti''.
Il quadro e' piu' positivo rispetto all'ultima edizione del Beige Book dove solo otto distretti su 12 avevano mostrato una crescita. Nella maggior parte delle aree, prosegue la ricerca, c'e' stata una spesa per consumi nel periodo natalizio ''leggermente piu' consistente rispetto al 2008 anche se resta al di sotto dei livelli del 2007''.
Stabili o in leggero aumento le vendite di auto e l'attivita' manifatturiera mentre le vendite immobiliari sono aumentate nella maggior parte dei distretti, specialmente per le case piu' economiche, con prezzi ancora stabili.
Notizie ancora poco confortanti dal mercato del lavoro dove la Fed registra il ritorno alle assunzioni in poche aree ribadendo, pero', che ''le condizioni restano generalmente deboli con modesti aumenti salariali in pochi distretti''.
fonte:ASCA-AFP
Tremonti: valutare tassazione rendite ma con prudenza
L'armonizzazione delle rendite finanziarie è una strada da approfondire, ma con prudenza per evitare di andare a colpire il risparmio delle famiglie italiane.
Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante la registrazione della puntata di Porta a porta.
"Credo che sia lungimirante, è uno dei grandi tempi su cui andare", ha detto dapprima Tremonti.
"Noi abbiamo i depositi bancari che sono tassati al 27%, i titoli pubblici al 12,5%. Chi ha questi titoli? Una quota enorme i lordisti, una grossa quota sta in mano alle famiglie. Quando si parla di rendite non è che dietro ci sono gli gnomi di Zurigo ma le famiglie italiane. Bisogna essere molto attenti e prudenti nel valutare", ha aggiunto Tremonti.
Il ministro ha ribadito che uno schema di riforma fiscale deve basarsi su disincentivi alla speculazione finanziaria: "C'è troppa speculazione, c'è troppo ricorso a far salire titoli derivati e materie prime nel breve e per il resto 'cosa te ne frega'".
Tremonti ha glissato sull'ipotesi, circolata nei giornali, di coprire un'eventuale riforma fiscale con l'aumento dell'Imposta sul valore aggiunto (Iva): "Guardi, come abbiamo convenuto sono tutte ipotesi che faremo e su cui discuteremo. Se vuole posso dirle che un punto di Iva vale 6 miliardi ma non vuol dire niente. Non è un impegno politico. Bisogna fare sul serio, se si fa caos non succede niente", ha detto Tremonti.
Fonte: www.reuters.it
Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti durante la registrazione della puntata di Porta a porta.
"Credo che sia lungimirante, è uno dei grandi tempi su cui andare", ha detto dapprima Tremonti.
"Noi abbiamo i depositi bancari che sono tassati al 27%, i titoli pubblici al 12,5%. Chi ha questi titoli? Una quota enorme i lordisti, una grossa quota sta in mano alle famiglie. Quando si parla di rendite non è che dietro ci sono gli gnomi di Zurigo ma le famiglie italiane. Bisogna essere molto attenti e prudenti nel valutare", ha aggiunto Tremonti.
Il ministro ha ribadito che uno schema di riforma fiscale deve basarsi su disincentivi alla speculazione finanziaria: "C'è troppa speculazione, c'è troppo ricorso a far salire titoli derivati e materie prime nel breve e per il resto 'cosa te ne frega'".
Tremonti ha glissato sull'ipotesi, circolata nei giornali, di coprire un'eventuale riforma fiscale con l'aumento dell'Imposta sul valore aggiunto (Iva): "Guardi, come abbiamo convenuto sono tutte ipotesi che faremo e su cui discuteremo. Se vuole posso dirle che un punto di Iva vale 6 miliardi ma non vuol dire niente. Non è un impegno politico. Bisogna fare sul serio, se si fa caos non succede niente", ha detto Tremonti.
Fonte: www.reuters.it
Al Qaeda dietro a traffici aerei illeciti
All'inizio del 2008, un funzionario del Dipartimento di Sicurezza Interna Usa, la Homeland Security, mandò un rapporto ai suoi superiori descrivendo dettagliatamente quello che aveva definito "il più significativo sviluppo nello sfruttamento criminale di un aereo" dall'11 Settembre 2001.
