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Il G7 cerca di rassicurare i mercati

Bene, grazie al G7 adesso conosciamo anche Iqaluit, ridente e ghiacciata cittadina Canadese a 2 bracciate dalla Groenlandia. Bel posto, buon cibo e svaghi innevati per i partecipanti all'ennesimo vertice ma, come nei precedenti, idee poche e perlopiù confuse che a mio avviso avranno scarso impatto sulla situazione dei mercati che avrebbero bisogno di ben altre e più corpose strategie. Comunque, alcune dichiarazioni sembrano stoppare quanto detto finora: 1) Juncker ha respinto l'idea che la Grecia necessiti di denaro da parte del Fondo monetario internazionale. 2) l'imposta da far pagare alle banche non deve far deragliare la ripresa in atto 3) è ancora troppo presto per sospendere gli aiuti governativi.

(da Reuters) Rassicurazioni sulla situazione della Grecia sobbarcata dal debito e un accordo sul fatto che le banche debbano pagare per futuri fondi di salvataggio in caso di crisi sono venuti dal meeting del G7 conclusosi ieri sera tra i ghiacci dell'Artide canadese, con i politici europei che hanno cercato di convincere il mercato di avere la situazione sotto controllo.

I ministri finanziari e i banchieri centrali hanno detto che le economie stanno recuperando dalla recessione ma sono rimasti dell'idea che sia ancora troppo presto per sospendere gli aiuti governativi.
In una dichiarazione dopo due giorni di colloqui tra i sette Paesi più industrializzati del mondo, il numero uno della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha detto di ritenere che la Grecia riuscirà a raggiungere nuovi target per migliorare la situazione del suo deficit.
"Ci attendiamo e siamo fiduciosi che il governo greco prenderà tutte le decisioni che permetteranno di raggiungere questo obiettivo", ha detto.
Il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde ha affermato che i Paesi dell'area euro si assicureranno che il piano greco sia implementato mentre Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, ha respinto l'idea che la Grecia necessiti di denaro da parte del Fondo monetario internazionale.

FAR PAGARE LE BANCHE
La questione della Grecia, che deve riportare il suo deficit/Pil dall'attuale 13% a sotto il 3% nel 2012, è entrata all'ultimo momento nell'agenda del G7.
Inizialmente ci si aspettava che i ministri parlassero degli sforzi per riformare il sistema finanziario che si sta riprendendo da un default causato dalla crisi del credito.
Funzionari del G7 -- che include Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Usa -- hanno detto che c'è accordo sull'idea di una tassa sulle banche affinché paghino i costi della crisi affrontati dai piani di salvataggio del sistema finanziario approntati dai governi.
Un tale tipo di imposta deve essere ancora studiata, ma deve fare comunque in modo di non far deragliare la ripresa in atto, hanno aggiunto.
Iqaluit, la città che ha ospitato il vertice, è stato forse il luogo più particolare e inaccessibile in cui si sia mai svolto un G7, offrendo ai ministri svaghi come gite in slitte trainate da cani e cibo dell'Artide.

NESSUN COMUNICATO SU FOREX
I ministri hanno detto che il G7, che non ha emesso nessun comunicato formale al termine, mantiene per quel che riguarda il forex quanto detto in ottobre, ossia che continua a monitorare i mercati e a cooperare appropriatamente.
La francese Lagarde ha spiegato che il Gruppo ha deciso di diffondere dichiarazioni separate sulle valute solo quando ha qualcosa da dire.
Ma altri hanno detto che le discussioni sul forex necessitano di non essere limitate al G7. Mentre alcuni membri europei, come appunto la Francia, ritengono che il G7 sia il forum migliore per parlare di cambi, il Giappone per esempio ritiene che sarebbe più appropriato parlarne al G20, che include attori come la Cina.
Il summit di Iqaluit potrebbe essere l'ultimo di un Gruppo che ha dominato la finanza internazionale per decenni ma comincia a perdere importanza dinnanzi all'arrivo di nuove potenze emergenti.
Conto Arancio+CCArancio=2,75%