Per poter capire dove andrà la Borsa proviamo a fare un consuntivo di quello che ha fatto fino adesso esaminando il grafico a 5 anni. Dal massimo toccato il 18 maggio 2007 a 44.364 punti l’indice, a seguito della crisi dei mutui subprime, è sprofondato del 72,2% toccando il suo minimo il 9 marzo 2009 a 12.332 punti. Da quel minimo è risalito, durante l’anno appena trascorso, dell’88,5% chiudendo il 2009 a 23.248,39 punti. Da questo punto avrebbe bisogno di risalire del 90,8% per poter ritoccare quel record assoluto a 44.364; e i record si sa sono fatti per essere battuti.
Resta da vedere come e quando questo avverrà.
Iniziamo dal come:
- innanzi tutto non dovranno esserci nuove crisi finanziarie(tipo subprime, Dubai, Grecia ecc.)
- non dovranno esserci nuove guerre
- non dovranno esserci fiammate inflazionistiche con conseguente rialzo dei tassi d’interesse
- i consumi dovranno riprendere
ce n'è già abbastanza per passare al quando.
Attualmente abbiamo:
- la crisi dei mutui subprime sembra passata, le banche americane hanno già iniziato a restituire i soldi prestati dal governo. Anche la crisi in Dubai per il momento sembra scongiurata, così dicasi per quella greca;
- la forte opposizione interna al regime iraniano lo dovrebbe far desistere dallo spingere sull’acceleratore della bomba atomica scongiurando per ora (?) un intervento militare (ma il Premio Nobel per la Pace ha già preparato il dossier Yemen);
- L’inflazione (dicono) è sotto controllo, grazie (purtroppo) alla forte disoccupazione in tutto il mondo.
- La valutazione dei titoli azionari è ancora attraente, visto il 90% che ancora la separa dal massimo assoluto
- In giro per il Mondo c’è un’enorme liquidità che non sa dove allocarsi, vista la scarsa attrattiva delle obbligazioni per il rischio inflazione. In particolare in Italia ci sono i capitali rientrati con lo scudo fiscale che più che una risorsa sono un pericolo (visto la bolla speculativa immobiliare che hanno scatenato nel 2004)
- Lo scenario macroeconomico resta indubbiamente complicato ma in progressivo miglioramento
Quindi…se tutto rimane così, ci sono le premesse per un 2010 impostato al bello, pregando che il tutto si sviluppi con moderazione e lenta progressione, voglio dire senza fiammate rialziste che inevitabilmente si pagano.
In tal senso la Borsa italiana è quella impostata meglio delle altre, che nell’ultimo periodo hanno aumentato il passo preparando la prossima caduta.
Guardando i grafici a 5 anni della Borsa di Milano e del Dow Jones si vede come le differenze con la media mobile più lenta (50 giorni) siano notevoli.
Quella della Borsa italiana passa a 20038 punti, il 13,8% in meno del valore al 1/1/2010, mentre la media a 50 del DJ passa a 8877, il 14,87%; in meno.
Un sano movimento laterale o piccolo ritracciamento gioverebbe ad entrambe, gettando le basi per una radiosa primavera, suddette premesse permettendo.
Se poi tutto questo porterà a ritoccare i massimi assoluti già nel 2010 è presto per dirlo. Certo è che il DJ, dagli attuali livelli (10.428), deve crescere solo il 35,82% per eguagliare il massimo assoluto toccato il 9 ottobre 2007 a 14.164 punti. Ben diverso dal 90,8% necessario al nostro FTSE Mib. E se ritocca i massimi il DJ tutto il mondo gli va appresso.
A noi non rimane che tendere l’orecchio a quello che accade oltreoceano, pregando che il consumo dei popcorn aumenti, come del succo d’arancia o dei panini di Mac Donald; snocciolando giaculatorie affinché l’uomo medio americano cambi l’auto, casa, e magari si faccia anche la barca; che le casalinghe americane siano sempre meno disperate ma finalmente felici e appagate, ricominciando a fare shopping senza limiti dopo 2 interminabili anni di struggente carestia e facendo crescere finalmente quegli indici di soddisfazione tanto cari a Wall Street. Amen