Il documento avvertiva che una flotta sempre più consistente di aerei illegali stava costantemente attraversando l'Atlantico. Una rotta che andava dalle aree delle Ande che producono cocaina, controllate dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, di estrema sinistra, sino ad alcuni dei paesi più instabili dell'Africa occidentale.
Il rapporto, di cui Reuters ha ottenuto una copia, è stato ignorato, e il problema è cresciuto sino a diventare quel che funzionari della sicurezza di diversi paesi descrivono come una minaccia alla sicurezza globale.
La flotta clandestina è cresciuta comprendendo aerei bimotore turbo, executive jet e Boeing 727 non più in servizio stanno volando con carichi di tonnellate di cocaina e probabilmente armi verso un'area dell'Africa in cui si pensa che fazioni di al Qaeda facilitano il traffico di droga verso l'Europa, hanno detto alcuni funzionari.
Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqim) è ritenuta responsabile di attentati suicidi e autobomba in Algeria e Mauritania. Uomini armati e banditi collegati ad Aqim si sono anche dedicati al rapimento per riscatto di europei, ceduti poi a fazioni di Aqim per il pagamento del riscatto.
Il traffico aereo percorre i cieli di paesi sudamericani, per raccogliere tonnellate di cocaina e carburante, dicono i funzionari. Poi attraversa l'oceano verso l'Africa occidentale e il Sahel, dove le droghe sono convogliate attraverso il deserto del Sahara verso l'Europa.
L'esame di documenti e interrogatori con funzionari negli Usa e in altre nazioni dell'Africa occidentale suggerisce che almeno 10 aerei siano stati scoperti a percorrere questa rotta dal 2006. I funzionari avvertono che molti di questi velivoli potrebbero esser stati individuati per puro caso. E che il numero vero coinvolto in questa rete potrebbe essere notevolmente più alto.
Alexandre Schmidt, rappresentante regionale per l'Africa Occidentale e Centrale dell'ufficio Onu per la Droga e il Crimine, ha avvertito Dakar questa settimana che la rete aerea si è estesa negli ultimi 12 mesi e comprende ora probabilmente diversi Boeing 727.
"Quando hai questa grande capacità di trasportare droga nell'Africa occidentale, questo significa che hai la capacità di trasportare allo stesso modo altre merci, dunque è assolutamente una minaccia alla sicurezza ovunque nel mondo", ha detto Schmidt.
Le "altre merci" di cui più si preoccupano i funzionari sono armi che le organizzazioni militanti potrebbero trasportare sugli aerei. Un Boeing 727 può trasportare sino a 10 tonnellate di carico.
DAL SUDAMERICA ALL'AFRICA OCCIDENTALE CON COCAINA E FORSE ARMI
Il funzionario Usa che ha scritto il rapporto per il Department of Homeland Security ha detto che all'epoca i legami con al Qaeda non erano chiari. Esperto di aerei dell'antinarcotici, ha chiesto di restare anonimo e non è autorizzato a parlare ufficialmente. Ha detto di esser rimasto sbalordito dalla mancanza di attenzione attribuita al rapporto, da quando lo ha scritto.
"C'è una consolidata connessione terrorista da questa parte dell'Atlantico. Ora dal versante dell'Africa che un collegamento con al Qaeda ed è estremamente fastidioso ed un po' mistificatorio che non sia una delle principali priorità del governo", ha detto il funzionario.
"I cattivi hanno una propria rete aerea che è lì fuori tutti i giorni portando in volo grossi quantitativi e agendo di contrabbando. E il governo sembra dimenticarsene".
Il risultato, dice, è che le organizzazioni militanti, compresi gruppi come Farc e al Qaeda, hanno "la forza di spostare persone, materiale e contrabbando dappertutto nel mondo con un paio di soste per rifornimenti". I lucrosi traffici di droga stanno già avendo impatti deleteri sulle nazioni dell'Africa occidentale. E le autorità locali hanno detto a Reuters che sono sempre più disarmate e incapaci di fermare i trafficanti.
