Ottime notizie per Exor (EXO.MI), la holding della famiglia Agnelli. Dopo l'inatteso dividendo di Fiat (Exor possiede il 30% del capitale ordinario), arriva anche l'extra cedola da Banca Leonardo, di cui Exor possiede il 9,5%.
La banca guidata da Gerardo Bragiotti ha annunciato dividendi per 280 milioni di euro. Exor incasserà 26,9 milioni. Sommando i 70 milioni di euro in arrivo dalla cedola di Fiat, Exor riceverà fra pochi mesi liquidità per 96,9 milioni di euro: una cifra decisamente maggiore rispetto agli 84 milioni di dividendi che la stessa Exor aveva distribuito ai suoi azionisti l'anno scorso.
In una nota inviata ai propri clienti, Mediobanca spiega che una cedola pari a quella dell'anno passato significa un rendimento del 2,6% per le azioni ordinarie e di oltre il 5% per le risparmio e le privilegiate.
Nel weekend sono arrivate buone notizie dalla controllata Alpitour che ha chiuso l'anno con un utile di 4,1 milioni di euro, superiore ai 3 milioni attesi dagli analisti.
Secondo la valutazione di un analista, Exor ha in pancia attività, al netto dei debiti, per 5,33 miliardi di euro, quando in Borsa capitalizza solo 2,48 miliardi. Il titolo dunque è a sconto del 53% sulla somma delle sue parti (Nav).
In particolare la partecipazione di gran lunga più importante della holding Agnelli è il 30% di Fiat che a prezzo di Borsa vale 3,233 miliardi di euro, ovvero il 60% di tutto il portafoglio della holding. Valutare Fiat al prezzo di Borsa vuol dire già applicargli uno sconto. "Il Lingotto infatti quota al 35% di sconto della somma delle sue parti", spiega un analista.
Dopo Fiat, la seconda partecipazione per importanza di Exor è il 15% della svizzera Sgs (ai prezzi di Borsa vale 1 miliardo di euro), società specializzata in certificazione e consulenza aziendale, che da sola pesa per il 20,4% del Nav.
Tra le altre attività quotate troviamo il 60% della Juventus (JUVE.MI), che vale 106,2 milioni di euro (il 2% del Nav), lo 0,6% di IntesaSanpaolo (ISP.MI), pari a 194 milioni di euro (il 3,6% del Nav), e il 26% di Sequana, holding francese che vale 392 milioni di euro (1,9% del Nav).
A questa lunga lista di partecipazioni in società quotate, si aggiungono quelle in società non quotate. Ad esempio, non è quotata Cushman & Wakefield, società americana di servizi immobiliari di cui Exor possiede il 71,8%, quota valutata 461 milioni di euro (8,6% del Nav).
L'elenco comprende il 100% di Alpitour (0,9% del Nav), il 9,7% di Banca Leonardo (1,5% del Nav) e ancoraVision Investment Management, Banjay Capital Entertainment, Noco, Soyem, Perella Weinberg che insieme pesano per il 2,8% del Nav.
Sommando le attività quotate e quelle non quotate, si arriva ad un valore di 5,83 miliardi di euro, ovvero il 53% in più di quanto quota oggi Exor in Borsa. "Storicamente lo sconto è sempre stato vicino al 30%", spiega un analista.
Stamattina in una nota inviataai propri clienti Mediobanca spiegava che applicando uno sconto del 40%, Exor in Borsa dovrebbe valere almeno 14 euro ovvero il 18% di più rispetto alle attuali quotazioni.
Le quotazioni di Exor potrebbero migliorare in futuro se la Fiat si deciderà a varare lo scorporo del settore Auto, un'operazione che dovrebbe ridurre lo sconto valutativo di cui soffre la stessa Fiat, e a monte anche quello di Exor. Ma la decisione non è dietro l'angolo: "Credo che prima la Fiat punterà a incrementare la propria partecipazione in Chrysler, dunque di scorporo non si parlerà prima di metà 2011", precisa un analista.
fonte: www.websim.it