La banca d'affari Usa è più ottimista del Fmi sulla crescita economica. E punta sull'Asia.
Quest'anno le azioni batteranno i titoli di Stato e le obbligazioni societarie. A dirlo è Bill O'Neal, Portfolio Strategist di Merrill Lynch e autore della pubblicazione Merrill Lynch Wealth Management Year Ahead 2010.
Dal report emerge che O'Neal è decisamente più ottimista sulla crescita economica rispetto alle principali istituzioni internazionali. Lo studio, infatti, prevede che l'economia globale possa crescere nel 2010 del 4,3%, contro una previsione (già vista al rialzo) del 3,9% del Fondo monetario internazionale. La crescita dovrebbe essere principalmente supportata da un progressivo aumento del reddito delle famiglie, dalla ripresa dei consumi e del ricorso al credito.
"I governi hanno speso migliaia di miliardi di dollari per sanare l'economia", si legge nell'analisi. "Le banche centrali hanno ridotto quasi a zero i tassi d'interesse. Le imprese hanno portato avanti interventi di ristrutturazione, disinvestimenti e fusioni e hanno fatto ricorso al credito per prepararsi alla ripresa. Nel 2010, il testimone passerà al consumatore. Per metà anno dovremmo vedere i primi segnali del successo o dell'insuccesso di questa sorte di successione".
A guidare la ripresa globale saranno i due colossi emergenti Cina e India. Qui le previsioni si fanno ancor più ottimistiche. Secondo O'Neal la Cina dovrebbe registrare un incremento del Pil pari al 10% (esattamente come prevede il Fmi), mentre l'India potrebbe salire del 17% (il Fmi prevede un +7,7%). L'analista di Merrill Lynch suggerisce di puntare non solo sulle azioni cinesi e indiane, ma anche coreane, malesi e indonesiane.
Per quanto riguarda le aree sviluppate, nel 2010 si uscirà dalla recessione ma la crescita rimarrà modesta. Per gli Stati Uniti è previsto un incremento del 3,2% (2,1% per il Fmi) e per l'area Euro del 2,2% (1% per il Fmi). Anche la previsione sull'economia italiana è più rosea rispetto alle idee del governo e del Fondo (1,9% contro l'1% di Roma e del Fmi).
In conclusione, O'Neal stima che la minaccia di inflazione possa rimanere contenuta, anche grazie al (previsto) aumento dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali. Perciò crede sia opportuno allontarsi dai titoli di Stato e dai corporate bond.
fonte: Morningstar