Significativamente, il traffico di droga sta portando enormi guadagni a gruppi che si dicono parte di al Qaeda. Rafforzando no solo le sue casse ma i suoi ranghi, dicono, visto che i soldi dalla droga stanno diventando un efficace strumento di reclutamento in alcune delle regioni più disperatamente povere del mondo.
di Tim Gaynor e Tiemoko Diallo (TIMBUKTU, Mali, 13 gennaio )
fonte:www.reuters.it
Borsa cinese -3,09 dopo mossa restrittiva Banca centrale
L'indice principale della borsa cinese ha chiuso in calo di oltre il 3%, massimo ribasso giornaliero da 7 settimane, trainato dai titoli bancari dopo che la banca centrale ha inaspettatamente alzato i coefficienti di riserva obbligatoria degli istituti di credito.
L'indice di Shanghai ha terminato in calo del 3,09% a 3.172,658 punti, minimo di chiusura dal 25 dicembre, dopo il forte rialzo di ieri.
Relativamente intensi i volumi sui titoli Shanghai A, pari a 197 miliardi di yuan (28,9 miliardi di dollari).
L'innalzamento delle riserve, annunciato ieri dopo la chiusura del mercato, è la mossa più forte fatta finora dalla banca centrale cinese (Pboc) per normalizzare la politica monetaria dopo un approccio espansivo che dura da oltre un anno.
Le banche e i titoli immobiliari sono stati i più colpiti dalle vendite, con gli indici di settore in calo di oltre il 5%, perchè ritenuti i più penalizzati da una stretta monetaria.
L'indice di Hong Kong ha perso il 2,47%.
Fonte: Reuters
L'indice di Shanghai ha terminato in calo del 3,09% a 3.172,658 punti, minimo di chiusura dal 25 dicembre, dopo il forte rialzo di ieri.
Relativamente intensi i volumi sui titoli Shanghai A, pari a 197 miliardi di yuan (28,9 miliardi di dollari).
L'innalzamento delle riserve, annunciato ieri dopo la chiusura del mercato, è la mossa più forte fatta finora dalla banca centrale cinese (Pboc) per normalizzare la politica monetaria dopo un approccio espansivo che dura da oltre un anno.
Le banche e i titoli immobiliari sono stati i più colpiti dalle vendite, con gli indici di settore in calo di oltre il 5%, perchè ritenuti i più penalizzati da una stretta monetaria.
L'indice di Hong Kong ha perso il 2,47%.
Fonte: Reuters
La Moda Italiana uscirà dalla crisi prima di altri settori
La crisi ancora non è finita ma il settore della moda italiana ne uscirà prima di altri. Serve, però, che il governo aiuti le imprese del comparto ad essere più competitive con misure fiscali e non.
Lo sostiene Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia, che oggi ha partecipato all'inaugurazione della 77esima edizione di Pitti Immagine Uomo a Firenze.
"Negli ultimi mesi dell'anno abbiamo registrato un cambio di passo, ora c'è un contesto favorevole per diversi motivi. La crisi ha avuto l'effetto negativo su tutto il commercio estero, gli economisti stimano un calo del 18% circa nel 2009, ma siamo convinti che il commercio estero così come si è fermato bruscamente, altrettanto velocemente ripartirà", ha spiegato Tronconi a margine dell'inaugurazione.
"Le vendite nei negozi in questo momento stanno andando molto bene. La crisi non è ancora finita, ma [la moda] è un settore che è andato in crisi prima di altri e prima di altri uscirà dalla crisi", ha aggiunto.
Tra le misure che il governo potrebbe favorire per aiutare il comparto ad uscire dalla crisi, Tronconi ricorda il credito di imposta, l'abbassamento del costo dell'energia e il sostegno per il sistema della tracciabilità.
"Il Governo in questi mesi è stato troppo 'dimentico' del settore tessile abbigliamento, ma dagli ultimi contatti avuti sono fiducioso che qualcosa si farà presto. Non abbiamo bisogno di sussidi, ma di essere messi in condizione di fare bene il lavoro che sappiamo fare", ha concluso.
Le stime diffuse da Sistema Moda Italia a fine novembre indicano una flessione del fatturato del comparto tessile-abbigliamento del 16% nel 2009 a 45 miliardi.
fonte:www.reuters.it
Lo sostiene Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia, che oggi ha partecipato all'inaugurazione della 77esima edizione di Pitti Immagine Uomo a Firenze.
