Non è per tutti, ma almeno chi vive situazioni di disagio economico correlate agli eventi drammatici contemplati dalla normativa potrà tirare un sospiro di sollievo. Si tratta della possibilità di sospendere il pagamento della rata di mutuo per un periodo fino a 12 mesi, la cosiddetta moratoria dei mutui inserita nel Piano Famiglie.
Vediamo chi può rientrarvi.
In primo luogo la moratoria può essere conseguita solo dai clienti delle 197 banche che hanno aderito all’iniziativa, che rappresentano un buon 70% degli sportelli bancari italiani. Il provvedimento riguarda i mutui di importo inferiore a 150.000 Euro ottenuti per acquisto, costruzione o ristrutturazione dell\'abitazione principale e vale per i clienti con un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui, soggetti nel biennio 2009 e 2010 a eventi particolarmente negativi, come morte, perdita dell\'occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza o ingresso in cassa integrazione di uno dei debitori. La misura si applica anche nei confronti dei clienti che presentano ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi. Tali limiti rappresentano tuttavia criteri minimi, che ogni banca potrà estendere in modo favorevole alla clientela in difficoltà.
La richiesta va opportunamente documentata e quindi inoltrata alla propria banca, che avrà 45 giorni di tempo per accertare la sussistenza delle condizioni che aprono la porta alla moratoria del mutuo e disporre la sospensione desiderata. Gli istituti non sono però costretti a concedere l’interruzione del pagamento dell’intera rata; alcuni si limiteranno infatti al rinvio della sola quota capitale, che è tanto più modesta quanto più il mutuo è lungo e giovane. La dilazione non rappresenta un regalo in termini finanziari. Il rinvio dei pagamenti comporterà in ogni caso un ricalcolo degli interessi, la cui crescita sarà proporzionale alle somme rimandate al futuro, alla lunghezza del rinvio e ovviamente al tasso di interesse contrattuale.
Oltre all’allungamento del mutuo per via dell’aggiunta in coda delle quote capitale non pagate, dalla fine della sospensione si dovranno affrontare rate più alte per integrarvi le quote interessi non sostenute alla loro scadenza naturale. Ogni banca deciderà la lunghezza del periodo su cui distribuirle, facendo in modo di evitare che una volta superata la fase critica non ne subentri un’altra.
fonte: telemutuo.it
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