Continua sempre più minacciosa la reazione della Cina alla decisione americana di vendere armi a Taiwan.
La Cina ha minacciato oggi di imporre sanzioni alle imprese Usa che vendono armamenti a Taiwan e di interrompere la cooperazione con Washington se non annullerà una vendita di armi da 6,4 miliardi di dollari al governo dell'isola, in una mossa senza precedenti che segnala il crescente potere di Pechino sulla scena mondiale.
La Cina ha denunciato aspramente l'annuncio dell'amministrazione Obama di un accordo per la vendita di armi a Taiwan, che Pechino considera una provincia illegittimamente autonoma.
"Gli Stati Uniti dovranno assumersi la responsabilità di serie ripercussioni, se non revocheranno immediatamente la decisione sbagliata di vendere armi a Taiwan", ha detto il viceministro degli Esteri cinese He Yafei all'ambasciatore Usa in Cina, Jon Huntsman, secondo le dichiarazioni riportate dal sito web del ministero degli Esteri.
La disputa minaccia di peggiorare i rapporti diplomatici tra i due Paesi, membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Il Dipartimento di Stato Usa ha difeso oggi i piani Usa con Taiwan. "Queste vendite contribuiscono a mantenere la sicurezza e la stabilità nello Stretto di Taiwan", ha detto Laura Tischler, portavoce del Dipartimento di Stato.
fonte: Reuters