Il presidente Usa Barak Obama, consapevole della preoccupazione degli investitori per il deficit record del paese, ha detto nella notte che istituirà per iniziativa presidenziale una commissione bipartisan per il controllo delle finanze. Obama ha inoltre ammorbidito la sua posizione sui provvedimenti nei confronti delle banche.
"Se non prenderemo significative misure per ridurre il nostro debito, potremmo veder danneggiati i nostri mercati, incrementato il costo del debito, compromettendo la nostra ripresa" ha detto Obama nel suo annuale discorso allo Stato dell'Unione indirizzato al Congresso Ua e alla popolazione americana.
Molti preferirebbero, però, una commissione del Congresso dal momento che un panel istituito dal presidente non ha il potere coercitivo sul parlamento che ha il controllo dei cordoni della borsa.
Nel 2009 gli Stati Uniti hanno registrato un disavanzo record di 1.400 miliardi di dollari, circa il 10% del Pil e il Congressional budget office prevede che il deficit si allenti appena a 1.350 miliardi nel 2010. Obama ha proposto un congelamento di alcune spese interne per tre anni con l'obiettivo di risparmiare 20 miliardi di dollari nell'anno fiscale 2011.
Il presidente è anche tornato sul tema delle banche, attenuando parzialmente il tiro rispetto alle ultime dichiarazioni che avevano colpito pesantemente le quotazioni degli istituti di credito.
Il presidente ha detto che non è interessato a punire le banche, ma che respingerà qualsiasi riforma finanziaria che si presenti troppo debole.
Obama inoltre ha detto che estenderà la riduzione delle tasse anche alle famiglie della classe media.
fonte: reuters.it
ci piace pensare che il nostro auspicato intervento di Hillary Clinton, come richiesto nel post del 24/1, abbia avuto effetto