In un momento così confuso e indecifrabile in cui è difficile prendere delle decisioni, soprattutto di largo respiro, può essere utile distaccarsi dall’oggetto che stiamo esaminando e guardarlo da un’altra angolazione. Nella fattispecie l’oggetto in esame è la Borsa e il nuovo punto di vista non ha un’altra angolazione ma un’altra distanza. Esaminiamo il grafico a 5 anni.
Salta all’occhio l’enorme percorso all’ingiù che l’indice ha fatto dai massimi di aprile 2007 a circa 42000 punti fino ai minimi di marzo 2009 a circa 12000 punti.
Allo stesso modo è evidente il rimbalzo che l’indice ha fatto da quei minimi disegnando 2 grosse onde rialziste che per i più ottimisti avrebbero dovuto proseguire fino alle classiche 5 onde. Ciò non è avvenuto, semplicemente perché l’impulso rialzista è stato così violento da aver creato una distanza con la media mobile più lenta (calcolata a 50 settimane) di quasi 5000 punti, nel momento di massimo relativo. Ormai però il cambio di trend è assodato, si tratta solo di aspettare che la distanza tra l’indice e le medie mobili più lente, a 25 e a 50 settimane si riassorba.
Zummando sull’area che ci interessa direi che sicuramente l’indice si adagerà sulla media a 25 settimane (quella verde), che venerdì 4 dicembre correva a 21653 ma che incontrerebbe più in alto.
Tuttavia in presenza di particolari problemi interni ed internazionali nei prossimi mesi potrebbe spingersi fino alla media mobile a 50 (quella gialla), che venerdì 4 correva a 19797 e che, nell’ipotesi più sciagurata, potrebbe incontrare a 20000/20500 punti.