Situazione non facile da decifrare quella che appare dal grafico che la scorsa ottava ci consegna. Nello scorso post avevamo messo in conto il raggiungimento del livello di 22.000 punti, sforabile fino a 21.922 punti senza alcun problema ma da quel punto ci saremmo attesi una reazione violenta che, in parte, è avvenuta ma da un livello più basso. Giovedì 28, infatti, l’indice ha chiuso a 21.603 dopo aver perforato con decisione quella linea che congiunge tre minimi relativi passante per 21.922. Ora questo livello da supporto si è trasformato in resistenza, già testata nel durante della giornata di venerdì 29 in cui si è registrato un massimo a 22.042, e nelle prossime sedute dovrà mostrare la capacita di oltrepassarlo.
Dopo quanto accaduto nelle ultime due settimane l’indice è alla ricerca di nuovi equilibri. Gli scarsi elementi che abbiamo indicato sul grafico lo dimostrano, esistono scarsissimi punti di riferimento, la linea del Piave è rappresentata da quel livello a 21.922 al di sopra del quale l’indice può allungare fino al raggiungimento di un’ipotetica linea discendente (tratteggiata), che passa per due massimi relativi in diminuzione recentemente disegnati, che può incontrare intorno ai 23.000 punti.
Al di sotto del livello di 21922 ha strada aperta fino al raggiungimento della media mobile più lenta (50 settimane) evidenziata nel grafico a 2 anni e che corre attualmente a 20.453 punti. La discesa sarebbe molto dolorosa ma preparerebbe solide basi per un importante rally primaverile avendo spurgato tutti gli eccessi messi già in luce nel post del 9 dicembre 2009.