"Negli ultimi mesi dell'anno abbiamo registrato un cambio di passo, ora c'è un contesto favorevole per diversi motivi. La crisi ha avuto l'effetto negativo su tutto il commercio estero, gli economisti stimano un calo del 18% circa nel 2009, ma siamo convinti che il commercio estero così come si è fermato bruscamente, altrettanto velocemente ripartirà", ha spiegato Tronconi a margine dell'inaugurazione.
"Le vendite nei negozi in questo momento stanno andando molto bene. La crisi non è ancora finita, ma [la moda] è un settore che è andato in crisi prima di altri e prima di altri uscirà dalla crisi", ha aggiunto.
Tra le misure che il governo potrebbe favorire per aiutare il comparto ad uscire dalla crisi, Tronconi ricorda il credito di imposta, l'abbassamento del costo dell'energia e il sostegno per il sistema della tracciabilità.
"Il Governo in questi mesi è stato troppo 'dimentico' del settore tessile abbigliamento, ma dagli ultimi contatti avuti sono fiducioso che qualcosa si farà presto. Non abbiamo bisogno di sussidi, ma di essere messi in condizione di fare bene il lavoro che sappiamo fare", ha concluso.
Le stime diffuse da Sistema Moda Italia a fine novembre indicano una flessione del fatturato del comparto tessile-abbigliamento del 16% nel 2009 a 45 miliardi.
fonte:www.reuters.it
Ospiti di Redford e De Niro: top ten TripAdvisor degli hotel delle star
Il lusso rustico sulle Montagne Rocciose, quello metropolitano di Manhattan, "ospiti" rispettivamente di Robert Redford e Robert De Niro, guidano la classifica della top ten dei migliori celebrity hotel del mondo stilata da TripAdvisor, community online dei viaggiatori, affiancando le segnalazioni degli utenti a quelle dei propri curatori.
Come informa una nota, la classifica è guidata dal Sundance Resort di Redford nello Utah (Usa, 429 euro a notte), sulle Montagne Rocciose, che abbina servizi di eccellenza a una location selvaggia. Al secondo posto, il Greenwich Hotel di New York (407 euro) di Robert De Niro nella zona di Tribeca, apprezzato in particolare per il raffinato design dell'arredamento.
Terza posizione per il Gaia Retreat & Spa a Brooklet (Australia) dell'attrice Olivia Newton-Jones (1.278 euro per due notti in camera doppia), "boutique del benessere" all'insegna del relax. Al quarto, invece, nella foresta brasiliana di Mountain Pine Ridge il Blancaneaux Lodge (220 euro) del regista Francis Ford Coppola a San Ignacio (Belize), in un'architettura inserita alla perfezione nella natura con tetti coperti di paglia e amache, abbinando rustico e lusso.
Nella graduatoria anche Palazzo Versace di Main Beach, Queensland (Australia, 365 euro), di Donatella Versace, apprezzato per eleganza e qualità dell'ospitalità. Mentre il Mission Ranch di Clint Eastwood a Carmel (California, 140 euro), dove l'attore e regista è stato anche sindaco, si trova in una zona da lui acquistata per evitare una speculazione edilizia.
Ambientazione semplice e di fascino anche al Big Sleep Hotel di Easbourne (Inghilterra, 65 euro), dell'attore John Malkovich, location eccezionale in riva al mare ad un prezzo più che abbordabile, dove non tutti però hanno apprezzato le tende... in pelliccia.
In fondo alla top ten, infine, The Clarence Hotel di Bono e The Edge degli U 2 a Dublino (Irlanda, 188 euro), adiacente alla vivace zona di Temple Bar. Location eccellente per gli utenti di TripAdvisor, ma non delle più silenziose, vista la vita notturna del quartiere.
fonte:www.reuters.it
Come informa una nota, la classifica è guidata dal Sundance Resort di Redford nello Utah (Usa, 429 euro a notte), sulle Montagne Rocciose, che abbina servizi di eccellenza a una location selvaggia. Al secondo posto, il Greenwich Hotel di New York (407 euro) di Robert De Niro nella zona di Tribeca, apprezzato in particolare per il raffinato design dell'arredamento.
