google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0 borsaipnos: Analisi di Borsa settimanale 11/15 gennaio google.com, pub-4358400797418858, DIRECT, f08c47fec0942fa0

Analisi di Borsa settimanale 11/15 gennaio


Il movimento ascendente ipotizzato nel post della scorsa settimana si è sviluppato come da manuale. Nel durante di lunedì 11 l’ndice si è affacciato sopra i 24.000 punti (24.058,76), ma in chiusura ha ripiegato velocemente sotto i 24.000 (23.774,76). Nelle giornate successive non ha mai recuperato i 24.000 punti , neanche nel durante, e questo è stato giustamente interpretato come un segnale di debolezza.

Ora, se il movimento ascendente continua a svilupparsi secondo copione dovrebbe andare ad adagiarsi sulla parallela inferiore del canale (arancione), senza escludere nel durante il raggiungimento del livello a 23.000 punti prima e del livello a 22.926 poi, che passa per 3 massimi relativi (fucsia). Fatto questo può tornare ad incontrare la parallela superiore, presumibilmente intorno ai 24.425 punti, dove passa la linea verde del massimo relativo del 19 ottobre.

Tutto questo in mancanza di notizie negative che purtroppo invece continuano ad arrivare.

• La crisi Greca non è finita, anzi, suscita tutta una serie di domande: perché la Grecia ha pubblicato dati falsi? Quante altre grecie esistono nell’eurogruppo? Quante altre stanno bussando alle porte dell’Europa?. Intanto l’Eurogruppo non trova miglior cura che una bella mazzata di multa.

• Le Banche Usa sono in rivolta contro la tassa di responsabilita' per la crisi. Fermo restando che la decisione di Obama è eticamente e moralmente ineccepibile, non credo che le banche si lascino imporre un ticket di 100 miliardi di dollari, sia pure in 10 anni e potrebbero "vendicarsi" vendendo titoli. La decisione di Obama è a dir poco prematura.

• Mercoledì 13 la Borsa di Shanghai ha avuto una caduta del 3,09 %. la Banca centrale cinese ha inaspettatamente alzato i coefficienti di riserva obbligatoria degli istituti di credito. E’ la mossa più forte fatta finora per normalizzare la politica monetaria dopo un approccio espansivo che dura da oltre un anno.
Le banche e i titoli immobiliari sono stati i più colpiti dalle vendite, con gli indici di settore in calo di oltre il 5%, perchè ritenuti i più penalizzati da una stretta monetaria. Anche questa è una mossa a mio giudizio prematura.

• il Presidente del Venezuela Hugo Chavez ha annunciato lo scorso venerdì una svalutazione della valuta locale, il bolivar del 50% (!). Da noi si è parlato di ripercussioni su Parmalat e Telefonica di qualche miliardo. Quante sono nel mondo le società direttamente o indirettamente interessate dalla svalutazione del Bolivar?

• Il Ministro Tremonti ha detto che l'armonizzazione delle rendite finanziarie (leggi innalzamento della tassa sulle plusvalenze di Borsa) è una strada da approfondire ma con prudenza per evitare di andare a colpire il risparmio delle famiglie italiane (che, attraverso i fondi pensione, sono tutte coinvolte). L’approccio del Ministro è giusto e risponde indirettamente alle richieste sindacali che da 40 anni sentiamo ripetere come un disco rotto. Prodi è stato mandato a casa anche per questo. Berlusconi è avvisato.

Fermiamoci qui. L’impressione è che nel mondo i governanti , e non, considerino la crisi un lontano brutto ricordo. Ma non è così. I tassi di disoccupazione in crescita lo stanno a testimoniare. Io vorrei fare solo una domanda a costoro: “ Le Borse sono risalite perché la crisi è passata o la crisi è passata perché le Borse sono risalite?”