Il fenomeno borsistico di questo primo scorcio dell’anno è stato certamente il forte apprezzamento dei titoli legati alla produzione di energia da fonti alternative, fotovoltaico ed eolico in testa. Alcuni titoli hanno avuto delle performance astronomiche, su di loro si è scatenata un euforia dettata più dalla paura di rimanere esclusi dall’affare che da reali motivazioni.
La Borsa non è nuova a simili comportamenti, che di volta in volta hanno interessato singoli titoli o categorie ma molte volte chi si è precipitosamente attaccato al treno in corsa ha rischiato di cadere rovinosamente. Non voglio dire che “l’affare” fonti alternative sia una patacca, dico solo che saltare
su un treno in corsa è sempre molto pericoloso, meglio salire alla prossima fermata. Nella loro strabiliante ascesa i titoli coinvolti hanno creato delle discontinuità nelle quotazioni che, come la “teoria dei gap” e l’esperienza insegnano, nel 90% dei casi viene colmata.
Nei grafici a 7 giorni sono esposti 3 esempi di titoli coinvolti: Erg Renew, Ergycapital e KR energy, il cerchio azzurro evidenzia il gap che si è formato. E’ necessario utilizzare grafici a candele per scoprire i gap che in quelli a curve non vengono mostrati.
Nei grafici di Ergycapital e KR energy si vede come il movimento a chiusura del gap sia già iniziato mentre per Erg Renew sembra appena iniziato in chiusura di giornata.
Quindi pazienza e timing giusto, il treno può ripassare.