Terza posizione per il Gaia Retreat & Spa a Brooklet (Australia) dell'attrice Olivia Newton-Jones (1.278 euro per due notti in camera doppia), "boutique del benessere" all'insegna del relax. Al quarto, invece, nella foresta brasiliana di Mountain Pine Ridge il Blancaneaux Lodge (220 euro) del regista Francis Ford Coppola a San Ignacio (Belize), in un'architettura inserita alla perfezione nella natura con tetti coperti di paglia e amache, abbinando rustico e lusso.
Nella graduatoria anche Palazzo Versace di Main Beach, Queensland (Australia, 365 euro), di Donatella Versace, apprezzato per eleganza e qualità dell'ospitalità. Mentre il Mission Ranch di Clint Eastwood a Carmel (California, 140 euro), dove l'attore e regista è stato anche sindaco, si trova in una zona da lui acquistata per evitare una speculazione edilizia.
Ambientazione semplice e di fascino anche al Big Sleep Hotel di Easbourne (Inghilterra, 65 euro), dell'attore John Malkovich, location eccezionale in riva al mare ad un prezzo più che abbordabile, dove non tutti però hanno apprezzato le tende... in pelliccia.
In fondo alla top ten, infine, The Clarence Hotel di Bono e The Edge degli U 2 a Dublino (Irlanda, 188 euro), adiacente alla vivace zona di Temple Bar. Location eccellente per gli utenti di TripAdvisor, ma non delle più silenziose, vista la vita notturna del quartiere.
fonte:www.reuters.it
Deficit commerciale Usa a novembre oltre attese, max da un anno
Il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto oltre le attese a novembre, per effetto della ripresa della domanda che ha spinto le importazioni ai livelli più alti da un anno.
Secondo quanto reso noto dal ministero del Commercio, il passivo americano è salito del 9,7% a 36,4 miliardi di dollari contro i 33,2 miliardi di ottobre, cifra a sua volta ritoccata al rialzo rispetto al dato premiliare, e i 34,8 miliardi previsti dagli analisti.
Le importazioni sono salite del 2,6% a 174,6 miliardi di dollari, valore più alto dal dicembre 2008. Il balzo nell'import di forniture industriali, materie prime, beni di largo consumo e beni capitali ha sopravanzato il decremento in quello di alimentari e di automobili.
Le esportazioni sono cresciute di un più modesto 0,9% a novembre, a 138,2 miliardi di dollari. È comunque il valore più alto da più di un anno e segna il record di export verso la Cina con 7,3 miliardi di dollari. Uno sguardo più dettagliato mostra però che l'export di semiconduttori verso il mercato cinese registra nei primi 11 mesi del 2009 un calo di 1,5 miliardi sull'anno precedente. Sono invece cresciute le esportazioni degli Usa nel settore alimentare e quelle di automobili.
Le stime per il 2009 prevedono che il deficit commerciale americano resti sotto i 400 miliardi di dollari per la prima volta dal 2001. Al 30 novembre il gap vale 340,6 miliardi.
fonte:www.reuters.it
Secondo quanto reso noto dal ministero del Commercio, il passivo americano è salito del 9,7% a 36,4 miliardi di dollari contro i 33,2 miliardi di ottobre, cifra a sua volta ritoccata al rialzo rispetto al dato premiliare, e i 34,8 miliardi previsti dagli analisti.
Le importazioni sono salite del 2,6% a 174,6 miliardi di dollari, valore più alto dal dicembre 2008. Il balzo nell'import di forniture industriali, materie prime, beni di largo consumo e beni capitali ha sopravanzato il decremento in quello di alimentari e di automobili.
Le esportazioni sono cresciute di un più modesto 0,9% a novembre, a 138,2 miliardi di dollari. È comunque il valore più alto da più di un anno e segna il record di export verso la Cina con 7,3 miliardi di dollari. Uno sguardo più dettagliato mostra però che l'export di semiconduttori verso il mercato cinese registra nei primi 11 mesi del 2009 un calo di 1,5 miliardi sull'anno precedente. Sono invece cresciute le esportazioni degli Usa nel settore alimentare e quelle di automobili.
Le stime per il 2009 prevedono che il deficit commerciale americano resti sotto i 400 miliardi di dollari per la prima volta dal 2001. Al 30 novembre il gap vale 340,6 miliardi.
fonte:www.reuters.it
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